Cos'è il channeling?

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wonder84
00venerdì 7 marzo 2008 10:09
CHANNELLING
(a cura di Paola Pierpaoli)

Il termine channelling deriva dall’inglese channel (canale) ed è traducibile come canalizzazione. Si tratta di un vocabolo introdotto negli anni settanta in coincidenza con la nascita della new age, seppure descriva tecniche molto antiche e diverse tra loro. Nei dizionari specializzati il channelling è in genere definito come 'il processo per mezzo del quale un essere umano entra in uno stato non ordinario di coscienza e comunica informazioni ricevute da entità non fisiche'.

In questo processo rientrano talvolta altre metodologie, tra cui lo sciamanesimo e lo spiritismo, che possiedono tuttavia specifici confini distintivi. Nello sciamanesimo classico, per esempio, il contatto con l’entità non fisica è la conseguenza di un preciso intento da parte dello sciamano e procede mediante l’effettuazione di un viaggio in cui è l’operatore stesso a prendere l’iniziativa.

Nel channelling il rapporto con l’entità non è necessariamente il risultato di una scelta da parte del ricevente. Esso si può manifestare anche in modo spontaneo e indipendentemente dalla sua volontà.

Nello spiritismo popolare il medium funge da canale di comunicazione tra esseri umani viventi e anime defunte generalmente riconoscibili dai consultanti, mentre nel channelling le entità contattate includono anche altre categorie: Esseri di Luce, Angeli, esseri mitici, saggi, ecc.

Nel suo approccio più evoluto il channelling è inteso a stabilire un contatto con lo Spirito Guida principale, o Angelo Custode, che ha il compito di proteggerci e di accompagnarci per il tempo della nostra esistenza terrena. Insieme a lui possiamo contattare altre entità benefiche o Esseri di Luce che a volte sono troppo luminosi per essere contattati direttamente, senza il filtro dell'Angelo.

La presenza dello Spirito Guida principale, o Angelo Custode, è una garanzia anche nel caso in cui si vogliano contattare le anime dei defunti, in quanto attraverso la sua mediazione il fine del contatto sarà quello di creare guarigione in rapporti non risolti tra vivi e morti, e non si limiterà solo al desiderio di rivedere la persona cara.

Un’ulteriore possibilità operativa implica la facilitazione del channelling stesso. In questo caso il canalizzatore, invece di monopolizzare il rapporto con l’entità, fornisce strumenti e supporto in grado di permettere al consultante stesso di avere un’esperienza di canalizzazione. Quest’esperienza, ben lungi dall’essere accessibile solo a persone dotate di facoltà eccezionali, è alla portata di chiunque ne abbia il sincero desiderio. Non è un lavoro difficile, giacché questo contatto è sempre esistito e si tratta solo di diventarne consapevoli, di recuperarne la memoria e di riconoscerne le chiavi d’identificazione.


tratto da esperienzediluce.com
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