Cara AICCA ti scrivo...
Alla cortese attenzione di AICCA
Caro Direttore,
Le scrivo perché non abbiamo l’indirizzo della AICCA che credo sia rimasta l’ultima nostra speranza.
Siamo 3 fratelli, 3 cavalli da trotto di buona famiglia, ma non sappiamo a chi rivolgerci perché qua nessuno ci dedica più l’affetto che una volta i proprietari e quelli che lavorano con noi avevano.
Tutti sono disperati perché non arrivano i soldi dei premi e adesso pare che si interromperanno le corse perché non ci sono più soldi.
Tutti sono arrabbiati con quelli di Roma che non fanno niente per noi.
Qualche anno fa dicevano che un ministro ci aveva tolto cento milioni e adesso dicono che ancora la storia è sempre quella.
Domani mattina mio fratello maggiore mi sa che lo portano al macello, lui non lo sa ma io l’ho sentito dire l’altro giorno all’ippodromo, un altra grande scuderia ha chiuso perché non ce la faceva più e alcuni cavalli li mandano al macello.
Non so come fanno, perché non si potrebbe, ma da tre o quattro anni molti di noi hanno fatto una brutta fine o sono andati all’estero non so a far cosa.
Il mio fratellino più piccolo che ha un anno e mezzo, lavora da un paio di mesi ma ancora non sa come si chiama e non ha i documenti perché chi deve fare il passaporto ha troppo lavoro con il dna.
Io invece da un anno sono a combinazione. Non so cosa vuol dire ma tutti mi dicono che sono a combinazione. L’anno scorso mi hanno portato da uno che mi mette un tubo in gola prima di correre. Ma perché lo fa? Ma tutti i giudici che girano per le scuderie dell’ippodromo non possono dirgli qualcosa?
A volte mi è capitato che mentre correvo il mio guidatore mi ha chiesto di rallentare, una volta mi ha fatto sbagliare apposta. A me avevano insegnato a vincere, ma adesso il premio lo danno anche a quelli che non vincono?
Il mio amico marocchino che mi dà da mangiare e che mi attacca non prende lo stipendio da tre mesi e dice che il suo capo è disperato perché non riesce più a mandare avanti la famiglia e che la moglie gli dice che è meglio chiudere.
Speriamo che non chiuda perché mi sa che dopo non mi vuole più nessuno.
Ma chi è che comanda questa baracca? Possibile che non funziona niente e che con tutti i soldi che girano noi dobbiamo morire? Me lo aveva detto il mio amico francese che era meglio se mi mandavano là. Lui dice che in Italia si sono mangiati tutto e che chi comanda pensa solo ai fatti suoi. Mi dice anche che da loro funziona l’antidoping e che se prendono uno a farci qualche brutta cosa gli fanno un mazzo così.
Sono molto preoccupato e mi dispiace tanto vedere intorno a me sempre tutti arrabbiati e nervosi, a volte provo a farli ridere ma non ci riesco più.
Speriamo.
Un anonimo trottatore
www.gaet.it/daily/article.php?item=20151109005112