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........ALERT.....utilissime.....

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2014 21:00
19/01/2013 12:35
 
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Mah! Che fine ha fatto Giovanna D'Arco???
(n.d.r.-ANSA ) Io e mia madre siamo rimaste nella solitudine, e la stessa solitudine c'é stata anche dopo, con il passare degli anni
Sono parole di Rosanna Scopelliti.
Proseguendo ha aggiunto:”La mia è una lotta di solidarietà, che combatto per gli ideali di mio padre: la verità e la giustizia. Sapere chi lo ha ucciso per me è importante, ma credo che lo sia ancora di più per lo Stato: perché per avere la fiducia dei cittadini deve essere capace di garantire per i propri martiri giustizia e verità".
Alla presentazione del libro “Primo Sangue”di Aldo Pecora, si parlò del dolore per quella morte tanto feroce che porterà con gli anni Rosanna a impegnarsi attivamente, assieme allo stesso Pecora, nel contrasto civile alla ’ndrangheta con l’associazione Ammazzateci Tutti nel tentativo, ancora oggi in atto, di fare giustizia anche per la memoria di Antonino Scopelliti.
Delitto Scopelliti: l’omicidio, ancora oggi senza colpevoli, del giudice che non volle trattare.
Rosanna, donna attiva nel sociale, convegni, cortei, hanno contraddistinto il suo impegno tanto da meritarsi riconoscimenti e premi
Oggi è impegnata in politica, quella politica, perché di politica, secondo me, ce n’è tanta, forse troppa, almeno in questo momento.
Intendere un certo modo di fare politica lo sappiamo, non è privo di compromessi, e sicuramente la rettitudine , attualmente, non è di casa, in quella politica specialmente.
Se ognuno di noi si sente retto, ha il diritto di farlo, ma:
Non ricordo chi, ma prendendo spunto dalle Sacre Scritture, esprime: “A questa nobile opera neppure gli angeli possono attendere. Chi riuscirebbe mai a imprimere la rettitudine nel cuore umano? L'educazione scolastica, la disciplina militaresca, un'ideologia politica, la psicologia, l'esempio, la bellezza delle leggi, la persuasione occulta? No, tutto questo sempre fallisce”.
E Rosanna, mi auguro che si sforzi di esprimere al meglio, almeno parte di tutto questo
E’ difficile.
Formulo i miei più sinceri auguri a Rosanna, e, a parte commenti e sensazioni che gravitano sul tipo di scelta, oltre al coraggio, che sicuramente non le manca, anzi, forse ne ha troppo, ritengo necessario, quanto opportuno, che si provveda, per dirla a modo mio, di una ulteriore buona dose di “facciatosta”, vista la difficile scelta.
Ne ha bisogno
C’è chi della rettitudine ne ha fatto il suo scopo di vita; l’ha pagata cara.
Rosanna lo conosceva bene.
Auguri Rosanna, vedi il da fare visto che hai intrapreso questa strada.
Mi auguro che non verrai relegata nell’ angolo dei Vip o a fare da specchietto per le allodole.
Vorrei non mi illudermi.
Giuseppe (Pino) Verbari
20/01/2013 09:52
 
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LA "SENTENZA"
Fmi: Abbiamo sbagliato sulle politiche di austerità, hanno portato recessione
Le scuse (tardive) del Fondo monetario internazionale: "Abbiamo sbagliato le stime sugli effetti negativi". Monti ko, mentre il Cav ci aveva visto lungo


[SM=g1430727]
16/02/2013 10:44
 
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....ma perché ego e solo pochi....lo sanno.....
[SM=g1430718]

ITALIA!


