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I Mods: la rabbia, lo stile, l'essenza del Regno Unito (by Roberto)

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    necropolitan
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    Registrato il: 15/09/2004
    00 26/02/2005 14:51


    Dal punto di vista estetico e musicale non possiamo certamente dire che i Franz Ferdinand siano dei mods!
    Tuttavia non possiamo negare che qualche influenza sia evidente (sia per certe sfumature musicali che per il gusto retrò del loro look) e soprattutto non dobbiamo dimenticare che più volte Alex ha dichiarato di essere stato un mod. Andiamo quindi a vedere quali sono gli aspetti dei Franz riconducibili a questa cultura. Innanzi tutto la prima cosa che risalta ad ogni apparizione dei Franz è il look stiloso che adottano: camicie strette e dentro i pantaloni, cravattine con nodo stretto al collo, capelli corti ben pettinati. Fondamentalmente quindi si parla di una base di abbigliamento comune. Occore comunque puntualizzare come i Franz usino spesso stivaletti appuntiti e pantaloni in pelle (cose perlopiù sconosciute ai mods)....


    Una relazione che spieghi completamente il modernismo sarebbe un'impresa necessitante di così tanto tempo e materiale che non sono in grado di affrontare. Perciò il mio compito sarà quello di introdurre il discorso. Per il resto, a mio avviso, la miglior cosa è che voi scopriate da soli tutto ciò che vi interessa sapere. Per aiutarvi segnalerò gruppi, canzoni, generi musicali, siti, luoghi che hanno fatto e che faranno la storia del modernismo.


    ************************************************************

    Il modernismo (da cui modernisti, ossia MODS) nasce in Inghilterra agli inizi degli anni 60. Le condizioni sociali del tempo furono determinanti per la nascita del movimento. I primi mods (e lo furono per un bel po’ di tempo) venivano dalla working class londinese. I tratti che li contraddistinguevano erano una gran voglia di ribellione scaturita dalle difficili condizioni in cui erano cresciuti, la vicinanza alla cultura afroamericana (soprattutto per la musica) e una passione per l'estetismo, per l'essere smart.

    Fu proprio una certa musica americana, il MODERN Jazz, ascoltata dai precursori della cultura, a dare il nome al movimento. Al Jazz si accostarono rapidamente il Blue Beat, l'R'n'B, lo ska ORIGINAL e soprattutto il soul, ed è proprio dall'ascolto massiccio di questi dischi americani che nacque la stragrande maggioranza dei gruppi '60s inglesi, vedasi anche i Beatles e gli Stones. Tuttavia furono ben altri i gruppi che iniziarono a creare le colonne sonore della vita del mod londinese del tempo.




    Chiunque ha sentito parlare dei THE WHO, sicuramente il gruppo più rappresentativo della scena sixties: Roger Daltrey, Pete Townshend, John Entwistle e Keith Moon, per lo meno nei primi anni della loro carriera, lanciarono una serie di hit indimenticabili fra cui l'inno-mod per eccellenza: MY GENERATION. Accanto agli Who v'era comunque una scena floridissima e fra i gruppi dichiaratamente modernisti ricordiamo gli Small Faces, i Kinks, gli Action e i Creation.

    La vita del mod non era però solo musica e feste. I mods accordarono infatti fin da subito un'importanza capitale allo stile col quale si presentavano alla società, ideando un abbigliamento smart (vestiti di stampo italiano anni 30-40, ad esempio come quelli dei film di Tarantino, camicie innovative, giacche a tre bottoni, mocassini, polo Fred Perry e jeans
    Levi's, anfibi e tipicamente britannici cappelli pork-pie) che gli consentiva di identificarsi in mezzo alla massificazione tipica dell'Inghilterra di allora. Era proprio la
    necessità di identificarsi a spingere i mods verso la ricerca continua di elementi che li facessero sentire loro stessi, che esprimessero la loro individualità.





