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Vue' ...Tutti oggi,,, nun ce' stato nu' part Ritardatario

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2013 18:17
04/04/2013 13:18
 
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Ndo' cazz state .... chi cazz siate,,, da dove veniate...cosa studiate...cosa faciate...cosa giocate



BUON COMPLEANNO Bucci ..Nik.....Aramis.....Etrus e Bacio il Manganello [SM=g1358263] [SM=g1358263] E' Fatevi leggere..ne'
[SM=x79732] [SM=x79732] [SM=x79732] [SM=x79732] [SM=x79502] [SM=x79502] [SM=x79502] [SM=x79502]
04/04/2013 17:03
 
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la forsa deel'Iva
“Colpito all’ala”, sì, come tanti uccelli che nonostante siano ancora vivi non gli è permesso di spiccare il volo.
E’ un temine che si usa spesso e volentieri per definire quelle situazioni di insofferenza che colpiscono inavvertitamente tanti di noi umani come quell’uccello.
Questa affermazione mi serve come base di partenza per descrivere un fenomeno abbastanza attuale che si sta’ diffondendo a macchia d’olio nella nostra società produttiva.
Tocca tutti coloro che orbitano nel campo imprenditoriale e, nella maggior parte dei casi, nel mondo dell’artigianato.
Quel mondo del lavoro autonomo, delle microimprese, dei mastri Geppetti, tanto per intenderci.
Sento dire: bisogna dare forza, incrementare, favorire, sviluppare l’artigianato.
Belle parole cariche di sola solidarietà per una categoria vilipesa, derisa e fustigata.
In parole povere, per coagulare tutte queste impressioni che mi pervadono, la definisco solo “snobbata”.
E’ una categoria di lavoratori in via di estinzione perché trova tante difficoltà nel proseguire la propria attività creativa sul vero senso della parola come lo è quella di uno scultore, pittore, scrittore.
Forse non ce ne siamo nemmeno noi accorti di quanto estro abbiano queste persone
Ci siamo limitati solo a considerarli come coloro che ti facevano le scarpe, la sedia e la barba.
Nel lor mondo, quelli che sono rimasti si distinguono anche tra loro per l’estro quale intriso di genialità e creatività – un raggio luminoso nella storia del lavoro da quando esiste l’uomo.
La lancia, la clava, l’ascia, la zappa e la ruota sono proprio alcuni di questi prodotti che hanno contribuito allo sviluppo e al benessere del genere umano.
Prodotti che hanno contribuito alla realizzazione del fattore primario: procurarsi il sostentamento e difenderlo allo stesso tempo, anche con la forza, purtroppo.
Vi siete chiesti se la figura di colui che ha costruito questi strumenti di primario impiego non possa essere rapportata a quella di un artigiano?
Ecco: l’artigiano e un individuo basilare che supera i problemi derivanti da necessità e bisogni con vena, inventiva, ispirazione, creatività di cui è dotato nel risolvere il tutto in una cosa che alla fine delle vicissitudini umane viene da noi semplicemente “constatata” come si fa con una sedia o un paio di scarpe.
Sì, proprio l’uovo di Colombo.
Egli è un individuo che snobba le necessità imposte dalla natura e risolve i problemi della società.
Ma lui, come vede l’ amministratore politico quale ministro, onorevole, sottosegretario ecc…?.
Colui che coinvolto anche in prima persona, nel dare maggiore impulso ad una situazione stagnante e in fase di recessione, tra le tante soluzioni, adotta, su tutte, anche l’ aumento dell’IVA, mi sembra come se si desse una pistola in mano ad un bambino, scarica o meno non importa, mi preoccupano i “riflessi”.
Questo escamotage è il frutto di menti distorte che si sono alternate al governo contraddistinguendosi per quell’ottica sociale occlusa e stitica nelle decisioni idonee a salvaguardare l’ azienda Italia.
L’alchimia impositiva in campo economico, col creare, mutare, consolidare strumenti penalizzanti quali tasse e contributi vari, sembra non aver sortito l’effetto sperato col solo ricorso alla tasca di chi produce.
Il made in Italy, che non viene protetto, il privilegiare le importazioni da paesi stranieri che non applicano in nostri stessi standard in campo produttivo nel rispetto della qualità nei prodotti e della giustizia sociale, ha favorito sul mercato la presenza di una forma di concorrenza sleale col beneplacito di imprenditori che preferiscono portare il lavoro fuori per farlo rientrare in barba a tutte quelle leggi restrittive che in nome dello spending review stanno attualmente affogando il nostro sistema produttivo.
In un quadro dedicato all’artigiano i miei colori prevalenti sono:
- Il nero per l’abito, vista l’elevata percentuale di contributi e tasse che deve pagare;
- Il rosso per il viso, vista la vergogna di cui soffre per i debiti a cui va incontro;
- Il verde per le tasche perché non ha un euro a disposizione.
Forse ho capito perché il ricorso all’ IVA si presenta quale valido strumento per appianare e consolidare il bilancio di questo Stato.
L’iva la pagano tutti coloro che acquistano.
L’iva vede solo il prezzo da pagare alla cassa.
Il iva è pagata da tutti anche se non tutti pagano contributi e tasse, e, vista la recessione basta solo essa a sanare il bilancio di questo stato
E’ arrivato, per l’artigiano, dire:“tirem innanz”.
Lo disse Amatore Scesa quando in mancanza del boia, appena defunto, che doveva impiccarlo, venne invece fucilato”.
Probabilmente anche il boia potrebbe essere inserito in questa categoria in quanto, come l’artigiano: produce servizi, esercita, personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, e ne assume la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e che svolge continuativamente in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale (vedi il nodo scorsoio), nel processo produttivo.
Per dirla in parole povere, vista la strategia di governo, se andassimo di questo passo resteremo fregati sempre di più.
Per l’artigiano vale la stessa cosa, tanto se il “collega” non lo impicca, lo fucilano con l’iva.
Giuseppe (Pino) Verbari
04/04/2013 18:17
 
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E VULISS CHE LIGGISSE TUTTO STU' ..cuncurdato fiscale ??? ....


..MA TU SI PZZ....... PEPPI'... DIMMI IL SUCCO dell'IVA
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