Scritto il 15 febbraio 2013 alle 15:03 daicebergfinanza

Una premessa è fondamentale! Come ho scritto su Twitter, sono disponibile a fare una coletta tra gli italiani, costruire qua e la a nostre spese, supercarceri stile Alcatraz con lavori forzati a vita, per ospitare buona parte dei criminali in frac che la magistratura riterrà responsabile di un saccheggio deliberato delle risorse di questo Paese.
Che poi il cialtrone, come pare lo abbia chiamato Monti, sia abbituato a comprare tutto e tutti e ci dica che esistono le tangenti e quindi basta moralismi è un’altra faccenda, legata al degrado di questa classe politica.
Detto questo, cercherò di essere breve perchè in fondo non serve chissà quale consapevolezza per comprendere quello che in realtà sta accadendo a questo Paese e parlo semplice senza tanti giri di parole.
Vi siete chiesti del perchè i vari scandali e saccheggi “made in Italy” esplodono tutti ora, nello pazio di un istante…elettorale.
Di Finmeccanica si sapeva da tempo, di MPS dalla notte dei tempi, di Saipem, dell’ Ilva e via dicendo da sempre, ma guarda caso i tempi erano maturi.
Non mi importa se si tratta di faide elettorali, di lotte tra magistrature di destra o sinistra, non mi importa nulla, quello che mi importa sapere e se qualcuno ha deciso di consegnare gratuitamente in mano agli avvoltoi stranieri quel che resta delle aziende strategiche o presunte tali del nostro Paese.
E poi qualcuno sta ancora aspettando la svalutazione interna, senza accorgersi che ormai le nostre aziende costano … DUE LIRE!
Rileggetevi OUTLET ITALIA … GRAN CORSA ALLE AZIENDE … - e OUTLET ITALIA! VENDESI PAESE VISTA MARE … – Icebergfinanza...
Lasciamo per carità di patria perdere gli acchiappa declini di questi parleremo a tempo debito, si quelli che suggeriscono di trovare 90 miliardi vendendo le società partecipate dal tesoro e in particolare quelli più appetibili come Eni, Enel, Terna, Snam, Finmeccanica, Poste, Ferrovie dello Stato Italiane, Rai, Inail, quelle partecipate dagli enti locali e vai… se trovate altro fatecelo sapere, cosi organizziamo qualche scandalo ad hoc per svendere tutto!
Vi lascio con un’analisi equilibrata di Claudio, in mezzo al delirio …
ROMA (MF-DJ)–In periodi di crisi “la spasmodica ricerca di risorse aggiuntive induce a proporre soluzioni rapide”, come la cessione dei “gioielli di famiglia”, ovvero le partecipazioni di controllo in aziende strategiche, ma “la loro alienazione comporterebbe l’impossibilita’ da parte dello Stato di dare impulso all’innovazione con ricadute pesanti per il futuro del Paese”. E’ quanto sostengono Claudio Becchetti, direttore generale del Consorzio RadioLabs, e Leonardo Becchetti, economista, direttore di Benecomune.net. Nel caso di cessioni a industriali italiani, “le grandi aziende gia’ partecipate dallo Stato sono state spesso depauperate nelle loro risorse finanziarie dagli industriali che ne hanno preso il controllo”, con l’effetto di “una perdita consistente di posti di lavoro nelle aziende e nell’indotto e l’abbandono di settori di innovazione strategici per il Paese”. Per questo, “un’analisi economica approfondita dimostrerebbe probabilmente che i proventi acquisiti dallo Stato grazie alle privatizzazioni sono stati di gran lunga inferiori alle risorse economiche perse”. Nel caso di cessione a gruppi internazionali, invece, “per lo Stato italiano, pero’, nell’attuale momento storico i vantaggi economici sarebbero particolarmente ridotti”, con il rischio di delocalizzazioni ed esternalizzazioni delle produzioni e “la perdita di ulteriori settori di alta tecnologia come e’ avvenuto nel passato per il settore chimico”.
Ma torniamo al punto e sentite cosa mi racconta un mio caro amico…
Ciao Andrea, ti anticipo brevemente una riflessione. Conosco e ho conosciuto (da 40 anni a questa parte) di persona o indirettamente funzionari e dirigenti del gruppo ENI… Ho letto un po’ la storia di Enrico Mattei… Alla luce di queste conoscenze, ti posso assicurare che la pratica ora definita “corruzione internazionale” c’è sempre stata nelle aziende del gruppo ENI (e suppongo anche Finmeccanica), anzi, è sempre stata una pratica effettuata da TUTTE le aziende del mondo che operano in settori strategici come le utility o le armi… Il fatto che ora – con la faccenda FINMECCANICA – salti fuori un attacco del genere verso una delle aziende-gioiello dell’industria italiana, e un attacco che arriva dall’INTERNO, mi fa venire strani sospetti di… tradimento da parte di qualcuno. Se poi colleghi questo attacco al “botto” di SAIPEM di un paio di settimane fa… ecco che il sospetto diventa quasi una certezza… Se poi pensi che la faccenda MPS è uscita clamorosamente sui giornali (mi va bene se questo serve a far giustizia, non se serve a “svendere” le ns banche), mentre di certe banche francesi o tedesche, che sono messe peggio di MPS, non si sa niente, anzi la voce comune è che siano sane!…. ti fa capire che gli altri (Francesi e tedeschi) difendono se stessi e se devono fare guerre le fanno contro gli altri e non contro se stessi… mentre noi italiani ci facciamo guerre intestine e alcuni son disposti a diventare traditori pur di far la guerra agl avversari (anche se si tratta di italiani). L’Italia e il suo sistema economico-industriale fanno gola a tanti che vorrebbero comprarlo a poco prezzo… è evidente che è iniziata una guerra che ha come obiettivo tale acquisto.. e in una guerra, Machiavelli insegna, non esistono regole, se non la vittoria… I traditori sono una componente della guerra… ahimè…E se uno studia la storia, fin dai tempi del comune di Firenze, scopre che ci son sempre stati guelfi e ghibellini, bianchi e neri, che si “vendono” ai nemico esterni (siano essi tedeschi, spagnoli e stato pontificio…) pur di combattere i propri concittadini…!