    Ecco allora che compare sulla scena il mezzo più ECONOMICO,comodo e personalizzabile possibile: lo scooter (VESPA E LAMBRETTA), addobbato con decine di specchietti, fari e bandierine. Nacque anche da questo la forte dicotomia con i ROCKERS delle HARLEY DAVIDSON, loro acerrimi nemici.
    L'uso degli scooter avanzò di pari passo all'uso di un particolare giaccone che serviva a coprire e proteggere i costosi e stilosissimi vestiti dei mods. Si trattava del mitico PARKA, giubbotto riciclato dall'esercito americano e venduto nei mercatini dell'usato (se ne trovano ancora in giro per l'Italia). Il Parka in poco tempo diventò il simbolo assoluto del MODERNISMO e tutt'oggi chi lo indossa sa di
    identificarsi appieno in un certo stile di vita. E' una cosa praticamente sacra, un "compagno d'avventura" del mod.
    Ecco dunque che emerge da queste brevi nozioni un primo ritratto dei mods originali. giovani pieni di rabbia e voglia di riscatto (N.B.: i mods deprecano il nichilismo DI QUALSIASI SORTA e quindi non accettano appieno movimenti basati su tali idee, vedansi punk, dark e, mi sento di dirlo, grunge. Il mod afflitto da problemi economici, familiari e sociali si dà da fare per migliorare la propria situazione, sempre e comunque!!), che
    giravano in Vespa o Lambretta, ascoltando black music americana, vestendo nella maniera più stilosa possibile e indossando il Parka. Fu in quegli anni che si affermò quello che adesso chiamiamo british style, fatto di camicie, jeans stretti, giacche a tre bottoni, completi di velluto, giacconi sotto il
    ginocchio, maglioncini, gilet...e ovviamente molte aziende colsero la palla al balzo per speculare sul movimento: nessun mod oggi fa a meno di polo Fred Perry, camicie e felpe Ben Sherman e Lonsdale, anfibi Doc Martens etc.
    Il modernismo non si interruppe con gli anni 60, anche se si può affermare che la vera ondata si arrestò con l'avvento del decennio successivo (la parabola è in qualche modo paragonabile al passaggio degli WHO dal Beat al Rock...). Tuttavia possiamo parlare di vari momenti mod-revival durante i quali molti giovani inglesi recuperarono gli elementi essenziali del
    modernismo per creare nuove correnti, misto di nostalgia e innovazione. I due periodi più importanti furono dal 1979 ai primissimi anni 80 e (cosa che forse ci riguarda più direttamente) a metà degli anni 90.

    I mod-revivals ebbero luogo soprattutto per merito di gruppi musicali che ripresero tendenze (sia nella musica che nell'abbigliamento)tipicamente '60s. Così vediamo come nel '79 emersero gruppi ancora oggi fondamentali, come The Specials e Madness (per lo SKA) e Jam, leaders assoluti anche per la presenza del carismatico cantante chitarrista PAUL WELLER, il cosiddetto mod-father. Fu durante quel periodo che nacque il gruppo-mod italiano più famoso: i torinesi Statuto, seguiti da varie band che fecero nascere una scena ancora attiva.




    Gli anni 90 sono invece stati caratterizzati, sotto questo punto di vista, dal filone britpop, iniziato con i grandissimi BLUR e proseguito con gruppi come Oasis, Ocean Colour Scene, Pulp, Suede, Supergrass e ancora Paul Weller (anche collaboratore dei fratelli Gallagher in Champagne Supernova). Nonostante le differenze sostanziali(troppe e troppo particolari da elencare) con i primi mods, i revivalists conservavano nella loro coscienza i punti cardine del modernismo, tenendo sempre alto il motto guida del movimento: RAGE AND STYLE.





