No, prima ti ho risposto e poi ti ho telefonato
Eheheheh.
Comunque non ho problemi a ripostare l'articolo anche se si tratta di un pezzo (l'avevo scritto nel febbraio 2003) ormai anacronistico (così come è anacronistica tutta questa discussione) dato che in seguito è stato accolto il ricorso di Greppi che è tornato in pista.
Comunque in materia di doping c'è ancora molta confusione (chi fa un antinfiammatorio o sbaglia di un giorno la sospensione di una cura rischia quanto chi fa le sonde e i tk). Per quanto riguarda Greppi, io non ho alcun tipo di legame con lui (nè di amicizia nè di alcun altro tipo) ma avendolo visto dall'inizio della sua carriera in pista sul suo amore per i cavalli metto tutte e due le mani sul fuoco.
Quanto all'articolo che ti interessava, Patty, era questo:
"Al termine di una vicenda grottesca e assurda Antonio Greppi è multato di 2.000,00 euro e appiedato per un anno per doping dalle qualifiche di allenatore e di guidatore.
I fatti:
All’inizio del 2001 molti cavalli di scuderie toscane, sottoposti ad antidoping verso la fine dell’anno 2000, risultano positivi.
A questi soggetti era stata somministrata una sostanza reidratante “non doping” (l’Aap). L’Aap è una sostanza molto usata in America che tonifica i muscoli ed è stata importata in Italia e distribuita a tutte le maggiori scuderie toscane. Parecchi cavalli, all’insaputa dei driver che avevano avuto tutte le rassicurazioni sia dalla casa produttrice sia dal venditore in Italia, che la sostanza fosse “non doping” sono invece risultati positivi, tra questi due cavalli di Antonio Greppi (Vunder D’Asolo e Miss Najad).
In data 29 marzo 2001 le controanalisi effettuate su Miss Najad (che peraltro non vinse la corsa incriminata, classificandosi quarta il 29/12/2000 a Treviso in tris) confermano la presenza della sostanza dopante (il celecoxib).
Per un errore di confezionamento all’interno delle confezioni di “Aap” si trovava anche una sostanza dopante, il celecoxib che è un antinfiammatorio simile (per fare un paragone) alla nostra aspirina.
La maggior parte dei preparatori che hanno utilizzato l’Aap si mette in guardia (chi non c’era, chi aveva affidato il cavallo ad un artiere, chi lo aveva in allenamento da un allenatore che non guida mai); in ogni caso quasi tutti fanno ricorso per doping alimentare, sostenendo che all’interno della confezione non doveva trovarsi una sostanza dopante e che loro avevano agito in totale buona fede e con la normale diligenza.
A differenza degli altri, in totale solitudine (un po’ come quando in corsa si stacca dal gruppo suscitando l’urlo dei suoi fans) Antonio Greppi non fa ricorso per doping alimentare ma altresì contesta un vizio di forma nelle controanalisi sostenendo che la provetta contenente l’urina di Miss Najad non era chiusa correttamente e contestando errori da parte dell’ente preposto (l’Unire – Area Trotto) nel calcolo delle recidive (Greppi risultava recidivo doping per la somministrazione di guarana, un prodotto rientrante tra le sostanze dopanti ma che certo non fa male ai cavalli, ad Abba Mp): imboccherà una strada senza uscita e, pur innocente quanto e forse più di altri (è uno dei pochi o forse l’unico a non incolpare terze persone per la somministrazione della sostanza), lotterà come Don Chisciotte contro i mulini a vento e di fronte ad una burocrazia miope, in maniera assurda e beffarda perderà la sua battaglia.
Mentre Greppi prosegue la sua battaglia solitaria, la casa produttrice dell’Aap si assume ufficialmente tutte le responsabilità dei vari casi di doping e riconosce ufficialmente che il celecoxib (sostanza comunque, lo ripetiamo, che pur doping è simile ad un’aspirina) si trovava all’interno dell’Aap per un errore di confezionamento.
Per tutti i driver toscani coinvolti nella vicenda è la liberazione da un incubo; per tutti tranne che per uno: Antonio Greppi che deve ora provare il suo ricorso per i vizi di forma riguardo all’antidoping denunciati, ricorso che il driver fiorentino si vede respinto.
Sembra impossibile: c’è una casa produttrice di un prodotto che si assume tutte le responsabilità, i vari casi di doping non vengono neanche pubblicizzati, eppure c’è ancora un driver che deve dimostrare la sua innocenza, innocenza che, a questo punto, non si capisce più riguardo a che cosa.
L’appello riguardante un presunto errore di calcolo nelle recidive è respinto, Greppi chiede la sospensiva.
Con delibera del 13 gennaio 2003 la richiesta di sospensiva di Antonio Greppi è respinta e il driver fiorentino è multato di 2.000,00 euro e appiedato per un anno.
Non so se la dirigenza ippica sia composta anche da persone che riescano a capire cos’è un doping, cos’è la medicina sportiva, il rispetto che merita un allenatore che ama i cavalli e con lavoro, sacrifici, competenza, bravura e voglia di farcela è riuscito a farsi un nome.
Compatti a fianco di Antonio Greppi nella speranza di vederlo presto in pista sono rimasti i proprietari di sempre e molti scommettitori."