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........ALERT.....utilissime.....

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2014 21:00
04/10/2012 17:41
 
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Tutto si muove, non tutto si rinnova
Nella seduta di un comitato ho avvertito la viva preoccupazione che pervadeva i componenti nei confronti del ruolo che rivestiva il patronato in relazione alla proiezione futura

Internet, maggiore strumento nel mondo della comunicazione, è entrata con grande consistenza nelle case, e, tutto questo sembra possa mettere in dubbio proprio questo impegno del Patronato limitando la sua identità di grande importanza su valori ben definiti e consolidati nel tempo a difesa delle classi sociali, ad un ruolo sempre più marginale.

Ciò che fino ad ora lo distingueva come identità strategica con modalità e campagne mirate alla scelta di soluzioni su problematiche sociali verrebbe a scemare sempre di più sino al suo totale annullamento .

Senza dubbio la classe giovane, la qualità culturale, la padronanza delle procedure e dei collegamenti informatici svolgeranno, indubbiamente un ruolo destabilizzante nei suoi confronti.

Una gran parte di richieste, che prima erano compito del patronato verrebbero adesso perfezionate dagli utenti tramite internet e, di conseguenza, il suo ruolo verrebbe condizionato fino ad escluderlo dalla vita sociale rendendo nullo il suo impegno che lo aveva sinora contraddistinto nelle relazioni interattive tra i diversi tipi di utenza e gran parte degli enti pubblici

In parole povere ,secondo loro, per dirla a modo mio, ” decadrà il tramite”, cioè, il patronato.

Adesso, io, non vorrei essere polemico, ma se quanto dirò potrà essere d’auspicio ad un futuro migliore per questa associazioni ne sarò felice; altrimenti, di cose se ne dicono tante e questa con le altre.

Quindi, passo al dunque:

avete notato che quando si parla di internet lo si affianca ai giovani?

Il fenomeno è senza dubbio giovane e giovane è il giovane

Ma, il giovane, avrà la fortuna di diventare vecchio e di conseguenza anch’egli andrà incontro a conseguenze disabilitanti, come, spero tutti noi e magari, augurandoci il più tardi possibile .

Oltre tutto si dovrà tenere conto delle attuali abitudini di vita dei giovani ed è cosa, purtroppo risaputa

Esse condizioneranno la qualità della vita, per cui si ricorrerrà al geriatra i cuii obiettivi sono: proprio il mantenimento della qualità di vita, la conquista dell’autonomia individuale, la promozione e il recupero della sicurezza nel quotidiano

Con tutto il rispetto per il geriatra tutto ciò potrebbe anche non essere sufficiente e quindi internet potrebbe andare a far……… e il geriatra continuerà a studiare e ad impegnarsi sempre di più fino a quando, anche lui, avrà la fortuna di diventare vecchio

Perciò, io, ritengo che il patronato avrà vita eterna ma deve stare attento al geriatra, unico, vero fattore destabilizzante e non internet. Giuseppe (Pino) Verbari
09/10/2012 10:17
 
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Berlusconi a Belpietro: "Faccio un passo indietro e vi spiego il perché"
[SM=g1430706]

"«Presidente, ma è vera questa storia?» Berlusconi è appena rientrato da Mosca, dove ha festeggiato i sessant’anni di Putin, ma è già impegnato in una riunione. Al telefono dà la sensazione di essere all’oscuro della bomba che è scoppiata in serata, sganciata da Angelino Alfano con una dichiarazione a proposito del possibile passo indietro del Cavaliere. «Quale storia?» , mi chiede. «Quella di una sua rinuncia alla candidatura per le prossime elezioni. Il segretario del Pdl dice che se si trova l’accordo lei non sarà il candidato premier del centrodestra». L’ex premier sembra sorpreso, ma poi spiega: «Non è una novità: è quanto dico da tempo. Io voglio l’unità dei moderati e per ottenerla, se serve, sono pronto anche a non presentarmi. Che c’è di strano? Io intendo fare ciò che è utile e giusto per il mio Paese e se, per ottenere un fronte unico della sinistra, c’è bisogno che io mi faccia da parte, lo farò»". Inizia così il colloquio tra il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, e Silvio Berlusconi; un colloquio che potete leggere integralmente su Libero in edicola oggi, il day-after l'annuncio del segretario Alfano: "Silvio è pronto a non candidarsi" che, tradotto dal politichese, significa che Berlusconi non correrà per la premiership alle prossime elezioni. Il Cavaliere spiega poi che "non c'è trucco né possibilità di ripensamento". Sembra deciso alla rinuncia, insomma, pronto a farsi da parte per fare il padre nobile. Una mossa che serve a togliere gli alibi ai vari Casini e Montezemolo, nonchè agli altri partiti moderati: se Berlusconi si fa da parte non potranno più dire che "l'alleanza è impossibile". L'obiettivo fondamentale? Il Cav ha le idee chiarissime: battere l'armata brancaleone di sinistra (e salvare il paese da un governo rosso).
20/10/2012 12:49
 
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L’evasione cresce quando auenta l’iva

I professori Roberto Convenevole e Alessandro Santoro analizzano gli effetti sui comportamenti delle persone dovuti ad un aumento dell’iva. I dati sembrano confermare questa tendenza.
Con la legge di stabilità, il Governo prevede per il 2013 l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva ordinaria e ridotta. Tuttavia, i dati sembrano indicare che il precedente incremento avvenuto a settembre 2011 non solo non ha contenuto la perdita di gettito dovuta alla recessione, ma l’ha amplificata. Una spiegazione possibile è che si sia registrata una maggiore evasione, motivata presumibilmente proprio dall’aumento dell’aliquota oltreché dalla crisi.

Nel disegno di legge di stabilità, il Governo prevede per il 2013 l’aumento di un punto percentuale dell’aliquotaIva ordinaria (dal 21 al 22 per cento) e dell’aliquota ridotta (dal 10 all’11 per cento). Se approvati, gli incrementi consentirebbero comunque di dimezzare quelli originariamente previsti per il 2013. Tuttavia, rimane il fatto che, rispetto alla situazione vigente, dall’anno prossimo si verificherebbe un nuovo incremento delle aliquote, che fa seguito a quello già avvenuto per la sola aliquota ordinaria (dal 20 al 21 per cento) a settembre del 2011.
Questo tipo di intervento, specie se esaminato nel contesto della politica fiscale (riduzione delle prime due aliquote Irpef) e nel complesso della manovra di correzione dei conti pubblici, può essere analizzato da diversi punti di vista. Qui ci concentriamo sui possibili impatti sull’evasione.