Tornando a noi, vi siete forse dimenticati dalla più imponente tangente al mondo, quella degli aiuti europei alla Grecia in cambio di… Grecia: Niente austerity per i militari | Presseurop (italiano) – Secondo l’ultimo rapporto sulle esportazioni di armamenti, nel 2010 la Grecia ha importato dalla Germania 223 carri armati e un sommergibile.
Mentre il paese è costretto a enormi sacrifici per evitare la bancarotta, il ministero della difesa continua a spendere miliardi in armamenti. E a guadagnarci sono soprattutto Francia e Germania. Chi ricaverà di più da questa politica greca del riarmo è proprio la Germania. (…) Stando al Rapporto sulle esportazioni di armamenti del 2010, in via di pubblicazione, la Grecia è il maggiore acquirente di forniture tedesche dopo il Portogallo – un altro paese sull’orlo del fallimento. Per i giornali spagnoli e greci, in occasione di un summit a fine ottobre, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy avrebbero invitato l’ex primo ministro greco George Papandreou a mantenere gli impegni presi sugli armamenti, e addirittura a prenderne nuovi.
Ieri un altro amico mi ha raccontato… sai quale è l’azienda più “tangentata” al mondo? La Siemens!
E si perchè in Italia si ha memoria solo per le canzoni di Sanremo, ma amnesie totali quando si scopre che mondo è Paese.
Come ci ha fatto notare un nostro compagno di viaggio … Siemens chiede lo sconto alla Grecia Aperta una trattativa per le multe sulle tangenti Il colosso dell’elettronica tedesco offre alle autorità elleniche il condono di debiti, e nuovi contratti a condizioni di favore, in cambio di un condono parziale delle multe per le bustarelle pagate per anni ad alti funzionari pubblici Repubblica
Ce lo facciamo un bel “takeover” su Siemens…dai facciamo un’altro po di silenzio, mi raccomando suggerite alla stampa italiana e ai suoi solerti giornalisti di non fare troppo rumore, di far finta di niente. non vorrei che il modello di verginità alemanna venisse intaccato.
Se MPS trucca i bilanci fate casino mi raccomando, se lo fa la Deutsche Bank fate finta di nulla, se Finmeccanica o Saipem pagano una tangente scoppiano petardi crollano titoli e volano asini ma se lo fa la Siemens si tratta di naturali rapporti di collaborazione.
E voi continuate pure a leggere giornali, guardare televisioni, seguiri i Vostri giornalisti preferiti su twitter o facebook , si quelli che informano o meglio infornano le notizie come meglio si addice all’editore o all’azionista.
Acchiappate declini mi raccomando, forza e coraggio che il male è di passaggio!
E soprattutto aspettativi magie …Taglio dell’irpef e 130 miliardi di privatizzazioni –Corriere della Sera dalla lista tra Monti!
Ah dimenticavo! Sembra che fosse Black Rock il fondo che è riuscito a rifilare oltre 315 milioni di euro di azioni Saipem deperite in una notte del 40 % al fondo vatelapesca che passava per caso negli uffici di Merrill Lynch, Bank of America per gli amici.
Coraggio ragazzi un giorno vi racconterò la storia di Black Rock e dei suoi azionisti, nel frattempo non dimenticate che nella finanza tutto si crea, nulla si distrugge, tutto si trasferisce dalle tasche di un pollo alla pancia di una volpe!
La prossima settimana Machiavelli, uno che di politica se ne intende, soprattutto dopo aver vissuto alla corte del Principe, ci racconterà una nuova storia.
Per chi volesse sostenere liberamente il nostro viaggio è disponibile MACHIAVELLI 2013 UN ANNO DOUBLE FACE un post da non perdere sulle prospettive geopolitiche, macroeconomiche e tecniche di un anno che si preannuncia decisamente DOUBLE


