16 OTTOBRE

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marco31768
00venerdì 16 ottobre 2015 17:01
1954

Elvis si esibisce a Shreveport, Louisiana, "Municipal Auditorium", alle ore 20, per il "Louisiana Hayride".


Abito indossato: giacca rosa, pantaloni bianchi, camicia nera e papillon.
Pubblico: 3800 spettatori.
Elvis esegue "That's all right" e "Blue moon of Kentucky". Entrambe le canzoni furono eseguite due volte.

Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".
«È stata questa la prima apparizione di Elvis al popolarissimo programma radiofonico “Louisiana Hayride”, trasmesso dalla radio KWKH di Shreveport. Si trattava di una trasmissione relativamente giovane (aveva solo sei anni) che però aveva il connotato della “curiosità”, ovvero di promuovere cose innovative, che altre radio non trasmettevano. Tra gli artisti di maggior visibilità che avevano mosso i loro primi passi all’Hayride c’erano stati Hank Williams, Webb Price e Jim Reeves.
Lo spettacolo aveva avuto una forte spinta sotto la direzione di Horace Logan (che ne era anche il regista) ma aveva un temibile concorrente: il “Grand Ole Opry”. Per sottolineare i forti caratteri di rivalità, l’Opry definiva l’Hayride “il suo vivaio”, mentre, da parte sua, Logan si riferiva all’Opry come alla “filiale del suo programma nel Tennessee”.
Pappy Covington, del direttivo artistico del programma, era un uomo con fiuto fino per il talento, tanto è vero che non appena ascoltò "That’s All Right" cercò di scritturare Elvis a tutti i costi. Ma, come abbiamo visto, Phillips riteneva più prestigioso il Grand Ole Opry, e infatti accettò l’invito dell’Hayride solo dopo il semi-insuccesso con quest’ultimo.
Pur con questa premessa, Frank Page, che lavorava nell’organizzazione del programma, ricorda che nonostante l’insistenza di Sam, non era molto interessato a portare Elvis all’Hayride, per la semplice ragione che il suo stile non era in linea con quello dello show: “Sam Phillips ci fece avere questo disco, insistendo nel ricordarci che il cantante non era un negro, ma un bianco. Non riuscivo a capire perché premeva su questa cosa, visto e considerato che allora non c’erano neri che cantavano country. Quando ascoltammo il disco, capimmo che il sound di Elvis era più nero che bianco e che la sua musica era più orientata verso il rock che non il country. Ma all’epoca l’Hayride era famoso per concedere a tutti un’occasione e così decidemmo di dargli questa opportunità”.
Esiste anche un’altra versione — o leggenda — su come Elvis finì all’Hayride. All’inizio del mese di ottobre, Tillman Franks, bassista dell’Hayride e a sua volta aspirante manager (vedremo che in futuro spesso organizzerà anche date per Elvis), parlò con Horace Logan (direttore del programma) dicendogli che aveva ricevuto una lucrosissima offerta di 500 dollari per mandare un duo di cui si occupava, Jimmy & Johnny, a suonare a Carlsbad il 16 ottobre. Logan disse che comprendeva le sue motivazioni ma che avrebbe avuto bisogno di un buon numero in sostituzione. Senza pensarci due volte gli suggerì Elvis, del quale aveva in mano una copia di "That’s All Right", avuta da T. Tommy Cutrer, DJ della radio "KCIJ 980", che a sua volta lo aveva ricevuto da Sam Phillips a metà agosto. Dopo avere ascoltato il disco, Logan pensò si trattasse di un artista nero: al contrario Franks non ne era convinto. Ciò di cui erano entrambi consapevoli, però, era che si trattava di qualcosa su cui scommettere e dopo aver parlato con Cutrer che aveva definito Elvis come: “La cosa più forte che arrivava da quelle parti”, Logan decise di scritturarlo per “un giro di prova”.
Una volta arrivati a Nashville, Elvis, Scotty e Bill furono presentati a Frank Page, che li trovò molto nervosi e piuttosto insicuri. Del resto non poteva essere diversamente dopo lo scarso successo al Grand Ole Opry. Saggiamente Page suggerì loro di non curarsi del passato e piuttosto di concentrarsi sulla propria musica e sullo spettacolo che si sarebbermo apprestati a fare.
C’è un altro risvolto per il quale questo spettacolo rappresentò una vera e propria data storica. Memori di quanto accaduto all’Opry, il trio decise che aveva bisogno di un batterista che “riempisse maggiormente” il suono. Fu proprio in questa occasione che per la prima volta Elvis suonò con il grande D.J. Fontana, destinato a diventare una figura chiave nel suo sound e nell’evoluzione del rock'n'roll.
Dominic Joseph Fontana era il batterista "della casa” dell’Hayride al sabato sera e, all’occorrenza, veniva utilizzato da chiunque potesse averne. Come Denny del Grand Ole Opry, anche lui era convinto che sui dischi di Elvis fossero più persone a suonare, e rimase di sale quando si scontrò con la realtà. A distanza di tanti anni ricordò così il suo disorientamento: “Non potevo crederci. Avevano un sound straordinario, tutto loro. Non riuscivo proprio a capire cosa avrei potuto fare con la batteria nei loro pezzi, soprattutto sui piatti. Decisi così che avrei fatto solo un po' di tappeto con cassa e cassa rullante. Del resto davanti al pubblico c’erano solo loro, io suonavo dietro il sipario, e pensavo — o meglio — speravo, che nessuno si sarebbe accorto di me”.
Quella sera, nonostante il cartellone sempre molto ricco, tutti aspettavano l’esibizione di Elvis. Il gruppo eseguì il proprio set due volte e Page capì subito che qualcosa di potenzialmente grosso era nell’aria. Notò quanto lo stile chitarristico di Scotty Moore fosse innovativo, qualcosa che nessuno aveva mai sentito prima e soprattutto rimase colpito dall’ascendente di Elvis sulla gente. Prima dello spettacolo andò a trovarlo dietro il palco per sentire che cosa pensava: “Ero interessato a sapere come veniva ricevuto nei locali, anche perché bisognava decidere se lasciarlo o meno nello show. Mi disse che lavorava in piccoli club di Memphis e che — francamente — non riscuoteva grossa simpatia tra il pubblico più adulto. Per molto tempo continuò a rimuginare sulla storia del Grand Ole Opry e disse che se fosse andata male anche con noi, avrebbe smesso di cantare. Mi raccontò che Jimmy Denny gli aveva detto di lasciar perdere e continuare a guidare il camion, al che gli suggerii di non dare troppo peso a quell’episodio e di concentrarsi sulle sue cose senza ascoltare nessuno”.
Nel corso dello spettacolo Horace presentava le stars, per cui chiese a Page di introdurre il nuovo cantante di Memphis.