L’ANOMALO CALO DEL GETTITO IVA NEL 2012

Siamo in recessione e, di conseguenza, i consumi monetari flettono. Anzi, come hanno mostrato di recente i conti Istat trimestrali, la recessione in atto è più forte di quanto si pensasse. E le varie manovre di contenimento della finanza pubblica hanno comportato una riduzione dei consumi di beni e servizi da parte della Pa, i quali, va ricordato, entrano anch’essi nella base imponibile dell’Iva.
Era dunque lecito attendersi un calo del gettito dell’Iva, l’imposta che per base imponibile e per tempistiche di pagamento più direttamente riflette l’andamento del ciclo economico. Tuttavia, è necessario porsi una domanda essenziale: sulla base delle relazioni note tra grandezze macroeconomiche e andamenti del gettito Iva, il calo del gettito finora osservato nel 2012 è spiegabile esclusivamente dalla situazione dell’economia italiana?
Per rispondere, è necessario utilizzare un indicatore appropriato, che escluda i settori dove non c’è evasione, ma tenga conto anche delle compensazioni e dei rimborsi. Usiamo quindi il gettito dell’Iva netta generata dal settore interno di riferimento (Sir), da cui è esclusa quella incassata sulle imposte di fabbricazione e di consumo, che colpiscono i derivati del petrolio, l’energia elettrica, gli alcolici e i tabacchi.
Ebbene, se si confronta l’andamento dell’Iva netta per il settore Sir nei primi otto mesi del 2012 con quello dei primi otto mesi del 2011, si nota che la riduzione percentuale dell’Iva netta è stata del -4,97 per cento, una percentuale di alcune volte superiore al calo dei consumi interni e dei consumi intermedi della Pa pari a -0,59 per cento, secondo i dati Istat (vedi ultima riga della tabella).
In assenza di ulteriori informazioni, i dati sembrano indicare che l’aumento dell’aliquota Iva, avvenuto a settembre 2011, non solo non ha contenuto la perdita di gettito dovuta alla recessione, ma l’ha amplificata. La possibilità che ciò sia dovuto a una maggiore evasione, sia come risposta alla crisi sia come reazione all’aumento dell’aliquota, va quindi esaminata seriamente.

LE SPIEGAZIONI POSSIBILI

Vediamo ora quali possono essere le spiegazioni alternative dei fenomeni osservati in precedenza. Una prima spiegazione è che la riduzione dei consumi sia avvenuta in misura eterogenea tra i diversi settori economici. In particolare, settori caratterizzati da una bassa propensione all’evasione (per esempio, gli autoveicoli e le benzine) hanno subito un calo dei consumi proporzionalmente molto più elevato rispetto a settori a più alta propensione all’evasione. Ciò che sarebbe cambiato, quindi, non è la propensione all’evasione, ma la composizione dei consumi tra settori a diversa propensione di evasione. La spiegazione è impossibile da verificare per gli osservatori esterni, ma potrebbe essere provata da un’analisi dei dati in possesso dell’Agenzia delle entrate. L’unica cosa che si può dire è che storicamente le ricomposizioni tra settori si sono sempre rivelate marginali rispetto al gettito Iva, ma è possibile che la crisi attuale abbia influito anche su questo aspetto.
Una seconda spiegazione è che il calo del gettito dell’Iva non sia dovuto alla maggior evasione tramite occultamento dei ricavi o falsi costi, ma a omessi versamenti da parte di soggetti in crisi di liquidità. Tuttavia, anche i mancati versamenti di un’Iva precedentemente incassata rappresentano una diversa forma di evasione, dal momento che coloro che non la versano finiscono con l’usufruire di un sostegno finanziario alla produzione.
L’evasione dell’Iva ha mostrato una certa tendenza (non continua né lineare) alla riduzione nel corso degli ultimi quindici anni. Tuttavia, dai dati disponibili si evince che nel 2012 le cose potrebbero essere andate diversamente. È vero che, secondo l’Agenzia delle entrate, nei servizi privati e nel commercio al dettaglio in particolare, si sarebbe osservata una crescita dell’Iva versata, come diretta conseguenza degli interventi “tipo Cortina” effettuati negli ultimi mesi da tutta l’amministrazione finanziaria. (1) Ma il calo del rapporto tra entrate nette e base imponibile evidenziato nella penultima riga della tabella, in assenza di ulteriori spiegazioni, indica un aumento dell’evasione, motivato presumibilmente sia dalla crisi sia dall’aumento dell’aliquota. Se così fosse, vi sarebbero ragioni per guardare con preoccupazione al nuovo incremento previsto per il 2013.

(1) Il Sole-24Ore del 19 agosto ha pubblicato alcuni dati di gettito Iva, che nel periodo gennaio-luglio mostrerebbero una crescita del 3,6 per cento nei servizi privati, del 9,2 per cento nel commercio al dettaglio e del 12,2 per cento nei servizi di informazione e comunicazione.

[SM=g1430727]
21/10/2012 11:00
 
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...quando .....la finanza e' .....ILLUMINATA.....ma va' a f......lo....TONARE ALL'ETICA?.....
[SM=g1430700] ..... [SM=g1430699] ...... [SM=g1430705] ......

DEUTSCHE BANK crea i “bond della morte”. La filosofia è: tu muori, io guadagno!


Sembra la trama di un brutto action thriller hollywoodiano, invece succede nella realtà, negli Stati Uniti precisamente (in Europa è illegale), che qualcuno possa scommettere sulla morte di qualcun altro e trarre profitto dalla sua prematura scomparsa: li chiamano i “bond della morte”.
L’idea è venuta al colosso bancario Deutsche Bank che, sfruttando il comune senso di precarietà dovuto alla crisi economica internazionale, ha creato appositamente un fondo chiamato db Compass Life 3 (ne esistevano due precedenti versioni: db Compass Life 1 e 2).

Ma come funziona esattamente? È come scommettere sui cavalli, solo che in questo caso il traguardo è una bara di legno qualche metro sottoterra. I cavalli sono un gruppo di 500 anziani di età compresa tra i 72 e gli 85 anni. La Deutsche Bank, con il consenso degli interessati, ha ottenuto libero accesso alle loro cartelle cliniche e ha incaricato una società esterna di stilare un rapporto, aggiornato periodicamente, sulle loro aspettative di vita.

In sostanza, il meccanismo è tanto semplice quanto brutale: si commercializzano le polizze vita che le persone fisiche non possono più permettersi di mantenere e, prima avviene il trapasso dell’anziano su cui si è “scommesso”, prima l’investitore recupera il suo denaro con un sostanzioso surplus economico.
Secondo i dettagli forniti dallo studio legale von Ferber-Langer, se una delle persone in esame spira prima o nell’arco dei 12 mesi successivi alle stime dei medici, lo speculatore guadagna fino al 6%; se invece la medesima vive 36 mesi più della data prevista, l’investitore perderà metà del suo capitale.

Ma la Deutsche Bank non è nuova a questo genere di trovate. Già in passato aveva acquistato e rivenduto a hedge fund (fondi altamente speculativi) polizze assicurative di clienti americani insolventi, perchè gravati dalla crisi, guadagnando la non trascurabile cifra di 700 milioni di euro.

L’istituto tedesco travalica in questo modo ogni confine etico della finanza, giocando letteralmente con la vita delle persone più deboli e vulnerabili, economicamente e fisicamente. Il tutto senza considerare l’enorme influenza che ingenti fondi speculativi potrebbero avere sul sistema sanitario americano e su possibili episodi di corruzione, con l’obiettivo di “favorire” la prematura dipartita del proprio oggetto d’investimento.
In conclusione, utilizzando una definizione dell’Associazione delle banche tedesche, una proposta «difficilmente conciliabile con il nostro sistema di valori, in particolare col principio centrale dell’inviolabilità della dignità umana».