    Nota: la piccola introduzione è a questo punto finita. Pubblicheremo parallelamente interviste, saggi, documenti e link a siti che possano chiarirvi le idee su un argomento molto sfaccettato e complesso. Io stesso in due anni non ne ho capito che una piccolissima parte e continuo a scoprire. Se posso inserire la mia personale opinione, non condivido molto
    l'aspetto filosofico del movimento: l'Italia di inizio millennio è troppo differente dall'Inghilterra dei Sixties e mi pare anche abbastanza ridicolo cercare di ripercorre la strada dei precursori del tempo. La vivo come posso, quando e dove posso. Ma soprattutto la vivo COME VOGLIO perché, ricordatelo, il modernismo è soprattutto valorizzazione dell'individuo e di
    ciò che esso può esprimere. Ogni mod scopre, adatta e migliora la tradizione precedente, in una continua evoluzione di idee e azioni.
    In conclusione vorrei citare due passi (un'intervista a un mod '60s e un pezzo di articolo di OSKAR Giammarinaro, leader dgli Statuto) riassuntivi e rappresentativi dell'essenza del movimento.



    INTERVISTA


    Quando pensi che sia finita la vera scena Mod anni '60?
    Secondo me la scena era morta a metà del '67. Per quattro anni ci eravamo divertiti un mondo e, tristemente, in quel periodo molta gente che conoscevo era sparita. Non c'erano solo i club, c'erano molte feste, non era solo una cosa per il week-end, era proprio uno stile di vita e c'erano continuamente cose da fare. Non si trattava se andare o no alla serata, si trattava di
    quale serata, dove volevi essere visto e come volevi spendere per i tuoi vestiti.
    In quel momento sembrava che sarebbe durato per sempre, ma il vero fenomeno Mod iniziò circa 9 mesi prima che iniziassi a girare io, nel '62, e secondo me finì verso metà '67. In quel momento ci consideravamo tutti Stylists più che Mods.
    Quello che la gente adesso non può capire è il contrasto che esisteva. Se ci pensi a quei tempi non si sentiva musica pop alla radio, non c'erano i registratori a cassette, poca gente aveva la tv, molti vivevano sempre in casa ed ecco che arriviamo noi, a pavoneggiarci in giro.
    Avevamo gli scooter, la musica si sentiva ovunque. Avevamo la nostra cultura, vivevamo in maniera eccitante, avevamo soldi in tasca, nessun problema a trovare lavoro e quindi a procurarsi i soldi, insomma un mondo diverso. In quei 4 o 5 anni molti giovani conquistarono tutta l'indipendenza possibile e l'hanno usata e abusata.
    Bei tempi, bei tempi. eccezionali!!!

    OSKAR



    Mod non è un periodo , ma chi è mod lo è per la vita. L'immagine mod permette di distinguersi sempre e di non essere mai ghettizzati e come l'immagine così il pensiero e l'azione. Combattere il sistema da dentro, senza tagliarsi fuori e farsi emarginare. Una sorta di cavallo di Troia inserito nel sistema, sfruttare il sistema per non esserne sfruttati.
    Impossibile inquadrare, catalogare o ignorare i Mods. Nello stile la forza, il Movimento Mod si genera e riproduce continuamente ovunque, proprio come i fiori nel cemento. E' bello essere mods. (apparso sul ROLLING STONE di settembre 2004)



    La musica Mod è l'essenza del movimento. Lo stesso nome nasce dalla musica adottata dai primissimi mods come massima espressione della loro personalità, il MODERN JAZZ. E' perciò il Jazz a farla da padrone nelle origini musicali del modernismo. Tanto per citare qualche artista fra i più famosi ecco uno striminzito elenco:
    Joey De Francesco, Wes Montgomery, Jimmy McGriff, Richard "Groove" Holmes, Miles Davis e soprattutto il mitico, il più grande: Jimmy Smith. "The Incredible", questo il suo soprannome, fu il primo ad introdurre l'organo hammond nel jazz creando quelle sonorità tanto care, per citare un piccolo esempio, a Paul Weller ("A Town Called Malice").

    Un'altra delle componenti storiche della musica mod, sempre di origine americana, è sicuramente il Northern Soul, musica brillante e divertente, genere principe delle sale da ballo mods. L'artista principe possiamo trovarlo in Marvin Gaye, ma il panorama (inizialmente esclusivamente americano e appannaggio di musicisti di colore) era talmente vasto che risulterebbe inutile un qualsiasi tipo di elenco.

