Poveri ragazzi!!!

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P@tty66
00sabato 9 ottobre 2010 17:02
ho sentito della notizia di altri Militari Italiani morti in guerra....una preghiera per loro e per le famiglie [SM=g1430696]
zebu
00domenica 10 ottobre 2010 00:23
Sì Patty, altro sangue italiano in Afganistan...
Da Il Giornale

Afghanistan - Quattro militari italiani sono morti e un altro è stato ferito in un attentato questa mattina in Afghanistan. L’imboscata è avvenuta stamattina nella Valle del Gulistan. I cinque, del 7° Reggimento Alpini di Belluno, stavano rientrando da una missione nella provincia di Farah ed erano "a bordo di un veicolo blindato Lince che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili", quando sarebbero stati colpiti da un bomba, probabilmente un potentissimo Ied, un ordigno esplosivo improvvisato. Questa volta - a differenza di molte altre - il blindato su cui erano i militari è stato distrutto. Poi i talebeni avrebbero attaccato il convoglio a colpi di arma da fuoco, ma gli italiani sono riusciti a metterli in fuga. Lo riferiscono al comando del contingente italiano ad Herat.

Gli alpini morti Le vittime, quasi tutti alla terza missione internazionale, sono il caporal maggiore Gian Marco Manca, 32 anni, di Alghero, il caporal maggiore Marco Pedone, di 23 anni, che era di Patù (Lecce), il caporal maggiore Francesco Vannozzi, 26 anni, di Pisa e il caporal maggiore Sebastiano Ville, 27 anni, originario di Francofonte, in provincia di Siracusa, ma non ci sono ancora conferme ufficiali.

Non è grave il ferito L'alpino ferito, Luca Cornacchia, 31 anni, di Pescina (AQ), è stato immediatamente trasferito nell'ospedale militare di Delaram con un elicottero. In un primo momento sembrava gravissimo, ma in realtà ha avuto ferite a un piede e non è in pericolo di vita. Cornacchia è anche riuscito a parlare al telefono con la moglie. Un altro alpino, il 28enne Michele Miccoli, che era in un veicolo che seguiva quello colpito, è stato leggermente ferito. Il reparto, secondo quanto si è appreso, si trovava già da mesi in Afghanistan ed è prossimo al rientro in Italia. Sale così a 34, 12 solo quest'anno, il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall’inizio della missione Isaf, nel 2004. Di questi, la maggioranza è stata coplita da attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato.

Ordigni sempre più potenti Gli ultimi due anni sono stati i peggiori per le missioni italiane. 21 i morti tra il 2009 e il 2010. Il Lince, spesso al centro di polemiche, è stato spesso attaccato con ordigni, ma "di norma - secondo generale Massimo Fogari, capo ufficio stampa del ministero della Difesa - il personale si è sempre salvato". Il veicolo blindato è stato capace di resistere alle cariche esplosive degli Ied fino a circa un anno fa, ma di recente i miliziani hanno perfezionato i loro attacchi, usando cariche esplosive sempre più potenti nei loro ordigni, tali da rendere necessario una maggiore protezione. Per questo, il governo italiano ha deciso di inviare sul fronte afgano i mezzi Freccia, più lenti, ma dotati di un’ulteriore protezione.

Bomba a pressione Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha precisato che "il Lince era dotato di un dissuasore elettronico che impedisce il controllo degli ordigni via radio. Ciò fa pensare ad un ordigno attivato a pressione, rudimentale ma ad alto potenziale visto il buon grado di protezione dei mezzi impiegati dal contingente italiani". Il ministro ha poi detto che "il convoglio era già stato attaccato con armi leggere nella giornata di ieri". E ha aggiunto che i soldati Usa nell’area erano il doppio rispetto a quelli italiani: "Oggi incontrerò il generale Camporini - ha sottolineato La Russa - e gli altri vertici delle Forze armate per capire se ci sono altre misure da prendere per la sicurezza dei nostri soldati".

Lorenzodebergerac
00martedì 12 ottobre 2010 17:49
Ormai le lacrime non escono più
Poveri e bei ragazzi sacrificati in nome della barbarie della guerra. Non ho più voglia di commentare. Una preghiera per questi poveri e sfortunati giovani che in tempo di "pace" sono morti.
Lorenzo
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