[SM=g1430727] +. [SM=g1430690] .......



Inviato da Claudio Severin
01/11/2012 12:29
 
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........quando si ha ..gli " SCHELETRI" nell' armadio.....è meglio inserire il cervello prima di aprire la bocca...
Di Pietro: "Siamo morti"
Dopo gli scandali che hanno investito lui e il suo partito, il leader Idv ammette la sua sconfitta: "Mediaticamente siamo morti. A maggio non entriamo in Parlamento". Ma non demorde: "Faremo opposizione fuori dal palazzo e tiferemo Grillo"


11:57
01 Nov


di Domenico Ferrara
Dopo gli scandali che hanno coinvolto lui e il suo partito, da Maruccio alla Fusco (solo per citarne alcuni), e dopo i dissidi interni al suo partito e il consenso eroso dal MoVimento 5 Stelle, Di Pietro, sul Fatto Quotidiano, ammette il suo fallimento: "L'Idv è finita domenica sera a Report"
[SM=g1430705]
01/11/2012 17:31
 
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Re: ........quando si ha ..gli " SCHELETRI" nell' armadio.....è meglio inserire il cervello prima di aprire la bocca...
udineipp53, 01/11/2012 12:29:

Di Pietro: "Siamo morti"
Dopo gli scandali che hanno investito lui e il suo partito, il leader Idv ammette la sua sconfitta: "Mediaticamente siamo morti. A maggio non entriamo in Parlamento". Ma non demorde: "Faremo opposizione fuori dal palazzo e tiferemo Grillo"
11:57
01 Nov
di Domenico Ferrara
Dopo gli scandali che hanno coinvolto lui e il suo partito, da Maruccio alla Fusco (solo per citarne alcuni), e dopo i dissidi interni al suo partito e il consenso eroso dal MoVimento 5 Stelle, Di Pietro, sul Fatto Quotidiano, ammette il suo fallimento: "L'Idv è finita domenica sera a Report"
[SM=g1430705]




andate tutti a lavorare politici
manica di ladri
01/11/2012 20:56
 
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Il ladro e il cleptomane
Precisazione: anche se non ha un certificato, il cleptomane ruba cose di scarso valore, spesso in grandi quantità ed ancora più spesso quasi sempre inutili... non è il ladro che lo diventa per fame, e ruba per sfamarsi, ma un malato che non può fuggire da questo impulso.
Il cleptomane fra le altre cose è meno scaltro, non pensa molto al modo migliore di non farsi scoprire.

Ruba... non può farne a meno.

Il ladro vero, in grande, ragiona, progetta, prende tutte le misure per non farsi scoprire... punta su oggetti di valore, e come hanno scritto i due ragazzi prima di me (scusatemi non ricordo i nick), ha un conto in banca ben diverso
Si nasce con il peccato (vedi Adamo con la mela).
Quindi tutti siamo imperfetti.
Nessuno però nasce ladro.
Un ladro potrebbe venire da una famiglia perbene. I suoi genitori, i suoi fratelli e le sue sorelle possono essere onesti.
Ma il forte desiderio di cose come il denaro e di ciò che con il denaro si può comprare potrebbe averlo fatto diventare un ladro.
Mario Monti ha detto che l'evasione fiscale ci pone in uno stato di guerra, devasta l'immagine nazionale all'estero.
Però, lo Stato fiscale italiano nasce come ladro, non lo diventa per reazione ai cattivi evasori.
Tanti evasori totali nei decenni hanno trovato piena giustificazione del loro operato nel comportamento concreto di uno Stato ladro che si voltava dall'altra parte
Un premier dovrebbe saperlo che al momento chi spoglia di più il Paese è lo Stato, e chi ne è alla testa dovrebbe non dimenticarlo mai.
Il contrasto agli evasori avrà altro successo se ne cambiamo insieme il fondamento, restituendo allo Stato un ruolo meno rapace e asimmetricamente "al di sopra della legge"!
Vedete? che connessione!!!
Se tutti pagassero le tasse, a Roma ruberebbero il doppio (B. Grillo - 2012)

Le tasse si pagano quando qualcuno ce le chiede, ed è più probabile che lo faccia su quello che si vede (Raffaello Lupi)

Per finire: se una differenza può trovarsi è quella che dipende dal soggetto.

Io , lavoratore dipendente, non posso apprezzare nulla di tutto ciò, sono un perseguitato inconciliabile.

Giuseppe (Pino) Verbari
04/11/2012 16:56
 
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......mmhhhhmmmmmmm.....è bravo" Inquisitor game" by Di Pietro...pure i parenti.....
Bergamo, il cognato di Di Pietro sotto inchiesta per abuso d'ufficio

IL CASO
Un'inchiesta su presunti favori di cui avrebbero goduto titolari di licenze edilizie.
Ma non è escluso che dalla Procura si giunga a una richiesta di archiviazione

C'è anche il parlamentare dell'Italia dei valori Gabriele Cimadoro, cognato di Antonio Di Pietro, fra le 54 persone indagate a Palazzago, in provincia di Bergamo. Lo scrive oggi "L'Eco di Bergamo". La Procura sta infatti indagando sui presunti favori di cui avrebbero goduto i titolari di alcune licenze edilizie e su alcuni terreni che hanno cambiato destinazione d'uso all'interno del Pgt, il piano urbanistico. I reati ipotizzati vanno dall'abuso d'ufficio al falso ideologico e materiale, sino alla tentata concussione. A Cimadoro viene contestato il concorso nell'abuso d'ufficio. Per il pm Giancarlo Mancusi, avrebbe fatto pressioni in municipio per indirizzare alcune pratiche.

Cimadoro, titolare di una società immobiliare, è di Palazzago e in passato è stato assessore e consigliere comunale. Ma il pressing, per l'accusa, sarebbe avvenuto quando non aveva cariche comunali. Secondo le accuse della procura, avrebbe fatto pressione in Comune a Palazzago per indirizzare licenze e cambi di destinazione d'uso riguardanti alcuni terreni. L'ipotesi di partenza su cui lavorava il pm Giancarlo Mancusi era che, prima ancora dell'approvazione del Pgt, in paese alcune licenze edilizie godessero di canali privilegiati: a beneficiarne sarebbero stati imprenditori e privati, grazie alla presunta complicità di qualcuno in municipio.

