Sul Web i redditi degli italiani
Li ha messi online l'Agenzia entrate
L'Agenzia delle entrate mette online i redditi di tutti i cittadini italiani e le tasse versate al Fisco. La notizia è girata a grandissima velocità, e il sito è stato preso d'assalto, tanto che è risultato inaccessibile a lungo non appena i dati sono stati resi pubblici. L'operazione è semplicissima: dall'indirizzo
www.agenziaentrate.it si può, con pochi clic, risalire ai redditi. Quelli diffusi riguardano le dichiarazioni del 2005.
Cantanti, attori, sportivi: i redditi di tutti gli italiani sono alla luce del sole, a disposizione di chiunque. Ma senza andare lontano, si può anche curiosare nelle tasche del vicino di casa. Le dichiarazioni dei redditi pubblicate on line riguardano, infatti, tutte le persone fisiche, le società di persone, le associazioni di artisti e professionisti; le società di capitali, gli enti commerciali, gli enti non commerciali.
Gli elenchi sono suddivisi per comune ed ordinati secondo l'alfabeto. "In caso di inattendibilità dei dati - si legge nel provvedimento - in luogo di essi sono esposti tre asterischi". Le disposizioni "sono sottese - si legge ancora - a perseguire la finalità d'interesse pubblico per realizzare un quadro di trasparenza e di circolazione dei dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria". I termini e le modalità di pubblicazione sono fissate annualmente da un decreto del ministero delle Finanze.
LA PROTESTA DEL POPOLO DELLA VITA: SI VIOLA LA PRIVACY
Questa notizia ha subito messo in allarme un'associazione che fa capo al Pdl (Popolo della Vita, corrente dei Valori), che ha denunciato la pubblicazione di questi dati protestando contro la violazione della privacy.
"E' la dimostrazione palese che la libertà dal regime di sinistra è stato il vero motivo che ha spinto i cittadini italiani e poi di Roma a votare Berlusconi e Alemanno" dice il portavoce dell'associazione Diego Righini.
"La privacy è stata violata a norma di legge. E' corretto far pagare le tasse proporzionate agli evasori ma non si può tollerare un clima di intimidazione e persecuzione che soffoca i cittadini contribuenti. I lavoratori autonomi chiudono per eccesso di burocrazia e i dipendenti pubblici portano in famiglia stipendi miseri con il 50% di valore inferiore alla crescita dei prezzi dei beni di prima necessità".
AGENZIA ENTRATE: C'E' IL VIA LIBERA
All'Agenzia riferiscono però di aver già avuto il via libera dal garante della Privacy e fanno saper che la pubblicazione di questi dati fa seguito a un provvedimento del direttore Massimo Romano del 5 marzo, previsto a norma di legge dai Dpr 633 del 1972 e 600 del 1973.
''L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali - scrive il direttore Romano nel provvedimento che ha autorizzato la pubblicazione degli elenchi - con decisioni del 17 gennaio 2001 e del 2 luglio 2003 ha affermato che la pubblicazione degli elenchi deriva da una precisa scelta normativa di consultabilità da parte di chiunque di determinate fonti, precisando che - e qui Romano cita estualmente il Garante per la privacy - non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico o della collettività".
IL GARANTE: SIAMO ALL'OSCURO
Il Garante della Privacy, però, smentisce di aver ricevuto informazioni riguardanti la pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi e in una nota afferma: "L'iniziativa dell'Agenzia delle Entrate non è mai stata sottoposta all'attenzione del Garante della Privacy. E' stato convocato il Collegio per esaminare la questione".
Intanto esplodono le polemiche, che coinvolgono esponenti politici e consumatori.
VISCO: "E' UN FATTO DI DEMOCRAZIA"
"E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano", ha commentato il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco. "Era gia' pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi".
