bella giustizia, caro Sig,Ministro Brunetta.....
Io e mia figlia in questi giorni ci ammaliamo, io di influenza, di bronchite mia figlia....entrambi non possiamo andare al lavoro; ma io, che nel periodo lavorativo in quarant'anni, grazie ad una buona salute, non ho quasi mai fatto ricorso alla "cassa mutua", ho dovuto prendere le poche ferie (di qui le belle statistiche con le quali il ministro ci delizia) che mi erano rimaste per ovviare ad una pesante decurtazione (circa 180 euro) dello stipendio il prossimo 27, in seguito alla bella ed equa legge varata dal succitato Brunetta che taglia le indennità di stipendio solo a chi è nel pubblico impiego, fatta eccezione per i dirigenti; mia figlia, invece, che lavora nel privato, è tranquillamente e giustamente in malattia e non perderà non solo le ferie, ma neanche una lira sul prossimo stipendio.
Sindacati completamente proni ed asserviti a questo governo hanno reso possibile questa infamità che divide in due categorie i lavoratori, a dispetto di quel che la Costituzione recita : i pubblici, marchiati da un ministro che non è capace di colpire quella minoranza di mascalzoni che alligna da secoli nella pubblica amministrazione e quindi spara nel mucchio dei 3.500.000 di lavoratori che, con i mezzi che mette loro a disposizione, mandano avanti l'amministrazione pubblica; l'aver poi colpito questa categoria e quasi unicamente questa categoria, bloccandole per tre anni gli stipendi, già all'osso, mentre nulla è stato fatto contro le categorie di coloro che, anche evadendo, ammassano fortune nelle banche italiane e vedono i proventi che da esse derivano, tassati solo al 12% da anni, la dice lunga sul come siano equanimi questi signori della democrazia; dall'altra parte il lavoratore privato, ramo in cui ho lavorato per decenni, in cui, per il ministro Brunetta, non ci sono nè mascalzoni, nè truffaldini, nè fannulloni e che conservano tutti i diritti che un lavoratore possiede....
Ho ora esaurito le ferie, che se ne sono andate tutte tra copertura di malattia ed assistenza a mia madre 90enne ed adesso non saprò a che santo votarmi se mia madre si ammalerà.....è dura mandare giù queste ingiustizie sociali, ancor più dura è stato ascoltare il nostro primo ministro raccontare in Parlamento che tutto va bene ma non una sola parola sui precari, sui disoccupati, sui nostri figli condannati ad una vecchiaia anch'essa precaria, sui prezzi gonfiati, sulle banche che ci hanno succhiato sino a prosciugarli i nostri risparmi, sulle ingiustizie sociali come quella appena citata...è dura, e sembra quasi che la gramigna vinca sulla rosa nella nostra società, ma alla fine, io credo, ci sarà un Dio per tutti.....
Pino