Ecco come andarono le cose sul palco:


"Alcune settimane fa, un giovanotto di Memphis, Tennessee, ha inciso un disco per la Sun Records e nel giro di poco tempo ha scalato tutte le classifiche. Ha solo 19 anni e uno stile unico... Elvis Presley! Diamogli il benvenuto... Abbiamo suonato i suoi dischi per settimane. Come ti senti?"
"Bene. E lei, signore?"
"Siete in forma tu e la tua band?"
"In formissima"
"Ci farai sentire le tue canzoni?
"Vorrei dire che sono molto felice di essere qui. È un onore per noi partecipare all’Hayride e le dedicheremo una canzone. Ha altro da chiedere, signore?"
"No, siamo pronti per te"
"Faremo una canzone che è appena uscita per la Sun Records, e che fa così..."
(segue l'interpretazione di 'That's AII Right')
"Vorremmo sapere come hai sviluppato il tuo stile, come sei venuto fuori con questo stile rhythm and blues. Raccontaci un po’"
"Beh, Signore, a dire il vero abbiamo solo improvvisato un po’. Voglio dire che..."
"Improvvisato?"
"Sì, Signore"
"Sei molto fortunato, allora"
"Grazie, Signore"
"È da molto tempo che si è alla ricerca di qualcosa di nuovo nel campo della musica, e credo che tu abbia proprio ciò che serve"
"Lo spero"
"Cosa ne pensi di cantarci l’altra canzone del tuo disco?"
"Certo"
(segue l'interpretazione di 'Blue Moon Of Kentucky')

Al che fu praticamente obbligato ad allargare lo spettro del proprio repertorio, lasciando ferma "Blue Moon Of Kentuclcy" che, a differenza di quanto ormai universalmente noto (in questo caso la storia è stata un po’ travisata), fu il brano che inizialmente attirò maggiormente l’attenzione del pubblico (e non, come viene spesso riportato, "That’s All Right"). In questa occasione Elvis registrò uno stacchetto commerciale per i "Southern Maid Donuts", uno degli sponsor dell’Hayride.
A questo punto era ormai evidente che l’Hayride apprezzava la musica di Elvis e così la direzione prese la decisione di scritturarlo. Essendo ancora minorenne, il contratto — della durata di un anno — fu firmato dai suoi genitori, che proprio per questo motivo, quella sera lo accompagnarono in Louisiana.
L’impegno avrebbe previsto la partecipazione allo spettacolo tutti i sabati (con un massimo di cinque assenze consentite), a fronte di un compenso di quarantadue dollari (diciotto per Elvis e dodici a testa per i musicisti).
Una volta entrato in scena il Colonnello Parker, questi farà di tutto per tirarlo fuori dall’Hayride. È però fuori di ogni dubbio che il programma radiofonico consentì ad Elvis un’esposizione che in quel momento le sole serate “on the road” non gli avrebbe garantito».