Col tempo, però, gli investigatori hanno scoperto anche altro, in particolare alcuni terreni che, all'interno del Pgt, avrebbero cambiato destinazione d'uso in modo che ha destato sospetti. Tra i 54 indagati ci sono il sindaco uscente Umberto Bosc, il suo predecessore Ferruccio Bonacina e una schiera di persone tra amministratori, consiglieri comunali, membri di commissioni, dipendenti degli uffici comunali, imprenditori e privati. Quanto a Cimadoro, secondo chi indaga il 'pressing' l'avrebbe condotto da esterno, quando era privo di cariche in comune (dove è stato assessore e consigliere di minoranza). La sua posizione è al momento defilata e ancora al vaglio: non è escluso che si giunga presto alla richiesta di archiviazione nei suoi confronti.
07/11/2012 17:41
 
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.........ma....altro.....mmmmhhhhhh,.........
Rito abbreviato per Vasco Errani

Il gup del Tribunale di Bologna, Bruno Giangiacomo, ha accolto la richiesta di rito abbreviato per il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, indagato per falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta su Terre emerse, la cooperativa che era guidata dal fratello di Errani, Giovanni, e che ha ricevuto un finanziamento di 1 milione di euro da viale Aldo Moro.

Il giudice ha dunque accolto la richiesta avanzata dall’avvocato difensore di Errani, Alessandro Gamberini, e contestualmente ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato anche per gli altri due funzionari della Regione Filomena Trezzini e Valtiero Mazzotti, indagati per falso e favoreggiamento.

I due funzionari, infatti, hanno collaborato con il presidente Errani alla stesura della memoria che fu presentata spontaneamente dal numero uno della Regione in Procura per chiarire alcuni aspetti della procedura di finanziamento a Terre emerse finita sotto la lente dei pm. Il documento che ha, di fatto, poi generato l’accusa a carico di Errani.

Giangiacomo ha respinto invece la richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata dall’avvocato di un quarto funzionario della Regione coinvolto nell’inchiesta, Aurelio Selva Casadei. Complessivamente gli indagati nell’inchiesta sono 9. Le udienze per coloro che non affronteranno il rito abbreviato sono state fissate all’inizio di febbraio.

Dieci mesi e venti giorni: sarebbe questa la richiesta al gup avanzata dalla procura di Bologna per Vasco Errani. L’udienza preliminare è ancora in corso. E, terminate le richieste del pm, sarà la volta dei difensori, Per gli altri due imputati col rito abbreviato, i due funzionari regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, l’accusa ha chiesto la pena di un anno. La sentenza del gup Bruno Giangiacomo potrebbe arrivare già in serata. [SM=g1430705]
07/11/2012 20:50
 
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I nostri marò
Il Quotidiano Della Calabria

mercoledì 07 novembre 2012


Tra i tanti dubbi e nessuna certezza, il che mi rende insoddisfatto, ce n’è uno:
sono colpevoli o no i due marò?
Che si difendano ok, * un sacrosanto diritto.
Ma, mi chiedo:
armatore, gli italiani sulla Enrica Lexie, il comandante, cosa hanno dichiarato e cosa hanno visto?
Perché i due navigli greci non hanno dato seguito all’invito delle autorità indiane a far rotta verso il porto di Kochi e gli italiani si.
"FATE come vi dicono, tornate a Kochi". Fu l'armatore napoletano Fratelli D'Amato, in una telefonata a spedire la petroliera Enrica Lexie nelle mani della magistratura indiana, abboccando al tranello teso dalla guardia costiera. Assecondare la richiesta di un mercato dei noli prosperoso come quello indiano si è rivelata una mossa drammaticamente sbagliata.
E i greci perché non hanno aderito all’invito indiano? Forse non l’hanno ricevuto o che non abbiano i nostri stessi interessi?
Qual è la verità.
Che fine faranno i due marò.
La Procura di Roma ha, intanto, avviato una indagine per omicidio volontario sui due soldati, non è stata commentata per ora dalla polizia indiana. Alcuni giornalisti ritengono che sia una prova che anche a Roma si ritengono i due soldati italiani probabilmente colpevoli della accuse, anche se dall'Italia arriva la notizia secondo cui i pm ritengono l'indagine "un atto dovuto". I giudici di Roma vorrebbero chiedere ai loro colleghi indiani gli esiti della perizie sulle armi in dotazione ai marò del San Marco. Per definire meglio lo stato delle accuse contro i due militari i pm romani hanno bisogno proprio degli accertamenti tecnici: innanzitutto dei risultati dell'autopsia dei due pescatori. Poi della comparazione fra i risultati delle perizie balistiche sui proiettili ritrovati nei corpi dei pescatori e su quelli sparati dalle armi degli italiani
I marò si dichiarano innocenti per una circostanza infausta nella quale tutto dava a pensare che le due imbarcazioni sospette fossero le stesse che poco prima avevano tentato di abbordare un’altra nave nella stessa zona.
Hanno dichiarato di avere sparato in acqua.
Non è probabile che i due pescatori indiani siano stati uccisi dagli stessi compagni e poi inscenare un’aggressione da parte italiana?
La perizia balistica l’ indagine necroscopica in che modo, con quali metodi, alla presenza di chi a da chi è stata fatta?
A conti fatti, diritto marittimo, diritto internazionale, leggi e leggine a confronto per incriminare e difendere col far si che l’ago della bilancia indichi l'evolversi di questa situazione in un senso piuttosto che in un altro almeno per ora non del tutto favorevole ai nostri due connazionali.
Dopo tutte le notizie e i collegamenti anche in videoconferenza, mi chiedo: è possibile che un paese come l’India, paese di antica civiltà che non ha nulla da invidiare a quella greca o romana, sembra comportarsi in maniera indiscriminata nei confronti dei nostri due connazionali per come mi sembra di capire dalle notizie che ci vengono date?
Ecco il dubbio
Intanto formulo i miei migliori auguri ai due marinai e che Dio gli aiuti.
Penso che ne abbiano proprio bisogno.
Giuseppe (Pino) Verbari

13/11/2012 10:48
 
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.........mai lasciare la strada vecchia per ...una nuova...se non si è convinti...
A settembre raggiunto l'ennesimo record, oltre 1.995 miliardi di euro. Entrate fiscali in rialzo +2,6% rispetto ai primi nove mesi del 2011.
[SM=g1430705]

17/11/2012 10:09
 
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Nasce la super-anagrafe per conti correnti, cassette sicurezza e depositi: l'occhio del fisco su importi, movimenti e saldi

ROMA - La super-anagrafe dei conti correnti, voluta dal decreto legge salva-Italia (Dl 201/2011) per contrastare l'evasione fiscale, ha fatto un passo avanti. Ieri il Garante della privacy ha espresso parere favorevole al provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate che disegna l'architettura del nuovo mega-archivio. Si tratta, tuttavia, di un "sì" condizionato all'accoglimento di alcune indicazioni dell'Autorità e anche a future verifiche che il Garante effettuerà sulla nuova piattaforma di trasmissione dei dati.

Il Fisco ha, infatti, deciso di abbandonare l'infrastruttura individuata in precedenza (Entratel) e, anche in seguito al parere assai critico emesso dall'Authority ad aprile sulla prima bozza del provvedimento, di passare al Sistema di interscambio dati (Sid), che la Sogei dovrebbe mettere a punto entro fine dicembre. Il Garante, dunque, «si riserva di verificare nel dettaglio il completamento delle funzionalità della nuova piattaforma, anche prima della messa in esercizio».
[SM=g1430727]
Inoltre, poiché si darà vita a una «eccezionale concentrazione presso l'Anagrafe tributaria di un'enorme quantità di informazioni personali», con – sottolinea l'Autorità per la privacy – elevati rischi «soprattutto in relazione ad accessi abusivi e a utilizzi impropri e alla proliferazione di interconnessioni e raffronti», si dovrà porre particolare rigore nel valutare le misure di sicurezza.