ADOC: PALESE VIOLAZIONE DELLA PRIVACY
Diversa da quella di Visco è la posizione dell'Adoc che parla dell'iniziativa come di ''una palese violazione della legge sulla privacy e di un pericolo per l'aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali''.
''Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy - afferma il presidente Associazione dei consumatori, Carlo Pileri - chiedendo l'attivazione di una procedura d'urgenza per inibire la continuazione della pubblicazione di dati sensibili sul sito''. ''Tra l'altro - continua Pileri - nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista ne' un'informativa riguardo la pubblicazione di tali dati ne' una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa''.
CODACONS: PREOCCUPANTE CHE NON CI SIA L'OK DEL GARANTE PRIVACY
Anche il Codacons è preoccupato della tutela della privacy e ritiene grave che gli elenchi dei redditi siano stati pubblicati all'insaputa del Garante per la privacy. "Non vogliamo entrare nel merito e dire se sia giusto o meno pubblicare i dati relativi ai contribuenti" dice il presidente Carlo Rienzi, "ma ciò che ci appare sicuramente sbagliato è la scarsa attenzione che enti e ministeri dimostrano verso le Autorità indipendenti".
Ogni decisione o provvedimento, spiega il presidente del Codacons, "deve avere la sua autorità di riferimento. Così all'Antitrust sono sottoposte pratiche relative alla concorrenza, all'Agcom quelle relative alle telecomunicazioni, e al Garante per la Privacy quelle relative ai dati personali. Evitare questo passaggio dimostra mancanza di considerazione verso queste istituzioni, che svolgono un ruolo fondamentale nella tutela dei cittadini".
GRILLO: E' PURA FOLLIA
"Follia, questa è follia. Dopo l'indulto che ha liberato le carceri, questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l'indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse così è troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento". E' questo il commento di Beppe Grillo alla notizia. Dal suo blog il comico dice "no alla colonna infame" e invita i blogger a scrivere una mail al futuro ministro dell'economia Giulio Tremonti perchè "ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l'accesso a chiunque di dati sensibili privati. Il rapporto fiscale è tra il privato cittadino e lo Stato e tale deve rimanere".
-----------------
AGGIORNAMENTO DELL'ULTIMO MINUTO:
Fisco, stop a elenco redditi online
Lo ha deciso il Garante della privacy
Stop agli elenchi delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Il Collegio del Garante della privacy, dopo due ore e mezzo di riunione, ha valutato la situazione e ha deciso di chiedere il blocco dell'accesso alle liste. L'Autorità ha invitato, altresì, i "mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet dall'Agenzia con le predette modalità".
In questo caso, rimarca il Garante, "sussistono evidenti e rilevanti problemi di conformità con il quadro normativo" e, dopo aver chiesto "formalmente e con urgenza ulteriori delucidazioni all'Agenzia delle Entrate, l'ha invitata a sospendere la diffusione dei dati in Internet". L'Autorità ha poi invitato i mezzi di informazione "a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili". A far intervenire il Garante è stato proprio il vespaio di polemiche suscitato dopo la pubblicazione dei redditi di alcuni vip e personaggi celebri.
In questo senso non manca un precedente nel 2006 toccò a Romano Prodi essere "spiato", per verificare la sua posizione tributaria e il caso suscitò molte discussioni. La Procura di Milano aprì un'indagine partendo da un'esposto del Ministero dell'Economia, scoprendo che l'ex Presidente del Consiglio e sua moglie nell'arco di due anni erano stati "spiati" per 128 volte.
Oltre a loro c'erano anche altri nomi importanti nella lista dei 'controllati', tra cui alte cariche dello Stato, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. I controlli partivano dai dipendenti degli uffici dell'Anagrafe tributaria che hanno libero accesso a redditi, donazioni e compravendite di tutti i contribuenti. Questi avevano controllato le posizioni di vip e politici solo per curiosità. Il procedimento si è poi chiuso all'inizio di quest'anno, con l'assoluzione dei dipendenti.
TGCOM.IT