Il vademecum del buon cronista. Dolcetto o scherzetto?
In questi giorni molti addetti ai lavori ci hanno segnalato d'aver ricevuto un'e-mail dal mega Direttore della Tv ippica Luigi Colombo che definisce "consigli e suggerimenti" per le società di corse e di conseguenza per i cronisti degli Ippodromi. Quando ci hanno letto alcuni passi di questa "circolare del buon cronista degli ippodromi", visto il periodo, abbiamo subito pensato ad uno scherzo per... Halloween ma indagando ancora più a fondo abbiamo scoperto che la cosa invece è seria, anzi molto seria tanto che i toni sono quasi da considerarsi perentori. Riportiamo quindi qualche passaggio, letto al telefono, e sul quale siamo rimasti non poco interdetti.
• testo della circolare
• (nostri commenti)
"Con la ripresa dell’attività ippica in diurna
(in notturna la voce non si … vede)
ci permettiamo di suggerire alcune idee per migliorare la qualità del servizio che svolge la nostra tv e per stimolare e incentivare il gioco
(sveglia... fra 15 giorni rischiamo di chiudere baracca e burattini). Ai cronisti e colleghi che curano le interviste chiediamo innanzitutto di presentarsi davanti alle telecamere con abbigliamento consono
(sulla Tv ippica si vedono spesso giacche... rosa che sembra d’essere al Giro d’Italia),
cioè camicia giacca e cravatta (pienamente d'accordo: con la cravatta le caz…te, sono più eleganti!)
che danno un tono di qualità al programma ippico
(ma... l’abito non fa l’ippico)
e per il rispetto del pubblico "
(...assente negli ippodromi e di questo passo anche in tv)
Poi si passa dal dolcetto allo scherzetto ed ecco la punizione agli ... allievi cronisti:
"chi non rispetterà questa norma non sarà inquadrato
(censurato!)
e andrà in onda solo in audio"
(sarebbe un dispetto gravissimo per i conduttori della Sua tv ippica, non apparire in video sfoggiando la loro proverbiale... eleganza).
C’è un passaggio in cui i cronisti dei vari ippodromi non ci fanno una gran bella figura:
"vanno abolite le storpiature della lingua italiana come ad esempio: "Il cavallo corre ieri a Roma!!!!!”
(più che storpiature sono gravi errori nel coniugare i verbi, ma è il bello della diretta)
e sostituite con un italiano corretto: ”Il cavallo ha corso ieri a Roma”
(il maestro corregge con matita blu).
La richiesta ai cronisti in questo caso è minima: da quinta elementare. Si passa dalla lingua italiana all’aspetto tecnico, insomma quando vengono pronunciati i “parziali” che sono sciorinati ogni 200 metri.
Cita come esempio che alcuni driver (grave ammissione ecco perché si perdono malamente le corse, non si conosce il cronometro) hanno confessato che non capiscono i parziali se non tradotti in tempo al chilometro. Incredibile a questi professionisti togliamogli... la patente.
Dopo aver sottolineato che la corsa “affollata” non è una definizione corretta, sostiene che bisogna dire "con molti partenti o ricca di partenti”
(mega Direttore gli lasci a questi poveri cronisti qualche frase "colorita" che tanto l’ippica va male lo stesso).
Ed anche "corsa lottata" non è italiano, basta dire “corsa combattuta”
(veniale da matita rossa).
Censurato anche “E' il cavallo più chiacchierato” per indicare il favorito. Basta dire “il cavallo più giocato”
(si sbaglia Direttore non conosce la realtà, certi allievi cronisti venuti dalla “gavetta” con il cavallo... ci parlano davvero).
Più chiarezza è richiesta anche nei pronostici, specificando con questi esempi al pubblico come si fa a giocare. Ad esempio: ”se giochi 5 euro sul 3 ne puoi vincere... 15, se giochi l’accoppiata 3-5 con 3 euro ne puoi vincere 30..."
(Se non giochi risparmi ... scherzetto. Ma al pubblico diamogli finalmente qualche dritta che poi a riscuotere ci pensa da sé).
Nella “circolare del buon cronista dagli ippodromi” anche l’invito ad organizzare interviste (in giacca e cravatta, magari con tanto di fazzoletto abbinato nel taschino) ai protagonisti della giornata.
"Se poi ci mettete a disposizione interviste realizzate durante la settimana relative ai vostri Gran Premi del fine settimana, alle varie corse tris e ai "centrali" saremo ben lieti di metterle in onda nelle nostre rubriche quotidiane con lo scopo di promuovere i vostri ippodromi
(e la tv ippica)
e il gioco sulle corse che vi si disputano"
(disputeranno... si parla del futuro eh, eh, eh Direttore matita blu…).
Dopo questa lezione di italiano da accademia della Crusca e di bon ton ad uso e consumo degli speaker degli ippodromi, l’ippica si riavvicina al cosiddetto “sport dei re” (in giacca e cravatta ovviamente) e il prezioso documento contribuirà al rilancio del nostro settore, inutile parlare di Riforma, non occorre fare altro, basta seguire questi suggerimenti e siamo a cavallo.
Buon Halloween agli ippici ed anche agli allievi cronisti degli ippodromi...
www.gaet.it/daily/article.php?item=20151030200331