Lo schema di provvedimento messo a punto dall'Agenzia ha, comunque, recepito le precedenti indicazioni del Garante. Per esempio, per quanto riguarda il tempo di conservazione dei dati, che dovrà essere contenuto «entro i termini massimi di decadenza previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi, quindi fino al 31 dicembre del sesto anno successivo ad ogni anno d'imposta», dopodiché le informazioni raccolte saranno cancellate automaticamente. Le Entrate hanno, inoltre, disposto che gli operatori comunichino i dati entro il 31 marzo di ogni anno. Quelli relativi al 2011 andranno, però, inviati entro il 10 aprile 2013 e quelli di quest'anno entro il 18 luglio 2013.

L'archivio dei rapporti finanziari contiene dal 2006 i nominativi dei soggetti intestatari dei conti correnti, il codice identificativo dei rapporti intrattenuti con gli operatori finanziari e le informazioni sui soggetti che hanno effettuato operazioni al di fuori di un rapporto continuativo. Dal 1° gennaio 2012, banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e assicurazioni dovranno spedire all'anagrafe tributaria i dati "sensibili" dei conti correnti – saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti – e di molti altri rapporti (dalla frequenza di accessi alle cassette di sicurezza alle gestioni patrimoniali, dalle carte di credito ai certificati di deposito). Le finalità del super-archivio sono quelle di potenziare la lotta all'evasione. Se al database potevano accedere in caso di indagini finanziarie Gdf e agenzia delle Entrate per rilevare i rapporti attribuibili al soggetto sottoposto a controllo, d'ora in avanti tutte le informazioni comunicate al Fisco dagli operatori potranno essere usate dall'Agenzia anche per elaborare, con procedure centralizzate, liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a verifiche.

Dall'analisi della documentazione fornita dall'agenzia delle Entrate relativa ai rapporti del 2011, emerge, infine, come la maggior parte degli operatori finanziari (il 77%) abbia un numero di rapporti inferiore a 100 (più di 10.000 su quasi 13.000 operatori), mentre 260 operatori (il 2% della platea) hanno complessivamente più di 550 milioni di rapporti. [SM=g1430706]
19/11/2012 21:38
 
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mi sta' venendo la fobia
Ho fatto un sogno.
E’ solo il frutto della mia sola immaginazione o una eventuale realtà?.
Mi chiedo se si tratta di vera esternalizzazione.
Cosa succederebbe quando personaggi in posizioni manageriali con elevate capacità gestionali, me lo auguro, nel campo pubblico, hanno la felice idea di creare una nuova istituzione, almeno così mi sembra, del settore, diciamo, allargato, e, allo stesso tempo ricorrono a esternalizzazioni, così come, Enti vari, ricorrono sempre di più per rendere più efficaci, efficienti ed economici alcuni servizi pubblici.
Non potrebbe trattarsi anche di una scusa per lanciare una moltiplicazione di incarichi di rappresentanza politica ed eventuali consulenze?
Allora vi chiederete: chi scrive quale onirico dubbio lo pervade
Il dubbio scaturisce dal fatto che fino a quando di tratta di una cosa già esistente come il patrimonio immobiliare, i servizi informatici, idrici, cimiteriali, l’esazione di bargelli e tributi vari, ecc…, per nominarne solo alcuni tipiche delle attività pubbliche, solo per fare un esempio vicino alla nostra realtà, la cosa mi andrebbe bene, ma, questa perplessità, mi sorge dal fatto che in questa Italia, regione, città o istituzione, qualche servizio venga inventato; almeno così mi sembra, forse sarò retrogrado.
Probabilmente, come al solito, a vedersene bene sarebbe uno dei soliti personaggi che staziona perennemente sul palcoscenico politico locale rivestendo di volta in volta incarichi fino a quando si trova bene e che definisco in modo soft: “ un adattabile”.
Allora mi chiedo:
l’Eurispes o chicchessia, oltre a guardare l’aspetto formale corredato da modus operandi nella scelta di società, lavori in outsourcing, ecc…, si sia mai chiesto se un servizio possa essere inventato?
Altro che spending review che ne manda via 39 Enti inutili ed elimina 400 incarichi.
E’ sempre attuale: si esce dalla porta e si rientra dalla finestra
Sono realtà subdole da sottobosco politico
Mi auguro che almeno il “chicchessia” si dia una mossa prima che la mia immaginazione non diventi realtà.
Fortunatamente, ancora, non sono un “Da Vinci”, e, forse nemmeno lui lo sapeva cosa avesse immaginato .
Ma era veramente un sogno?
Giuseppe (Pino) Verbari
27/11/2012 08:53
 
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......paga il popolino ....
raggiunto nella notte un accordo tra i Ministri delle finanze della zona euro sugli aiuti da destinare ad Atene. Sono stata ridefinite le tappe attraverso cui dovrà avvenire l'abbattimento del debito, che potrà essere al 124%, non più al 120% del PIL nel 2020, per poi scendere al 110% entro il 2022. A metà dicembre verrà formalizzata la decisione, dopo il voto dei. [SM=g1430700] > Parlamenti nazionali. Previsti 31,5 miliardi di aiuti che [SM=g1430699] diventeranno 43,7 se si considerano i finanziamenti previsti per la fine del 2012. [SM=g1430699] L'Eurogruppo ha anche deciso la decurtazione di 100 punti base degli interessi sui prestiti bilaterali. Fumata nera invece per l'haircut, la ristrutturazione del debito nei confronti degli Stati. La Germania non ha ritenuto che fosse
[Modificato da udineipp53 27/11/2012 08:54]
15/12/2012 12:58
 
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(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Per fare il proprio dovere di contribuente, il 58% delle piccole imprese, pari a 615.000 aziende, deve ricorrere a prestiti bancari o e' costretto a chiedere al fisco dilazioni di pagamento. E 40.000 imprenditori non potranno pagare le imposte per mancanza di liquidita'. E' quanto emerge dal sondaggio Ispo-Confartigianato nel quale si sottolinea che per un milione di pmi la pressione fiscale e' aumentata del 22% negli ultimi 12 mesi. [SM=g1430727]
15/12/2012 13:02
 
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"Mi faccia il pieno di Bot". Tutti i rumor sui bond italiani

di: Carlo Aloisio (Unicredit Mib Brokerage) Pubblicato il 14 dicembre 2012| Ora 15:44
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Quali sono le società di Piazza Affari che stanno pensando di emettere obbligazioni destinati agli investitori retail. Outlook anche sull'azionario. Opinione di Carlo Aloisio, analista Unicredit Mib Brokerage.







