In ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

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zebu
00venerdì 23 maggio 2008 13:22
...e delle loro scorte.....
Oggi, 23 maggio 2008, ricorre il 16° anniversario della strage di Capaci, ove persero la vita oltre a Falcone, la moglie Francesca Morvillo ed i componenti della scorta Vito Schifani, Antonio Mortinaro, Rocco Di Cillo e vennero feriti gli agenti Giuseppe Costanza, Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello ed Angelo Corbo.
Dopo soli 58 giorni, il 19 luglio del 1992, veniva massacrato, insieme alla sua scorta, formata da Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l'altro giudice simbolo della lotta alla mafia, Paolo Borsellino. Si salvò da quella furia omicida solamente Antonino Vullo.
Ricordare cosa hanno rappresentato per tutti noi e non solo per gli amici siciliani questi due grandi Uomini ancor prima che giudici, in un sito che permette democraticamente ed a tutti di esprimersi nel rispetto delle regole che lo regolamentano, mi è sembrato un obbligo ed un senso di rispetto per tutti quei magistrati che ancor oggi rischiano la vita nella lotta alla mafia e per tutte le persone oneste della terra siciliana e non, la maggioranza, che hanno sempre tenuto la testa alta nella vita, come soleva dire Giovanni Falcone.
Ho sangue siciliano nelle vene essendo i miei nonni materni di Palermo e quella massima di Falcone l'ho fatta mia nella vita ancor prima che lui la pronunciasse, sempre credendo che la dignità di un uomo non ha prezzo.
Purtroppo si fa fatica a ricordare chi ha scientemente offerto la propria vita affinchè non solo un'Isola, ma un'intera Nazione prendesse coscienza che non si può vivere a testa bassa per sempre presi in mezzo tra uno Stato in parte connivente ed associazioni che, saprofite, nascono con l'unico fine di sfruttare chi nasce e vive onestamente!
Si rischia di cadere nella retorica parlando di queste cose, ma non mi importa....ricordiamo questi due grandi Italiani e tutti quelli che li hanno preceduti nello stesso destino, ricordiamoli quando si discute di politica trincerandoci dietro paraventi ideologici e di parte...lo Stato, la Politica, la Giustizia, il senso delle Istituzioni, ce l'hanno insegnati loro ai livelli più alti, se è vero che le nuove generazioni hanno lasciato scritto a caratteri indelebili, dando un significato bellissimo al loro sacrificio....
« Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe ».

Vi ringrazio per l'attenzione....
Zebu


« Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. »
(Giovanni Falcone)

« La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »
(Paolo Borsellino)
P@tty66
00venerdì 23 maggio 2008 13:33
Grazie Pino. Quoto le frasi di questi Due Grandi Uomini, perchè sono bellissime.




« Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. »
(Giovanni Falcone)

« La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »
(Paolo Borsellino)

P@tty66
00venerdì 23 maggio 2008 15:39
posto questo articolo ( la scuola è quella che ha frequentato Lara )
Palermo - Dieci studenti dell'Itc Tosi sono a Palermo per ricordare il sacrificio dei magistrati uccisi dalla mafia
Da Busto Arsizio a Palermo per ricordare Falcone e Borsellino


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«Un'emozione indescrivibile. Avevo persino le lacrime agli occhi». Alessandra Bossi, studentessa di terza dell'Itc Tosi di Busto, è una dei dieci ragazzi partiti da Busto per partecipare alla Giornata in memoria di Giovanni Falcone. Si è imbarcata ieri sera a Civitavecchia sulla nave della legalità insieme a 1200 studenti di tutt'Italia e ha partecipato ai dibattiti e alle lezioni tenute dal procuratore antimafia Piero Grasso: « Un'esperienza unica. Siamo tantissimi ma abbiamo subito trovato una sintonia e una solidarietà particolari. Questa mattina, nell'aula bunker dell'Ucciardone, abbiamo ascoltato i magistrati che portarono avanti il maxi processo contro le cosche. Abbiamo visto filmati. Abbiamo ascoltato parole importanti su un uomo che tutti dovrebbero conoscere».

Alessandra, quando Falcone morì, aveva un anno ma quell'uomo è comunque stato importante per la sua crescita: «Mio padre mi ha insegnato l'importanza della libertà, della giustizia, della legalità. Ho, nella mia libreria, una biografia di Giovanne Falcone autografata dalla sorella che ho incontrato per caso. Ringrazio la mia scuola per avermi permesso di partecipare a questo evento».

Alessandra ha seguito un corso sull'educazione alla cittadinanza che il preside del Tosi Benedetto di Rienzo ha fatto diventare materia di studio: « Sono contento perchè questa mattina i ragazzi hanno chiesto al ministro di introdurre l'insegnamento dell'educazione civica. Noi, già dallo scorso anno, abbiamo avviato un corso specifico sull'educazione civica e questa esperienza ci fa capire che i ragazzi hanno bisogno e voglia di conoscere il nostro sistema sociale e legale».

Una mattina commovente a cui seguiranno altri momenti toccanti: il corteo, il momento commemorativo alle 17.58, le messa, i concerti conclusivi e poi il viaggio di ritorno verso casa.
Per Alessandra e i suoi compagni di scuola, una giornata da non dimenticare.




Venerdi 23 Maggio 2008



da varesenews.it


enner12
00venerdì 23 maggio 2008 17:22
due eroi
MadMax63
00sabato 24 maggio 2008 17:55
Errare umanum est
Non vi nascondo che all'epoca dell'istruttoria del maxiprocesso ero convinto che sia Falcone, sia Borsellino fossero teste di legno in mano al potere mafioso, anche perchè fuorviato da certa stampa che tutti i giorni insinuava calunnie su questi due personaggi che hanno fatto la storia d'Italia (altro che Berlusconi e Veltroni).
Internet allora praticamente non esisteva e quindi la stampa e le televisioni modificavano l'opinione pubblica molto più di quello che comunque vergognosamente fanno tuttora, asserviti com'erano e come sono a poteri "forti".
Solo dopo la morte di Giovanni Falcone mi resi conto di avere sbagliato e che qualcosa colpevolmente non mi era stato detto.
Per quello che vale, voglio chiedere scusa a questi due VERI EROI della Repubblica Italiana, con il dono delle loro vite, di quelle dei loro cari e di quelle degli agenti che cercarono invano di proteggerli, hanno fatto si che si scoperchiassero pentoloni che contenevano gravissime colpe degli ominicchi dello stato.
ONORE A VOI.
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