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Incongruenze, incompetenze, ingiustizia

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    gverbari
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    00 18/04/2013 12:23
    gli autisti
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    gverbari
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    00 18/04/2013 12:25
    Incongruenze, incompetenze, ingiustizia
    Come ti muovi, quello che vedi, cosa dici, mi pervade il senso del dubbio.
    Una forma d’incertezza che mi fa sentire inutile e polemico
    Recita una canzone: ” Io vorrei che tu che tu avessi qualcosa da dire, che parlassi...di più, che provassi una volta a reagire”.
    E’ dura!.
    Non ultima, dalle colonne di Italia Oggi, a firma di Leonardo Comegna, leggo:
    “AUTISTI PUBBLICI IN PENSIONE A 60 ANNI.
    Gli autisti dei mezzi pubblici non subiscono le ristrettezze della riforma Fornero.
    Continueranno infatti ad andare in pensione con le vecchie regole”.
    Già basta questo per farmi sentire incoerente col sistema, questo sistema.
    Mi chiedo: i 60 anni perché non valgono per quelli privati?.
    Non sono fatti di carne e ossa anche loro?
    Che siano figli di un dio minore?.
    E allora: quelle agitazioni con un fermo di giorni dichiarato da alcune associazioni di secondo ordine, che ogni tanto vengono preannunciate, e dopo revocate, in ottica si saggezza, devo aggiungere, che vengono viste come eventi nefasti, privi di fondamento, che affosserebbero definitivamente l’Italia, l’economia dell’intero Paese, in questo momento, non sarebbero utili e opportune per porre fine a questa ingiusta forma di trattamento?.
    Alcune di queste dichiarazioni, di poche associazioni di categoria, che per fortuna, finora, non sono mai state condivise da tutti gli operatori del trasporto, rischierebbero di pregiudicare il futuro di tutta una nazione.
    Tutto nasce dall’assenza di un governo che impedisca al mondo dell’autotrasporto di avere in questo momento un interlocutore valido e sensibile alle loro esigenze.
    Tempo fa, la Fai Conftrasporto, operante nel campo della logistica e del trasporto, preoccupata per i riflessi che avrebbe creato l’agitazione, condannava le forme di protesta mirate all’ecobonus invitando gli istigatori del fermo a riflettere e a fare i conti con la propria coscienza.
    A loro suggeriva, la stessa associazione, di impegnare più proficuamente il tempo in chiave “imprenditoriale”.
    Mi chiedo: si è vero che scienza e coscienza dovrebbero andare a braccetto ma, se la coscienza di chi a 60 anni nel privato si trova costretto a fare quella vita sacrificata, e perigliosa per se e per gli altri automobilisti come me; come mai la scienza, alla Fornero non le ha aperto gli occhi su questa infamità che tocca il privato?
    San Paolo diceva che la scienza può anche essere degli uomini ma, la saggezza, cioè, in parole povere quella che definiamo coscienza, è solo di Dio.
    Dopo queste considerazioni, sono del parere, che la Fornero ha dimostrato di non possedere la scienza su questa terra, e, per la coscienza, si vedrà in seguito.
    Forza e coraggio, dopo aprile viene maggio; recitava un detto.
    Si, sarei d’accordo, ma di quale anno!!!
    Giuseppe (Pino) Verbari