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Carlo Aloisio, analista presso Unicredit Mib Brokerage.
Nelle ultime settimane ci eravamo abituati troppo bene e dimenticato che in primavera ci attende l’appuntamento elettorale, che ovunque, anche nei paesi politicamente più maturi, è sempre un motivo di volatilità sui mercati.

Ciò che abbiamo visto nella giornata operativa di lunedì è sicuramente un antipasto di quello che potrebbe accompagnarci dopo le feste natalizie, quando la campagna elettorale entrerà nel vivo; forse la rottura tra maggioranza e governo, può essere vista anche in un’ottica positiva: ridurre il logorio pre-elettorale nel primo trimestre del 2013 potrebbe avere grosse potenzialità soprattutto sui mercati azionari.

In realtà la borsa ha dimostrato di essere direttamente il primo riferimento di criticità, ma ha anche dimostrato la capacità di recuperare rapidamente i prezzi della fine della scorsa settimana; più approfondita è invece l’analisi sui titoli di stato che hanno subito delle correzioni nei prezzi, riportando lo spread contro Bund a livelli più alti, anche per la conseguenza del ritorno di molti investitori al "fly to quality".

Tuttavia il rendimento, che rimane la cosa più importante (e non lo spread) è rimasto a livelli che sarebbero stati da sogno soltanto a metà ottobre; infatti sul Btp decennale si è alzato dal 4,5% al 4,8% di massimo, ma a quel livello sono ripresi gli acquisti e ciò è stato un indicatore interessante, oltre al fatto che il mood degli investitori internazionali, dapprima un po’ spaesati, non è mutato più di tanto. E la conferma si è avuta nel successo (al di sopra delle migliori aspettative) dell’asta Bot di martedì che ha visto il rendimento sui 12 mesi scendere ai minimi degli ultimi due anni, meglio cioè della fase pre-crisi, quando gli spread viaggiavano su ben altri livelli.

Quindi i nostri titoli escono da una settimana difficile, ma con un ulteriore rafforzamento che premia la fiducia di molti investitori internazionali che si sono ripresentati "all’ufficio acquisti", e non solo americani o cinesi ma anche di paesi come il Giappone che dall’inizio della crisi dell’euro aveva allentato qualsiasi interesse sull’eurozona, sia tripla A che sui periferici.

Anche il comparto azionario, colpito soprattutto nel settore finanziario, ha subito recuperato il gap, riallineandosi con gli altri listini europei.

Per la parte obbligazionaria corporate molto acquistata nelle ultime settimane ci sono stati inizialmente dei flussi in vendita, salvo poi stringere quasi subito gli spread; più limitato il lavoro sul primario che arrivando in prossimità dei giorni festivi, limita decisamente le emissioni per difficoltà implicite con i giorni di valuta da calcolare dopo il 20 dicembre a causa delle molte chiusure differenti nelle varie borse, per cui l’attività di grossi flussi è rimandata all’inizio del 2013.

Comunque il mercato non sta fermo al 100% e qualche deal interessante c’è stato, tra questi il maggior successo è l’operazione di Generali della settimana scorsa con oltre 9 miliardi di euro di ordini raccolti tra gli investitori. Generali con rating BBB+/Baa3, ha infatti emesso 1.25 miliardi di euro di titoli subordinati tier1 30NC10 con cedola 7.75% e scadenza finale 12/12/2042 con la prima call nel dicembre 2022; i titoli emessi alla pari oggi sono scambiati oltre 104 ed arrivati sul secondario.

Altri corporate che hanno sfruttato i bassi tassi d’interesse finanziandosi sul mercato con nuove operazioni sono Auchan A con 750 milioni di euro sulla scadenza decennale 12/12/2022 e cedola 2.375%, Carrefour Baaa2/BBB con 1 miliardo di euro sulla scadenza 19/12/217 e cedola 1.875%, AT&T A2/A- con 1 miliardo di euro cedola 5.5% e scadenza 17/12/2032. Air- France Klm , società nel settore aereo senza rating, dopo il successo del roadshow si è finanziata con 500 milioni di euro cedola 6.25% e scadenza 18/1/2018; i titoli emessi sotto la pari sono scambiati a 103.

Tra i rumour che circolano nella sale operative: Enel che nei primi mesi del 2013 tornerà ad emettere un bond destinato alla clientela retail, anche Snam sta pensando a un bond retail per ripagare il debito con la ex controllante Eni, mentre Mediolanum ha deliberato l’emissione di un bond entro maggio 2013. [SM=g1430727]
15/12/2012 13:24
 
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New York - Ci troviamo di fronte a un paradosso. L'Europa sta salvando le grandi banche, le principali responsabili della crisi in cui il mondo versa ora. Le speculazioni sugli strumenti derivati hanno visto le big della finanza grandi protagoniste della crisi subprime.

In Inghilterra e Spagna pero' vediamo una nazionalizzazione delle banche. Gli stati si sono indebitati per dare soldi freschi alle banche, nello stesso momento in cui le autorita' europee hanno imposto di stringere la cinghia dell'austerita'.

La denuncia e' di Mario Pianta, professore di Politica economica all'Università di Urbino ed ex fellow alla Columbia University di New York.

Con l'intesa stretta per muovere l'Europa verso un'unione bancaria sempre piu' compatta, in caso di insolvenza e difficolta' a reperire finanziamenti gli istituti di credito potranno essere ricapitalizzati direttamente sotto la responsabilita' di Draghi e la supervisione della Bce da lui governata. L'istituto di Francoforte avra' cosi' il controllo sulle 150-200 principali banche dell'Eurozona.

E' un passo che semplifica alcuni aspetti del sistema bancario, "ma che non fa nulla per risolvere il nocciolo del problema". Ovvero il fatto che manca una strategia complessiva e univoca per ridimensionare il mondo della finanza. Cosi' si rischia di far scoppiare un'altra crisi e mandare in fumo tutti i sacrifici dei cittadini dei paesi piu' poveri dell'area euro.

L'obbrobrio del Fiscal Compact

E intanto paesi come l'Italia vengono di fatto commissariati. Sono costretti non solo ad avere un pareggio di bilancio - il semplice fatto di metterlo in costituzione e' stato definito un obbrorbio giuridico e nonsense economico da Pianta, interpellato da RaiNews24 - ma anche "a rimborsare in 20 anni, un ventesimo dell'eccesso di debito rispetto al 60% di PIl".

Si tratta di ben 45 miliardi di euro l'anno che vanno tolti alla spesa pubblica e che vengono destinati alla finanza. Cio' "condanna l'Europa a una logica di austerita'" all'infinito.

In Italia gli investimenti privati languono, la domanda non c'e'. "Se anche la spesa pubblica e' carente, allora ci attende un 2013 di grave crisi economica che ricalchera' la fine degli anni 30", avverte Pianta.

Di seguito l'opinione dell'utente nukios sull'Italia commissariata.

La situazione creatasi ieri lascia molto perplessi e per diversi motivi.

