Alcuni dati sulla situazione economica italiana.......

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zebu
00venerdì 18 giugno 2010 11:59
Il 25 maggio scorso, nella sede della Cgil in Corso d'Italia a Roma, è stato presentato il Rapporto sui Diritti Globali 2010 dell'Associazione Società Informazione
( www.dirittiglobali.com/ ), promosso da Cgil, Arci, Action Aid, Antigone, Cnca, Fondazione Basso, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente. Il Rapporto dice che 7 milioni di lavoratori vivono con meno di 1.000 euro al mese che il 10% degli occupati è sotto la soglia della povertà relativa. In Italia 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese, fra questi, 6,9 milioni (di cui il 60% donne) possono contare su meno di 1.000 euro. Né va meglio per i pensionati: ben 7,5 milioni guadagnano infatti meno di 1.000. Insomma, lavorare, nel nostro Paese, sembra non essere una protezione dal rischio di impoverimento. Si legge nel testo del Rapporto, che tra il 2002 e il 2008, il reddito netto familiare ha perso ogni anno 1.599 euro tra gli operai, 1.681 euro tra gli impiegati. Nel 2009, il 10% degli occupati è sotto la soglia della povertà relativa (un dato peggiore della media dell'Unione Europea, che è dell'8%). Una povertà che si è allargata nel corso di questi anni: nel 2007 la percentuale dei lavoratori sotto la soglia della povertà relativa era, infatti, dell'8,6% e dunque, in due anni, c'è stato un incremento dell'1,4%. Le famiglie che nel 2009 percepiscono esclusivamente redditi da lavoro sono più povere che non nel 2008 (dall'8,7 al 9,7% del totale delle famiglie povere), dato che sale al 14,5% (era il 13,9% l'anno prima) se si tratta di operai, mentre per i lavoratori in proprio si passa dal 7,9% all'11,2%, ben +3,3%.

La manovra contenuta nel Dl. 78/2010 pesa soprattutto sulle tasche dei lavoratori pubblici, oltre che sui bilanci degli enti locali che potranno, di conseguenza, aumentare la pressione fiscale a carico dei cittadini che, senza una ulteriore disponibilità monetaria da destinare ai consumi, non potranno favorire la ripresa economica. E’ una fredda manovra contabile, imposta dall’Europa per rientrare nei parametri del debito pubblico rapportato al PIL italiano che non cresce. Non si conoscono esattamente le misure antievasione fiscale per recuperare almeno una parte di quei 50-60 miliardi di euro evasi sull’IVA ogni anno, a fronte di una evasione fiscale complessiva sull’Irap, Ires, Irpef ed altre tasse, che ammonta a circa 120 miliardi di euro all’anno, secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate. Sono in salute le aziende della holding “ Mafie S. p. A”, con ricavi annui stimati tra i 100 mila e i 150 miliardi di euro, mentre a sostenere il gettito Irpef sono i lavoratori dipendenti: 82% i salariati e solo il 18% tra autonomi e professionisti. Evidentemente (82% contro il 18%), la prima evasione fiscale si annida da sempre nelle dichiarazioni Irpef dei commercianti e dei professionisti, ma il fisco finge di non accorgersene. Ora che la scure di Tremonti si è abbassata con la sonora bocciatura della Cgil, la Cisl e la Uil potranno spiegare ai lavoratori perché “ hanno dato ampia disponibilità” ad accettare, per senso di responsabilità, le misure prese dall’esecutivo per fronteggiare l’emergenza. È come se fossimo in «un’economia di guerra» ha spiegato infatti Bonanni che invita a «dare tutti insieme una risposta alle difficoltà del Paese sulla base dell’appello di Napolitano». Che strano, però, che in una “economia di guerra” si immatricolano (nel 2009) oltre 200 mila auto di lusso e nei porti turistici sono ancorate oltre 70 mila “barche” oltre i 18 metri di lunghezza, con i rispettivi intestatari che sono i soliti vecchietti nullatenenti o società fantasma con sede alle isole Vergini o Cayman. [SM=g1430722] Sulle nostre buste paga il fisco ci vede benissimo, mentre sui beni di lusso, ostentati ai semafori e nei porti italiani, c’è molta miopia. Anche una flotta di jet privati, puntualmente intestati a società di noleggio, viene ignorata. [SM=p1484282] Questa è l’Italietta a due velocità: da lumaca per gli onesti lavoratori tartassati e da Ferrari per i tanti furbi “scudati”, che hanno fatto rientrare in Italia solo le briciole dei veri capitali ben nascosti nei forzieri caraibici.

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..si potranno anche avere idee divergenti, ma i dati sopra enunciati sono incontrovertibili e la dicono lunga sulla equità sociale e sui "fannulloni" e sulle piccole e medie imprese che da sempre vengono spremuti sino all'osso per poter permettere a chi guadagna miliardi, anche rubando, di farla sempre fraNCA!!

Zebu
P@tty66
00venerdì 18 giugno 2010 18:50
io ormai sono rimasta senza parole...mi basterebbe solo una di quelle macchine o barche per risollevarmi...invece continuo a non dormire di notte per pensare a come tirare avanti [SM=x79641] [SM=x79641]

mi fanno tutti schifo [SM=x79641]
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