    Anche l'R&B e il blues con i loro maggiori esponenti (Hendrix, Santana, James Brown ma anche i Blind Faith e gli Spencer Davis Group) hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del modernismo made in England. I maggiori gruppi Beat infatti (dagli Who agli Small Faces, dai Kinks fino, per esempio, ai Rolling Stones) si ispirarono alla musica americana per creare il tipico suono della cosiddetta "British Invasion".

    Il Beat è effettivamente il genere più rappresentativo in quanto ha le sue radici nella Londra dei primi anni 60, la culla del modernismo: i gruppi che suonavano beat erano essi stessi, in molti casi, dei mods.
    Gli Who sono sicuramente il gruppo più famoso della scena, il gruppo simbolo: oltre ad avere scritto l'inno mod "My Generation" (imprescindibile assolutamente non solo per i mod, ma per chiunque si interessi MINIMAMENTE alla cultura rock) hanno prodotto un film come "Quadrophenia", storia di mods londinesi, e avevano un look volutamente modernista (che, a dir la verità, fu imposto dal sagace manager Kit Lambert). E sono proprio quei gruppi ad aver creato quello stile, sia musicale che estetico (taglio di capelli, giacche, pantaloni etc.), che sarà ripreso abbondantemente nei decenni a venire da molte altre band (vedi Oasis, Jam, Blur).

    Passando ad un altro genere che ha lasciato il segno nella cultura mod, come non parlare dello SKA? Lo Ska nasce ovviamente in Jamaica e viene importato fin dagli anni 60 in Gran Bretagna (e.g. Skatalites), anche se conoscerà il vero successo solamente negli anni 70 con gruppi storici come MADNESS, SPECIALS e DEXY'S MIDNIGHT RUNNERS. Anche il gruppo italiano più famoso della scena mod, gli STATUTO, suona prevalentemente ska.

    Venendo ai giorni nostri, il modernismo è riapparso sulla scena musicale mondiale grazie al britPop. I primi rappresentanti della "rivoluzione mod '90s" sono stati sicuramente i BLUR che prima con l'album Leisure e poi con l'opera quasi programmatica Modern Life Is Rubbish (n.b.: il titolo non è ciò che sembra, con modern life indicavano effettivamente la vita moderna) fecero capire al mondo che la British Invasion era pronta a tornare. Così si fecero ritrarre con un abbigliamento sempre rigorosamente di ispirazione mod: polo Fred Perry, giacche a tre bottoni, stivali Doc Martens etc. Da loro quindi partì la corrente che continuò, come tutti ben sanno, grazie ai maestri del genere, gli Oasis dei fratelli Gallagher, ma anche con altre importanti band: SUEDE, OCEAN COLOUR SCENE e, soprattutto, i PULP. Questi ultimi non hanno infatti goduto del successo che meriterebbero e oltre a produrre grande musica sono sicuramente la band più stilosa dei '90s, grazie in particolar modo al mitico frontman Jarvis Cocker.

    Ma basta parlare di musica: la musica si ascolta, non si spiega, quindi dopo questo breve sommario recuperate ciò che più vi interessa e divertitevi.

    Links:

    I Mods della storica Piazza Statuto, Torino.

    Un portale inglese sul mod revival 1979

    [URL]www.modculture.com[=URL]www.modculture.com
    Approfondimenti molto accurati (in inglese).

    [URL]www.italiamod.com[=URL]www.italiamod.com
    Il portale di riferimento dei mods Italiani.

    [URL]merc-clothing.com [=URL]merc-clothing.com
    Il famoso negozio in Carnaby Street

    Roberto

    [Modificato da franzferdinand 17/03/2005 22.45]

  • OFFLINE
    theruben
    Post: 141
    Registrato il: 20/09/2002
    00 01/03/2005 20:33
    commenti
    Bravo a me,rileggendo, ma bravissimi anche voi per foto e impaginatio!!!che moderatori!!!![SM=g27961]

    [SM=g27974] però vi avevo mandato ( a paola, penso...) un pezzo riguardo i legami franz-mods[SM=g27974] . (inutile dire...le canzoni mods che...insomma abbiamo a che fare con tonnellate di negozi pieni di tonnellate di cd inssomma....[SM=g27973] )


    e inoltre la foto dei blur è il massimo che abbia mai visto su sto forum.
    GRANDI[SM=g27960]

