Ho anche piacere, e non lo nascondo
Sto’ provando il piacere nel disgusto
Sì, è proprio vero; l’avverto come una sensazione di leggerezza e come tutte le cose che nella loro dignità, perché tutte le cose, chi più e chi meno hanno una dignità e, a prescindere da come vada a finire, provo soltanto piacere nel semplice fatto di non rivederli
E’ difficile, sanno solo fare questo, e rischieremmo quanto prima di ritrovarceli davanti.
Lo metto in conto.
Mi ero stancato, e, se tante volte paga il giusto per il peccatore sono tanto nauseato che non faccio differenza tra l’uno e l’altro.
Mi ero proprio stancato all’idea di vedere scorrere alcuni dei personaggi che hanno caratterizzato e condizionato, in un senso e nell’altro, la storia di questi ultimi vent’anni.
In mezzo a tanti, mi preoccupa ancora, in particolar modo, di ritrovare il “moralizzatore”.
L’unica certezza che ho maturato è che sono stati solo utili a se stessi.
Ancora oggi, mi ricordo quando uno di loro, in particolar modo tranquillizzò gli italiani sulla figura sana dell’imprenditore in politica e non dei politici nell’imprenditoria quando avrebbe fatto meglio a parlare di onestà e correttezza, ma, forse, questi valori erano avulsi anche a lui come a tanti altri e, anche allora.
A pensare che le mie illusioni politiche ne vennero foraggiate, si proprio come ad un asino.
Adesso mi citano con una vena quasi, di commozione, almeno quello che mi sembra di percepire, nomi celebri come Di Pietro, lo stesso Fini, artefice di qualche scossone, Cesa, solo per nominarne alcuni tra i più popolari e tanti altri che hanno tentato la scalata a capo di questo o di quello portando un utile, quanto necessario, scompiglio in quelle fila idonee, nella maggior parte degli esponenti, e, poi, per far che?: la sola ricerca di una carriera mirata nella speranza di un qualcosa che si è rivelato nulla per tanti di noi elettori, e tanto, per pochi “eletti” .
La pensione, il posto, un contributo, per citarne, sempre, solo alcuni per elencarli alla meno peggio, sono stati da loro conseguiti.
Speriamo che anche qui, gli attuali, i giovani, i delusi, gli inc…ti, mettano un po’ d’ordine.
Sono quasi felice, per ora.
Adesso mi auguro che ci sia tanto da dimostrare quali: la capacità e l’impegno nella a ricerca di mezzi e soluzioni idonee a colmare quel vuoto che mi viene difficile descrivere se non con la semplice sensazione che avverto: l’insicurezza.
Che ognuno di noi provi ad attendere con un po’ di pazienza per provare l’emozione del futuro, almeno, male che vada, ci saremo emozionati grazie anche a tanti di loro che cercheranno di diventare simboli in quel connubio tra passione e confusione che è il nostro parlamento.
Ormai il passato è solo una brutta certezza e, male che veda, fortunatamente perso per perso, saremo anche avvezzi al peggio.
Coraggio, aspettiamo
Giuseppe (Pino) Verbari