'La Sicilia 30.5.2013'
Con la morte di Don Gallo, un manovale della chiesa, il mio pensiero è andato ad una persona speciale.
Una di quelle che hai il piacere di apprezzare solo perché c’è qualcuno, proprio quello, che li manda a chi ne ha bisogno
Io sono uno di coloro che hanno bisogno di costoro
Appartengo alla maggior parte di noi e mi sento fortunato quando le incontro
Non è italiano; si spiega a gesti accompagnati da discorsi frammisti a parole dalla svariata nazionalità
Un crogiuolo di sapienza che esonda spiritualità in vari idiomi accessibili a tutti, sfornando una specie di esperanto.
Lo sguardo, il sorriso, il modo di muovere le mani, e tant’altro che non so, lo fanno un interlocutore valido perché entra nello spirito e ti parla con tutto ciò che abbiamo e non conosciamo
Lui sa come fare
Poche parole in italiano ma tanta umanità
Quell’umanità che lo ha sempre contraddistinto per la sua abnegazione nei confronti degli emarginati e degli indifesi
Prete in Venezuela, espulso dalla chiesa, attivista sindacale, operaio, pittore, scultore e poeta.
Sempre in difesa di chi si trova in difficoltà e, nonostante l’incalzare degli anni, ancora sulla cresta dell’onda in cerca del giusto per affermare la sua verità
Ciao Frans Wuytack; forse non avrai conosciuto Don Gallo un tuo grande fratello, mi dispiace.
Quando avrò la fortuna di vederti te lo farò conoscere; ne varrà la pena e te lo descriverò come sai fare tu.
Adesso so come esprimermi; qualsiasi lingua o dialetto sarà sufficiente, grazie a te
Ho capito che la torre di Babele non è stata completata non per la lingua ma per la presunzione di coloro che si sentono migliori degli altri, e li ognuno voleva prevaricare il prossimo
Se fossero stati più modesti, più onesti, forse Dio li avrebbe gratificati in uno dei tanti modi che solo lui conosce.
Don Gallo era un povero operaio della chiesa, proprio come te.
Giuseppe(Pino)Verbari