SPATARO: ECCO PER CHI FINISCE L'INCUBO

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INES TABUSSO
00sabato 10 settembre 2005 12:14


(AGI) - Roma, 9 set. - Oggi finisce un incubo per tutti gli italiani che
ogni volta che telefonavano temevano di essere intercettati. Così il Presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi commenta l'approvazione del Dl in materia
di intercettazioni telefoniche.

dice Spataro a Guido Ruotolo:
«Finirà l?incubo per i criminali, corruttori, manipolatori di ogni specie.


LA STAMPA
10 Settembre 2005
IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO
CRITICA IL PROVVEDIMENTO
Spataro: un freno al nostro lavoro
intervista di Guido Ruotolo

ROMA. Procuratore Spataro, il governo ha varato la proposta di una nuova
disciplina sulle intercettazioni. Era un intervento necessario?
«Assolutamente no, salvo alcuni aspetti marginali e tecnici. Mi viene il
sospetto che si tratti di un?altra legge ad personam».
Converrà che qualche suo collega in questi anni ha abusato di questo strumento
e che i processi attraverso i giornali non devono essere più consentiti?
«Certamente, ma questo avrebbe dovuto determinare interventi unicamente sulla
gestione e sul regime della riservatezza dei risultati delle intercettazioni.
E invece...».
Salvo lettura del testo definitivo, cosa l?ha colpita di più del disegno
di legge governativo?
«Che nasce dopo una vicenda, che ha fatto emergere gravi reati, irregolarità
e condotte riprovevoli di un certo sottobosco politico ed economico».
Una vicenda, procuratore aggiunto di Milano, che riguarda il suo ufficio.
Con le nuove norme, cosa accadrebbe all?inchiesta sulla scalata all?Antonveneta?
«Se fosse stata in vigore questa nuova disciplina, molte persone del processo
milanese non sarebbero state intercettate, e dunque sarebbero rimaste fuori
dalle indagini conversazioni comunque utili ai fini della individuazione
di reati commessi dai soggetti indagati».
Il presidente Berlusconi ha detto che con la nuova legge finirà un incubo
per tutti gli italiani....
«Finirà l?incubo per i criminali, corruttori, manipolatori di ogni specie.
A me sembra che l?impostazione complessiva delle modifiche rappresenti un
vulnus, una limitazione alle investigazioni che vogliano ottenere buoni risultati».
Faccia qualche esempio concreto.
«Penso alla difficoltà di arrivare a una conclusione per le indagini che
riguardano reati gravi come l?omicidio, le rapine, le estorsioni, i reati
finanziari, la corruzione, i reati contro la pubblica amministrazione».
Per questi reati, le intercettazioni nei confronti degli indagati si potranno
fare al massimo per tre mesi.
«E? incomprensibile questa limitazione, quando la fase delle indagini preliminari
può durare da un minimo di sei mesi al massimo di un anno, con possibilità
di proroghe in alcuni casi. Quindi, pm e polizia giudiziaria si troveranno
a dover scegliere sulla base di criteri meramente occasionali. Su quale base
si deciderà di sottoporre un indagato a intercettazioni da marzo a maggio
e non da settembre a novembre?».
Non potranno più essere intercettate, salvo nei casi di reati gravi, persone
non indagate. Forse si potrebbe essere d?accordo?
«Ricordo che abbiamo proceduto ad arresti di pericolosi criminali e autori
di gravi reati intercettando soggetti estranei alle indagini, spesso inconsapevoli
dello spessore criminale di coloro che ospitavano».




Consiglio dei Ministri n.19 del 9 settembre 2005

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che disciplina
la materia delle intercettazioni relative a conversazioni e comunicazioni
telefoniche e che rende più rigoroso il divieto di pubblicazione dei relativi
atti, inasprendone le conseguenti sanzioni.

Il Governo è intervenuto sul tema delle intercettazioni nell'ambito delle
indagini preliminari, con l'obiettivo di un generale rafforzamento delle
garanzie di imparzialità e trasparenza di tale strumento investigativo, attuando
i principi del giusto processo, sancito dall'articolo 111 della Costituzione,
anche in questa fase della ricerca della prova penale.

Il provvedimento introduce nel codice di procedura penale norme per assicurare
la tutela della riservatezza dei cittadini indagati, ma soprattutto di quelli
estranei alla fattispecie di reato, in relazione alle acquisizioni di notizie
manifestamente irrilevanti ai fini investigativi, e consolida la normativa
posta a tutela del divieto di pubblicazione di atti o di documenti relativi
alle intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, con l'introduzione
di ulteriori misure preventive e sanzionatorie, assicurando in ogni caso
un alto livello di garanzia alle esigenze di sicurezza della collettività
nazionale e mantenendo inalterata la funzionalità dello strumento operativo
delle intercettazioni per la repressione delle più gravi forme di reato








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