Innanzitutto, non ricordo una campagna elettorale impostata dall'Europa nei confronti di un Paese membro: non so se esagero io, oppure se quasi tutta la stampa italiana è narcotizzata, ma di fatto siamo commissariati. Altrimenti, come si potrebbe definire una simile ingerenza nell'attività politica, anzi, nella attività somma di una democrazia, che sono le elezioni? Basterebbe questo, senza scendere nel merito dell'euro, spread, Germania per dire basta: una riflessioneè necessaria, altrimenti ad ogni elezione dobbiamo aspettare il placet dell'Europa?

L'altra cosa, altrettanto grave, sta nel fatto, a mio parere, che l'Europa ha di fatto legittimato un potenziale candidato (Monti appunto) e ha, altrettanto di fatto, delegittimato il potenziale vincitore (cioè Bersani)...del Berlusca, non vale nemmeno il tampo di parlare.. ora, almeno Bersani dovrebbe fare il diavolo a quattro; dovrebbe insorgere e con lui tutto il popolo del centro sinistra. Invece, mi pare che non stia succedendo nulla. Perchè questo?

Ho la sensazione che in Europa si stia giocando sporco contro l'Italia; o meglio, ho la sensazione che il gioco sporco, iniziato oltre un anno fa, stia raggiungendo il suo apice, con la volontà di mantenere lo status quo proprio con la conferma di Monti.

In tutti questi giochetti la volontà del popolo italiano non viene nemmeno considerata; e, ripeto, nessuno che insorga, che dica all'Europa di pensare ai fatti propri; alla Germania di non rompere le scatole; ai francesi di guardare in casa propria perchè prossimamente saranno loro i malati d'Europa; alla Spagna che lasci perdere la paura del contagio, perchè è come un bue che dà del cornuto all'asino; ai Paesei del nord europa che hanno un PIL pari a quello di un nostro distretto aziendale di stare tranquilli.

La cosa triste è che tutto questo deriva dalla latitanza della politica; un Paese senza buona politica è un Paese debole e senza prospettiva... uno stato commissariato, appunto.

[SM=g1430727]
19/12/2012 23:40
 
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..che dire..per "noi" della finanza ..era cosa nota..ma per ...
Londra - Nel dubbio sulla solidità dell'euro c'è chi non perde tempo. Il volto più spudorato della finanza, nelle ultime ore, è quello di Third Point. Trattasi di uno dei principali hedge fund mondiali: nell'arco di ventiquattro ore ha guadagnato 500 milioni di dollari, scommettendo sulla permanenza della Grecia nell'euro. Lo ha sbattuto in prima pagina il Financial Times, citando fonti ben informate.

Secondo la ricostruzione del quotidiano della City il fondo del miliardario americano, Dan Loth, avrebbe preso posizione su Atene, l'allievo più indisciplinato dell'Unione europea, per circa un miliardo di dollari. E' solo un dettaglio se Standard & Poor's ha rialzato il rating della Grecia, togliendolo da default selettivo e riportandolo a B-. L'interesse degli hedge americani sulle zone d'ombra dell'Unione monetaria europea la dice lunga su quanto loro credano davvero nel progetto dell'euro.

Il quotidiano ellenico Ekathimerini ha riportato che il paese ormai abituato a convivere con la recessione quest'inverno potrà restare al freddo. Con un'economia che in frenata da cinque anni e un tasso di disoccupazione a livelli record, del 25%, parecchie città in Grecia non potranno fornire il servizio di riscaldamento perché non hanno ricevuto i fondi dal governo centrale per pagare le forniture di petrolio.

Ma anche il resto d'Europa non se la passa meglio. Christian Schulz, economista di Berenberg Bank, ha riportato d'attualità l'urgenza Spagna. E' convinto che il Paese chiederà aiuti all'Unione europea l'anno prossimo, mentre l'Italia potrebbe essere costretta a farlo.

"I dati di quest'anno sull'economia sono stati molto deludenti", sottolinea in un report, ricordando che a fine mese, Madrid farà il punto sulla situazione deficitaria con Bruxelles. "L'anno scorso non sono mancate le sorprese negative, e se questo si ripeterà significherà soltanto che la Spagna non ha fatto progressi nel rientro del deficit. Questo può rendere i mercati nervosi e aumentare solo le probabilità che debba essere aiutata con un salvataggio esterno".
08/01/2013 22:54
 
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L'Ue silura l'Imu di Monti. Le nuove tasse sulla proprietà non hanno un impatto sulle disuguaglianze in Estonia e Italia" ed è previsto che determinino un leggero aumento della povertà in Italia. E' quanto scrive nel suo rapporto sull'occupazione e gli sviluppi sociali la Commissione europea, con riferimento alla reintroduzione dell'Imu sulla prima casa nel 2012.

Inoltre, secondo il rapporto, anche se la nuova tassa comprende alcuni aspetti di equità, altri potrebbero essere "ulteriormente migliorati per aumentarne la progressività". In particolare, la Commissione Ue cita, tra gli aspetti che potrebbero essere migliorati, l'aggiornamento dei valori catastali, le deduzioni non legate alla capacità dei contribuenti a pagare le imposte sul reddito, una definizione di residenza principale e secondaria.

Senza entrare nel merito della questione Imu, perché argomento molto acceso della campagna elettorale in Italia, il commissario agli Affari sociali, Laszlo Andor, si è limitato a dire che per l'Italia "è molto importante" procedere con il consolidamento del bilancio assicurando che i gruppi sociali svantaggiati, come giovani e donne, abbiano accesso al mercato del lavoro.

In serata, forse per evitare polemiche, la precisazione che l'effetto di impoverimento denunciato nel rapporto del 2012 si riferiva in realtà alla vecchi Ici, una tassa del 2006 successivamente abolita.

Nell'ultimo anno lo Stato italiano ha perso ben 1.818 milioni di euro di entrate da Iva, un deficit compensato da imposte dirette, fra cui l'Imu, l'Ire e l'Ires. Ma nel frattempo sono crollati i consumi e con loro il gettito da Iva. "Tanto da portare l'Imu a dover essere impiegata quasi esclusivamente nel tentativo di compensare i danni procurati dalla scellerata politica di austerity del governo Monti", ha contestato stamani il vice capogruppo al Senato di Fratelli d'Italia-Centrodestra nazionale, Achille Totaro.

Silvio Berlusconi ha già chiarito le sue intenzioni se vincerà le elezioni: "il primo impegno che assolveremo sarà di abolire l'Imu con decreto nel primo consiglio dei ministri", ha detto il leader del Pdl. Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, ha un'altra idea: eliminare l'Imu sui bassi redditi per concentrarla sui grandi patrimoni in modo da garantire "maggiore equità al prelievo fiscale".

Invece Giulio Tremonti ha rilanciato la sua proposta: un ricorso gratuito dei cittadini contro l'Imu sulla propria abitazione. L'ex ministro dell'Economia, ora leader di Lista Lavoro e Liberta, ha spiegato che per prima cosa l'introduzione dell'Imu doveva avvenire nel 2014, secondariamente era prevista per legge a invarianza di gettito, ovvero dalle tasche dei cittadini non doveva uscire un euro. "La nostra Imu non prevedeva una rivalutazione catastale così violenta e lasciava comunque fuori la prima casa".

