il 3 lavoravo ancora in spiaggia, poi, il 4, l'apocalisse su Firenze e la Toscana..
l'Arno straripava e l'acqua mista a fango invadeva la Città toscana.
Sono trascorsi quarantacinque lunghi anni ed ogni anno è stato un susseguirsi, al temine della stagione estiva, di alluvioni che hanno portato morte e distruzione nei paesi italiani....nei giorni scorsi, in Liguria e Toscana, si è ripetuto questo tragico evento che ha prodotto 7 morti e sei dispersi e la rovina per tantissime famiglie che sono rimaste senza casa e senza attività lavorative....
Eppure siamo in Italia, la settima potenza industriale al mondo, nell'anno di grazia 2011; persino a Roma, la capitale, si è verificato un morto dovuto al nubifragio che il 20 ottobre ha spazzato la capitale....
Si sono succeduti governi su governi, ma mai è stato approntato un piano per mettere in sicurezza i comuni a maggior rischio, mai si è fatto qualcosa per costruire argini lungo fiumi e torrenti a rischio, mai si è fatto nulla per vietare la costruzione di case lungo i vecchi alvei dei torrenti od a ridosso di crinali che, depauperati degli alberi, non trattengono più l'acqua e scendono a valle distruggendo tutto ciò che incontrano...per non parlare poi della bonifica e della pulizia dei bacini fluviali e torrentizi...
Ho ancora negli occhi le immagini di quel fiume d'acqua che scorreva giù per la strada principale di quel paese in Toscana portando con sè tonnellate di fango, auto e tutto quel che incontrava, inondando le case sino ai primi piani! Ma come è possibile tutto ciò in un Paese "civile" e moderno come l'Italia?
Ora si faranno i funerali di stato alle vittime, i politici di turno esprimeranno il loro cordoglio, il fango sarà spalato via e si rimarrà in attesa del prossimo anno o del prossimo nubifragio per assistere a nuovi allagamenti , a nuovi crolli, a nuove vittime civili...
Il popolo italiano è davvero molto tollerante....
Un pensiero ed una preghiera per le vittime dell'alluvione in Liguria e Toscana ed un "coraggio" alle migliaia di persone rimaste senza casa e senza lavoro.
Pino
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