asterix (IxtZ230405), 03/05/2023 09:06:
ieri senza inventarsi nulla con pochi euro si poteva prendere tris-quarte e quintè
bastava non inventarsi nulla e giocare i cavalli che alla fine ci stavano di più
ma allo scommettitore ippico piace perdere altrimenti non si diverte questa è la realtà delle cose
e prima della corsa in sede di pronostico incomincia fin dall'inizio a fare confusione
vede fantasmi dappertutto, spera che il favorito rompa, che il cavallo più brocco del campo entri nella terna per far lievitare l'ipotetica vincita
ma le corse ippiche anchè se non sono una scienza esatta molte volte ci si avvicinano specialmente in quelle corse dove conosci le caratteristiche di tutti i cavalli e puoi fare gia in sede preventiva un ipotetico schema
ieri cavalli come il numero 2-5-8-9-12-13-14 era impossibile vederli nei primi cinque
la numero 2 la slovena era guidata per l'occasione non dal padre che è già scarso di suo ma dal figlio che è ancora più scarso
il numero 5 ormai di anni ne ha veramete tanti ed è in fase calante da parecchio tempo più adatto alle corse con i nastri ed era sferrato solo al piede destro cosa che non ho mai visto in vita mia
il numero 8 era falloso la cavalla numero 9 di Pisacane umanamente non ci stava ma il fascino del guidatore ti mette in confusione e speri nel miracolo ,come il numero 12 con quel numeraccio mai poteva arrivare come il numero 13 confinato all'interno della terza fila
lo stesso numero 14 non poteva mai arrivare partendo da quel numero e conoscendone le sue caratteristiche per cui rimanevano alla fine sette cavalli
ma sette cavalli sono sempre tanti da assemblare e non sai quale sistema scegliere perchè girati costano troppo e cosi devi andare in t3 t4 t5
e a questo punto al 90% hai già perso perchè puoi stare sicuro che la fortuna difficilmente ti può aiutare, la fortuna non aiuta gli scommettitori perchè gli odia
altro elemento che bisogna tenere in considerazione è che ormai le quote tris a parte pochè ecezzioni ormai pagano una miseria e non converrebbe nemmeno giocarle
ma la voglia di partecipazione e di sfida a quel banco maledetto è superiore e il trissaiolo alle ore 18 viene attratto da quelle sirene e bisognerebbe legarlo ad una sedia per un quarto d'ora
per salvarlo da eventuali danni
e cosi giorno dopo giorno perde e assieme alla perdita incomincia anchè ad annebbiare il proprio cervello che è ormai saturo di dati, statistiche ,cabale , fantini e driver preferiti cavalli del cuore, steccati bassi, partenze con i nastri piste piccole grandi da 800 1000 metri
terreno buono pesante distanze che cambiano da corsa in corsa ricordi storici numeri fortunati numeri maledetti
e come dice sempre mia moglie con tutta ragione
I CAVALLI TI FANNO SCOPPIARE IL CERVELLO
lasciali perdere
ma io mi diverto quando perdo e continuo per la mia strada
in due giorni ho preso due tris consecutive ho incassato 120 euro contro una spesa tra sistemi tris e sistemi quartè più le multlipe di 300 euro
e questo è il bello dell'ippica che puoi perdere anchè quando vinci
Mi scuso preventivamente per la pappardella che mi accingo a scrivere, ma Asterix provoca...🤣...
Si agisse solo razionalmente nessuno più giocherebbe a un totalizzatore come quello nostro, di cui non si capisce mai fino in fondo il funzionamento.
Come ho già scritto diverse altre volte, in un 'ottica d'investimento, come potrebbe/dovrebbe essere la scommessa sportiva e in particolare quella ippica, a livelli seri del tutto paragonabile agli investimenti azionari, si dovrebbe scommettere solo a QF e quasi mai a una quota superiore al 3/1. Tutto ciò però prevede delle risorse non indifferenti. A livello dei cosiddetti "High roller" internazionali, da intendersi anche come società con precisi piani annuali d'investimento, che contrattano direttamente le condizioni e i moneyback con i broker, puntando tenendosi bassi 100mila sterline o dollari, valore che rappresenterà probabilmente max lo 0.5% del capitale di partenza, su un cavallo a 3/2 significa un ritorno del 50% immediato, cosa che nessun altro tipo di operazione finanziaria permette; a meno di non addentrarsi negli oscuri meandri della più becera speculazione sui tracolli monetari che celano poi fame e disperazione per milioni di persone.
Tutto ciò ovviamente in presenza di un'ippica che noi ci possiamo sognare, come quella inglese, australiana, di Hong Kong e ormai da anni anche di alcuni paesi del Golfo persico.
La verità però è che anche a livelli finanziari ordinari, come i nostri, un settore di livello, ben organizzato, dove le sorprese sono tali e non l'ordinario, permetterebbe un approccio più in linea con quanto sopra.
In ogni caso, personalmente, anche nella situazione attuale, avessi almeno dai 100 euro gìornalieri in su, scommetterei molto di più alla QF e giusto per sfizio la tqq.
Non fosse altro perché è inconcepibile acquistare qualcosa che presenta un valore, nel momento della compera che, poi, non sarà più quello, nel bene e nel male (seconda ipotesi sicura in presenza di quote alte) sostanzialmente in base a un meccanismo che non si riesce a comprendere fino in fondo mai, senza speranza di colmare tale lacuna.
Proprio ieri seguivo un video YouTube che trattava del Paradosso di Monty Hall e il succo del discorso era il seguente: le probabilità rispetto un certo evento sono legate indissolubilmente alle informazioni che si hanno al rìguardo.
Cioè a dire che, se devo fare una scelta, non sapendo niente di ciò di cui sto studiando, le probabilità saranno tutte allo stesso livello di avverarsi, non perché effettivamente sia così ma perché io non ne so niente. Quindi sono alle prese con un evento a probabilità condizionata che per me è incondizionata.
Se vado su un sito di un ippodromo e leggo solo cose inutili, riguardo il parco giochi per i bambini, ma non le caratteristiche della pista (quanto è lunga la retta d'arrivo?); oppure per lo stato del terreno, magari dopo giorni in cui è stato dato l'allerta meteo e piove a dirotto su una data zona, Snai mi dà allegramente terreno buono, che studio serio posso mai sviluppare?
E quindi? E quindi ho detto tutto...
Mi riscuso anche in conclusione per la pappardella che non ho resistito a scrivere...