...buona giornata virtuali ippicandesi.....
NUOVO SUPERPIANO SEGRETO SALVA EURO ALL’ORIZZONTE!
Non credo valga la pena di spenderci troppe parole per ulteriori delucidazioni prego rivolgersi a San Tommaso!
L’UNIONE BANCARIA E’ MOLTO LONTANA come ci racconta Voci dalla Germania e i tedeschi continuano a giocare con i fiammiferi nella santabarbara europea rifiutand qualsiasi proposta, dimenticando che il loro sistema finanziario è una cristalleria a cielo aperto. Non è la Grecia il loro problema ma la Spagna e tutta la spazzatura derivata subprime americana contabilizzata con la fantasia tipica di color che si credono uber alles.
Se nei prossimi mesi la Germania continua a giocare con il fuoco perpetrando il mobbing finanziario nei confronti delgi altri stati, lasciando salire la temperatura dello spread per continuare ad indebitarsi a tassi zero o negativi è pregata di accomodarsi fuori dall’euro, per continuare a seguire la propria ideologia fatta di controllo dell’inflazione e austerità.
Nel frattempo la BCE potrà finalmente mettere in piedi la stessa catena di San Antonio che hanno messo in piedi Federal Reserve, BOE, BNS e BOJ rimandando il momento della verità allagando il mercato di ulteriore liquidità.
Cosi facendo la Bundesbank potrà continuare a dilettarsi con le sue fantasie accademiche ed ideologiche in attesa che il fantasma dell’iperinflazione della Repubblica di Weimar si dissolva come neve al sole in una debt deflation da manuale.
Per la cronaca …
Quattro le direttrici, secondo una ricostruzione del giornale tedesco “Welt am Sonntag”: integrazione della politica di bilancio, unione bancaria, unione politica e unione fiscale. Al progetto stanno lavorando Draghi, Barroso, Van Rompuy e Jucker
A parte Draghi guardando i protagonisti c’è da mettersi le mani nei capelli! Hei ragazzi c’è anche Gollum!
Redazione Il Fatto Quotidiano | 3 giugno 2012
La Bce e la Ue stanno mettendo a punto un “superpiano” per l’Eurozona con lo scopo di salvare e rafforzare l’euro. E’ la ricostruzione del giornale tedesco Welt am Sonntag (l’edizione domenicale del giornale conservatore) secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Il piano include proposte per integrare la politica di bilancio, creare “un’unione bancaria”, “un’unione politica” e sottoscrivere riforme strutturali comuni. Al piano starebbero lavorando il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker.
I leader dell’Eurozona hanno incaricato proprio Draghi e altri tre leader europei di produrre una bozza per la fine di questo mese. Un rapporto su questo cosiddetto “masterplan” sarà incluso nelle risoluzioni del vertice europeo di fine giugno. Il gruppo dei quattro è stato anche incaricato di creare una roadmap per arricchire le proposte entro la fine dell’anno.
L’unione bancaria. Si fonda su tre elementi principali: un istituto europeo di vigilanza bancaria, un comune Fondo interbancario di tutela dei depositi e un fondo comunitario d’emergenza per gli istituti bisognosi. Soprattutto quest’ultimo sarebbe una risposta diretta ad uno dei maggiori problemi della crisi dell’euro, spiega la Welt: cioè le grandi banche in difficoltà che diventano rapidamente una minaccia per la vita del Paese d’origine. Un problema che ha spinto l’Irlanda “tra le braccia” del piano di salvataggio e che ora minaccia, come noto, la Spagna.
Ma su questo – ed è la partita che si sta giocando da mesi – ci sono resistenze da parte della Germania, soprattutto su un fondo di salvataggio europeo. “Specialmente in Germania – dicono fonti della Bce citate dal giornale tedesco – si può vendere questa idea solo se il fondo è finanziato dal settore finanziario stesso, come una tassa bancaria o una tassa sulle transazioni”. Ma si tratterebbe di un fondo che sarebbe in grado di agire solo dopo molti anni. Sarebbe, secondo i detrattori tedeschi - assistenza a breve termine con il denaro dei contribuenti, il che significherebbe una sorta di unione fiscale, ma “passando dalla porte posteriore”. La conclusione del giornale berlinese del resto, “è che il problema non è certo l’unione bancaria per far tornare ai cittadini l’entusiasmo per l’Europa”.