Il governo Monti, ha ricordato, ha rivalutato le rendite catastali del 60% e ha introdotto l'imposta sulla casa di abitazione. Si tratta per Tremonti di una vera e propria patrimoniale permanente con la conseguenza che i valori fiscali sono cresciuti, mentre i valori reali delle abitazioni, anche a causa della recessione, sono crollati.

Quindi, un conto è una patrimoniale moderata come era la vecchia Ici, che escludeva la prima casa e che aveva valori bassi, un conto è trasformare la vecchia Ici in un'imposta patrimoniale fortissima. Le conseguenze? Se uno ha i soldi per pagare l'Imu se la cava, altrimenti c'è chi, e l'ex ministro pensa ai pensionati e alle fasce più deboli, è costretto a vendere la casa per pagare le imposte.

Ecco che l'Imu, in questo modo, "cessa di essere un imposta sulla proprietà e diventa un'imposta contro la proprietà". L'impatto bestiale dell'Imu sta nel fatto che colpisce la prima casa, distrugge il mercato immobiliare e i valori degli immobili, lasciando il debito fiscale immutato. "L'Imu è, pertanto, una creatura di Monti", ha concluso Tremonti.

[SM=g1430727]
15/01/2013 07:46
 
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Italia, debito, tasse: tutto quello che non ci viene detto

ROMA (WSI) - Avete presente il bilancio dello Stato italiano? No? Più che giustificato: è complicato e tenuto oscuro dallo Stato stesso, che nulla fa per renderlo trasparente ai cittadini. Il guaio che si aggiunge al guaio è che anche gran parte dei candidati che si proporranno alle elezioni del 24 e 25 febbraio non ne sanno molto.

E piuttosto confusi — comunque decisi a mantenerlo nel regno del misterioso — appaiono i partiti quando ne parlano. Quando cioè avanzano programmi e proposte che riguardano la voce entrate (le tasse) e la voce uscite (la spesa pubblica): il cuore del governare, l’essenza della sovranità, quello per cui chiedono voti.

Rendere leggibile il bilancio pubblico e magari metterlo a confronto con quello di altri Paesi è dunque un primo passo per stabilire di cosa si parla e per togliere i veli dietro ai quali, il giorno dopo essere eletti, governanti e legislatori smettono di rispondere ai cittadini. Per esempio, ci è chiaro cosa significa il nostro debito pubblico?

Significa che nel 2010 ogni italiano ha pagato 1.143 euro di interessi su di esso: tanto quanto per l'Istruzione. Vuole cioè dire che debito è uguale a tasse immediate (gli interessi) e differite (qualcuno lo dovrà ripagare, cioè i cittadini di domani). Ed è sottrazione di risorse a investimenti e servizi.

In aggregato, nel 2010 l’Italia ha speso per interessi sul debito il 4,4% della ricchezza prodotta (Pil): la Germania solo il 2,6%, la Gran Bretagna il 2,9%. Vista l’opacità dei numeri dello Stato, Civicum - un’associazione non politica che si batte per migliorare la trasparenza dell’Amministrazione pubblica - e il Politecnico di Milano hanno lavorato per disboscare e rendere leggibili i conti dello Stato.

E per confrontarli con quelli di Germania, Spagna, Francia e Gran Bretagna. E per questa ragione il Corriere della Sera propone una parte del loro studio: all’interno di una serie di iniziative (La prova dei fatti) che sta prendendo - e prenderà sempre più intensamente con l’avvicinarsi delle elezioni - per stabilire non solo la credibilità dei programmi dei partiti ma anche per misurarne il loro effetto su economia reale e conti dello Stato.

I numeri su cui hanno lavorato Civicum e Politecnico, in parte riportati nelle tabelle, sono riferiti all’anno 2010: da allora alcune voci hanno subito variazioni; ciò nonostante, la distribuzione della spesa tra i servizi prodotti dallo Stato e tra le funzioni da esso svolte non ha subito cambiamenti significativi. «Immaginiamo una famiglia di quattro persone che guadagna centomila euro lordi l’anno, cioè 8.300 euro al mese — calcola il presidente di Civicum, Federico Sassoli de Bianchi — All’Amministrazione pubblica ne versa circa 44 mila, ai quali ne vanno aggiunti quattromila di nuovo debito pubblico (la differenza tra uscite e entrate) che prima o poi dovrà pagare. Alla famiglia restano 52 mila euro all’anno, 4.300 al mese. Gli italiani percepiscono correttamente che a fronte di 4.300 euro netti al mese ne hanno dati quattromila allo Stato? L’Imu è stata percepita perché la si è dovuta calcolare e pagare. Ma le imposte indirette, i contributi, le imposte dirette dei dipendenti e spesso quelle versate come sostituti d’imposta non si vedono». È opportuno metterle in chiaro.

Perché, sostiene Sassoli, «siamo tutti azionisti dello Stato, ma lo Stato è l’unica società che non dà rendiconti interpretabili: il nostro obiettivo è promuovere la trasparenza in un Paese che tende all’opacità».

Dalla tabella si vede che nel 2010 lo Stato ha prelevato da ogni cittadino 11.860 euro tra tasse e contributi sociali. E per ogni cittadino ne ha spesi 12.965, oltre che per servire il debito per servizi pubblici, Difesa, Ordine pubblico, Sanità, Istruzione e via dicendo, soprattutto Welfare. (La differenza, 1.105 euro, è in sostanza stata nuovo debito).

I confronti con i bilanci degli altri Stati possono stimolare molte riflessioni. Il rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, ne sottolinea due. «Innanzitutto, l’importanza della crescita economica. Come si vede dalla tabella, la Germania ha una spesa pubblica procapite di quasi 14.500 euro, contro i meno di 13 mila dell'Italia. Ma avendo un Pil procapite di cinquemila euro più alto del nostro, la percentuale di spesa pubblica rispetto al Pil è più bassa, 47,5% contro il nostro 50,4%».

Anche per questo è decisivo fare ripartire la crescita. La seconda riflessione di Azzone riguarda la composizione della spesa dello Stato. «Sotto la voce Protezione sociale — dice — l’Italia è il Paese che spende di più per malattia, disabilità, anzianità, in sostanza per pensioni, il 18,3% del Pil: addirittura più della Francia (17,7%) e molto più di Gran Bretagna (11,5), Germania (14,8), Spagna (12,3).

Dall’altra parte, spende molto meno in aiuti ai disoccupati e in sostegno alle famiglia, in contrasto con le dichiarazioni che i politici fanno in campagna elettorale. C’è qualche riequilibrio da fare, qui: anzi, direi che serve un ripensamento del Welfare. E qualcosa da fare ci sarebbe anche per l’Istruzione universitaria, dove l’Italia spende (lo 0,4% del Pil) meno della metà degli altri Paesi».

Mettere in termini chiari il bilancio pubblico - cioè mostrare in modo trasparente come vengono utilizzati i nostri denari - dovrebbe essere compito dello Stato. In effetti, sia Sassoli sia Azzone si augurano che in un futuro non lontano lo faccia attraverso un istituto, un’agenzia, un centro studi, come avviene in altri Paesi.

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