Abbiamo, per fortuna, la registrazione audio di questa prima apparizione di Elvis al famoso spettacolo "Louisiana Hayride". Non si tratta di audio professionale, ovviamente, ma resta pur sempre di qualità molto godibile.
Questa incisione debuttò grazie ai bootleggers. No so esattamente quale 33 giri bootleg abbia emesso per primo i due pezzi suddetti ma essi sono disponibili già dal 1978 in "The entertainer 1954-1976". Presumo che ad esso aspetti questo "record".


In seguito saranno inserite in numerosissime pubblicazioni, pirata e no. Presumo che, per quanto concerne le emissioni ufficiali, il suo debutto risalga al 1983, all'interno del 33 giri “Elvis... The beginning years. 1954 to ‘56”, emesso dalla RCA europea con il numero di catalogo PL 83275.


La "FTD" le inserirà a sua volta all'interno del libro con 3 CD del 2012 "A boy from Tupelo".
marco31768
00venerdì 16 ottobre 2015 17:02
1955

Elvis si esibisce al "Municipal Auditorium" di Oklahoma City, Arkansas, alle ore 16 e alle 20.

Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".
«Il costo del biglietto era di 1,50 dollari in prevendita, 1,75 alla porta e 50 centesimi per i bambini.
Ad Oklahoma City, Elvis si unì all'"Hank Snow Tour", organizzato dal Colonnello Parker. L'ecceziolaità di questi spettacoli fu che fu che sullo stesso palco salirono due grosse stelle del momento, ovvero Bill Haley /freschssimo dei successi di "Rock around the clock" e "Shake, rattle & roll") e lo stesso Hank Snow. Il loro tour era iniziato il 10 ottobre a Omaha (Nebraska).
Molti anni dopo, in un'intervista al giornalista Ken Terry, Bill Haley ricordò il suo incontro con Elvis:
"Eravamo in un tour con molti artisti ed il nostro primo incontro, se ricordo bene, ebbe luogo ad Oklahoma Citu. Elvis non era ancora una star, anche se aveva già forte ascendente sui giovani. Lo ricordo3grande e grosso, ma con poca personalità. Mi avvicinò dicendo che era un mio ammiratore, il che mi fece piacere, e disse di voler imparare tuti i segreti del mestiere. Mi chiese cosa pensavo di lui. Era effettivamente interessante e gli gli dissi che secondo me si affidava troppo alle ballate. Aveva il ritmo dentro... Una cosa non comune... Gli dissi di darsi a quel genere. Era proprio un ragazzo gentile»
.

marco31768
00venerdì 16 ottobre 2015 17:03
1960

Elvis si rompe il mignolo giocando a football a Graceland.

marco31768
00venerdì 16 ottobre 2015 17:04
1976

Elvis si esibisce alla "Duluth Arena" di Duluth, Minnesota, alle ore 20,30.
Lo spettacolo durò 59' ed Elvis indossò il "White Suit With Red Phoenix". Il pubblico era composto da 7718 persone.

Dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".
«I biglietti furono messi in vendita il 25 settembre e "spazzolati" in sole tre ore.
La stampa locale scrisse che la fila formatasi per acquistarli era stata la più linga che la storia dell'Arena ricordasse.
Elvis arrivò a Duluth poco dopo la mezzantotte, a bordo di uno dei 4 aerei che formavano la flotta dell'"Elvis Presley Show", e prese alloggio al "Radisson Hotel".
L'entusiasmo del pubblico fu ricambiato da Elvis! Il 17 ottobre 1976, Jim Heffernan del "Duluth News Tribune", scrisse: "Elvis Presley non ha mancato l'appuntamento. Ha tenuto sulla corda il pubblico dell'Arena di Duluth ad ascoltare i suoi cantanti per oltre un'ora prima di arrivare, ma quando è salito in scena ha dato tutto ciò che si aspettava da lui. E la platea è impazzita. Molte donne hanno cercato di assalire il palco, contenute faticosamente dalla polizia. E più lui cantava, più le donne impazzivano.La sua voce è intatta. Un po' fredda all'inizio, ma splendida quando si è scaldata"»
.





Ad oggi, non abbiamo alcuna registrazione di questo concerto anche se è lecito supporre che ne esista una completa, tratta dal mixer del tecnico poiché parte del concerto (esattamente il set di supporto delle "Sweet Inspirations") è stata pubblicata sul CD pirata "My it's been a long time", su etichetta "Luxor", nel 1998.
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