[SM=g1430727] .......
16/02/2013 20:28
 
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per essere in tema con Ippicanese coetaneo -anche se é lunghetto- grazie
Leggo: “se si permette la corruzione americana di altre democrazie si finisce per corrompere il proprio sistema democratico”. Le parole di cui sopra sono state scritte in relazione ad uno specifico episodio di corruzione che nel 1977; lo scandalo Lockheed con milioni di dollari per pagamenti esteri e le prove che la Lockheed ha elargito tangenti in almeno 15 paesi, e che in almeno 6 paesi ha provocato gravi crisi di governo.E’ negli Stati Uniti il motore politico dello scandalo è la scoperta di legami tra tangenti estere e Watergate. In Italia lo scandalo della corruzione politico-militare della Lockheed si trasforma in un processo al sistema di governo che dal dopoguerra ha come centro la Democrazia Cristiana. La discussione pubblica e il processo Lockheed coincidono temporalmente con uno dei periodi più drammatici della storia della Repubblica italiana, il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. Siamo alle solite; nel carcere di Busto Arsizio, è stato interrogato, davanti al gip, il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, arrestato con l'accusa di corruzione internazionale e frode fiscale. Orsi ha sostenuto nei giorni scorso di non aver commesso alcun illecito e di aver fatto solo il bene dell'azienda perché, se non ho capito male, il sistema delle tangenti è diffuso con gli stati in via di sviluppo. Mi ricorda il mio amico Peppino - pace all’anima sua – che nel suo estrapolo tirolese, evitando di trascendere in epiteti, nel descrivere un certo tipo di comportamento mi diceva riferendosi ad un personaggio abbastanza diffuso: “si la matri surici pigghia, tali la matri tali la figghia”. Ritornando alla Lockheed, nel 1976 l'azienda ammette di aver pagato tangenti a politici e militari stranieri per vendere a stati esteri i propri aerei. In Olanda, Germania, Giappone e Italia anche i governi risultano corrotti. Analizzando i fatti di casa nostra, in Italia i corrotti dalla Lockheed sono le strutture preposte alle valutazioni tecnico-militari dei Ministeri della Difesa e anche alcuni Primi Ministri con le mani in pasta. Inoltre anche il Presidente della Repubblica viene travolto dallo scandalo Lockheed e si dimette. Contemporaneamente, si verifica uno dei periodi più drammatici della storia della Repubblica italiana, il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. (attenzione: forse semplice coincidenza in un periodo destabilizzato!) Per restare in argomento, altro cavallo, anzi ronzino, di battaglia è il Monte dei Paschi di Siena con le sue indotte vicissitudini finanziarie. Tanto quanto basta per nutrire un certo imbarazzo nell’evoluzione dell’attuale politica nella realtà italiana. Più si discorre e si discute per finire col capire meno del come, cosa e perché siamo arrivati a tanto, e ancora chissà quante ne verranno fuori. Machiavelli, è sempre attuale, nel “Il Principe, scritto 500 anni fa, enuncia in modo icastico alcuni dei problemi che ancora si ripercuotono sulla nostra società in maniera ridondante. Il suo modo di pensare lo porta ad analizzare fattori ed episodi uguali a quelli dei nostri giorni come l’allegamento degli scavi di Sibari. Nel suo trattato scrive: “fiumi rovinosi, che, quando si gonfiano, allagano le pianure, sradicano gli alberi e fanno crollare le abitazioni, trasportano il terreno da una parte all’altra e chiunque fugge davanti a questo impeto senza poterlo ostacolare. Perciò è necessario che quando il periodo e tranquillo, gli uomini, devono provvedere con ripari e argini, in modo che, crescendo poi, o verrebbero incanalati oppure, il loro impeto non sarebbe così dannoso”. Egli intravede, nel popolo, la teoria secondo la quale, molti sono portati a pensare che le cose del mondo siano governate dalla fortuna e da DIO e che gli uomini, con la loro prudenza non possono ne’ correggerle, ne’ porre rimedio, e preferiscono astenersi da giudizi per lasciarsi govenare dalla sorte. Forse non conosce Seneca il quale sostiene che la fortuna non esiste perché si tratta solo dell’estro che incontra l’occasione. E i nostri manager di estro ne hanno da vendere. Proseguendo, il Machiavelli, pur riconoscendo che la fortuna condizioni una buona parte di situazioni, non si esime dal confrontare l’Italia di allora con altri stati come la Spagna, la Francia e un altro che non ho capito di quale si tratta visto che lo chiama Magna, per poi concludere dicendo che li è difficile che si avverino inondazioni. Questo per la parte che mi interessa perché, proseguendo espone un saggio sull’indole femminile, alla quale è del tutto insensibile, anzi, invita il sesso forte all’uso di rimedi spiccioli, non sto qui a descriverli. Per concludere: le inondazioni che anno interessato gli scavi archeologici di Sibari, i crolli di Pompei, per enunciarne solo alcuni, mi fanno pensare che non abbiamo fatto tanti progressi!!! Ma tra lo scandalo della Lockheed, americana nel ’78, con la Finmeccanica, italiana e il Monte dei Paschi di adesso, si evince una certa somiglianza, perciò, non è tutto da recriminare visto che dai 550 anni in cui si parlava di inondazioni siamo scesi ai 40 delle tangenti. Per concludere, suggerirei a Sigg. Magistrati di tenere conto di questo salto di “qualità” e aspettare la grazia di DIO perché prima o poi ne usciranno tante altre e quindi, suggerirei un rimedio:“varare la Legge pro-tangenti” con buona pace del Berlusca –forse il più obiettivo per quell’obiettivo- . Scusate la mia presunzione, resterò sempre un onesto velleitario.
09/03/2013 09:24
 