    [Modificato da theruben 01/03/2005 20.35]

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    necropolitan
    Post: 567
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    00 01/03/2005 20:35
    io non l'ho ricevuto quel pezzo..... [SM=g27982]

    me lo rimandi? lo integro subito [SM=g27978] grmpf
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    Fireball 84
    Post: 130
    Registrato il: 16/10/2004
    00 05/03/2005 12:44
    molto chiaro
    beh,complimenti per il materiale raccolto e la breve esposizione molto chiara e abbastanza interessante;bello anche l'altro pezzo sui talking heads.
    Effettivamente non mi ero mai preoccupato di interessarmi al risvolto sociale degli anni '60 se nn per quel minimo indispensabile,cmq un ottimo lavoro.
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    theruben
    Post: 143
    Registrato il: 20/09/2002
    00 16/03/2005 23:17
    Re:

    Scritto da: necropolitan 01/03/2005 20.35
    io non l'ho ricevuto quel pezzo..... [SM=g27982]

    me lo rimandi? lo integro subito [SM=g27978] grmpf


    ce l'ha alex



    ah una cosa: mettete i MODS please.....


    WE ARE THE MODS WE ARE THE MODS

    WE ARE WE ARE WE ARE THE MODS




    COME al solito non mi sono spiegato: nei titoli dello speciale...o del thread....mettete i MODS la rabbia etc...

    [Modificato da theruben 16/03/2005 23.18]

    [Modificato da theruben 16/03/2005 23.18]

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    necropolitan
    Post: 597
    Registrato il: 15/09/2004
    00 17/03/2005 00:33
    ok, corretto, però: UN MOD - DUE MODS
    su questo non sono disposta a fare a patti.
    la grammatica inglese no. [SM=g27972]
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    theruben
    Post: 144
    Registrato il: 20/09/2002
    00 21/03/2005 15:29
    Re:

    Scritto da: necropolitan 17/03/2005 0.33
    ok, corretto, però: UN MOD - DUE MODS
    su questo non sono disposta a fare a patti.
    la grammatica inglese no. [SM=g27972]


    appunto...

    non ti ho afferrato, scusami...[SM=g27966]
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  • HailToTheThief
    00 02/04/2005 22:19
    Davvero ben curata questa descrizione,te lo dice un mod![SM=g27960]
    (era intuibile pure dalla firma,cmq non è mai male specificarlo...[SM=g27961] )

    [Modificato da HailToTheThief 02/04/2005 22.20]

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    theruben
    Post: 148
    Registrato il: 20/09/2002
    00 02/04/2005 22:42
    Re:

    Scritto da: HailToTheThief 02/04/2005 22.19
    Davvero ben curata questa descrizione,te lo dice un mod![SM=g27960]
    (era intuibile pure dalla firma,cmq non è mai male specificarlo...[SM=g27961] )

    [Modificato da HailToTheThief 02/04/2005 22.20]




    grazie mille sai!!![SM=g27962]
    oggi ho unito due passioni:
    una mega fred perry NERA E ARANCIONE-----pazzesca guarda[SM=g27961]
    + ray ban nuovi di zecca i mie primi occhiali seri in una vita intera.
    e fa dispiacere questo materialismo nel momento in cui un grandissimo se n'è andato. e non sono credente[SM=g27972]

    [Modificato da theruben 02/04/2005 22.43]

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    fergus
    Post: 3
    Registrato il: 27/06/2003
    00 21/07/2006 19:36
    per chi interessasse
    la storia di Irish Jack Original Mod

    http://www.quadrophenia.net/goldhawk/index.html

    [Modificato da franzferdinand 21/07/2006 21.08]

    _______________________________
    "Last night I nearly died,
    But I woke up just in time".
    Duke Special
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    theruben
    Post: 367
    Registrato il: 20/09/2002
    00 12/07/2009 16:30
    Di gran lunga sempre la discussione più frequentata. Chissà perché i mods incuriosiscono così tanto....
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