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Come l'Italia può diventare teatro di una guerra civile

"Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire."
Jean-Paul Sartre, Il Diavolo e il buon Dio, 1951

Prima di tutto una premessa: questo articolo non è una notizia e nemmeno una previsione di quello che potrà accadere in futuro, semplicemente vuole descrivere come ci siano alcune condizioni che potrebbero portare ad una guerra civile in Italia in un più o meno prossimo futuro. Ma assolutamente non si sta dicendo che ci sarà una guerra civile o che ci sia una probabilità più o meno certa a riguardo.

Vogliamo analizzare la questione partendo da una metafora, quella del classico triangolo del fuoco, che spiega in maniera sintetica come si sviluppa un incendio. Come tutti sanno i tre elementi fondamentali sono il combustibile (il materiale infiammabile), il comburente (ruolo di solito svolto dall’ossigeno) e infine la temperatura d’innesco (la temperatura necessaria che provoca la reazione tra combustibile e comburente) che è la classica scintilla che fa scoppiare l’incendio.

Ecco, una guerra civile essenzialmente è paragonabile ad un incendio dove il combustibile sono le tensioni politiche, sociali,religiose o etniche presenti in un dato stato, il comburente è la situazione economica che può dar fiato a queste tensioni e la scintilla è un grave evento più o meno inaspettato che fa esplodere tutte le tensioni esistenti.

Nel caso dell’Italia, il comburente è la situazione economica, che come tutti sappiamo è molto grave con una disoccupazione in continua crescita, la recessione che non accenna a fermarsi, l’eccessiva pressione fiscale, 140 miliardi di euro di debiti verso le imprese non pagati da parte dello Stato, il debito pubblico che continua ad incrementare.

E tutti questi fattori economici, sopra descritti, sono tutte condizioni che anche nella Storia recente sono state alla base di rivoluzioni, colpi di stato e guerre civili. Un esempio tra quelli più famosi è la Rivoluzione Francese scoppiata a seguito di una fortissima crisi economica e all’aumento delle tasse.
Ora invece elenchiamo tutti i combustibili presenti nella situazione italiana, quindi tutte le tensioni presenti attualmente:

1) Stallo politico: come sappiamo dalle ultime elezioni è uscito un risultato che porterà ad un Senato ingovernabile e attualmente non c’è nessuna intesa tra i principali soggetti politici per evitarlo. Inoltre, essendo il Presidente della Repubblica nel semestre bianco, non ha diritto a sciogliere le Camere e indire nuove elezioni, quindi lo stallo può prolungarsi. E ancora, se non ci sarà nessun accordo politico si rischia anche di non riuscire ad eleggere il prossimo Presidente della Repubblica e nemmeno il Presidente del Senato, rispettivamente la prima e la seconda carica dello Stato.

2) Proroga del governo Monti, governo tecnico o governo "inciucio" tra PD-PDL: c’è una forte possibilità che nel caso di mancato accordo politico si possa, seguendo il modello belga, prorogare l’incarico del premier in carica (Monti) oppure Napolitano, potrebbe indicare un personaggio esterno o Monti stesso per formare un nuovo governo tecnico. Ultima ipotesi è un’accordo tra PD-PDL per un governo di unità nazionale per fare le riforme più urgenti e poi tornare alle urne. In tutti e tre questi casi si formerebbe un governo molto impopolare che di fatto avrebbe stravolto il risultato elettorale e la stessa istituzione democratica.

3) Rischio bancarotta: nel caso si confermasse lo stallo politico e l’Italia fosse soggetta ad un attacco speculativo e alla risalita dello spread e si dovesse ricorrere al MES o all’OMT per finanziarsi, con la conseguente accettazione di misure di austerità in cambio di aiuti finanziari, non ci sarebbe nessuna carica istituzionale eletta democraticamente che possa richiedere questi aiuti e firmare un eventuale memorandum di misure di austerità; nel caso nessuno chieda questi aiuti, l’Italia potrebbe anche trovarsi in bancarotta, mentre se qualcuno con un atto di forza firmasse la richiesta di aiuti e il memorandum, provocherebbe probabilmente l’ira popolare.

4) Partito Democratico spaccato: il soggetto politico più importante, il Partito Democratico è scosso da forti divisioni interne, nel caso si verificasse una spaccatura, il quadro politico diventerebbe ancora più complicato e instabile. Inoltre continuano le indagini per lo scandalo dei Monti dei Paschi di Siena, con tutte le conseguenze che questo ha per il partito stesso, che come tutti sanno è molto vicino a MPS.

5) Berlusconi a rischio galera: il secondo soggetto politico più importante, il Popolo della Libertà è invece turbato dalle innumerevoli vicende giudiziarie del suo leader, Silvio Berlusconi. Il 23 marzo ci sarà la sentenza che potrebbe confermare i quattro anni di carcere e l’interdizione dai pubblici uffici, richiesti per frode fiscale. E, cosa senza precedenti, lo stesso Berlusconi ha convocato per la stessa data una manifestazione contro la magistratura. Quindi esiste un pericoloso scontro tra potere politico e potere giudiziario. E Berlusconi farà di tutto per non finire in carcere, anche la rivoluzione se necessaria.

6) Movimento Cinque Stelle: il terzo soggetto politico più importante (considerando i precedenti come leader di coalizioni), il Movimento Cinque Stelle è un movimento che sicuramente possiamo definire rivoluzionario, dato che vuole un radicale cambiamento delle leggi e della struttura dello Stato italiano. Attualmente vuole attuare la sua rivoluzione in modo pacifico, ma se si instaurasse un governo antidemocratico o se le altre forze politiche, con trucchi e imbrogli,cercassero di danneggiarlo (ad esempio con lo scouting dei parlamentari a Cinque Stelle) potrebbe anche ricorrere alla piazza. E Grillo ha la popolarità e soprattutto anche l’audacia necessaria per farlo.

7) Attentati e scontri sociali: recentemente i Servizi Segreti hanno dato l’allarme sul rischio di attentati spettacolari. Una nuova stagione di attacchi terroristici potrebbe portare all’instaurazione di un nuovo clima di tensione e anche a leggi liberticide.

8) Ondata di manifestazioni: il Popolo Viola ha indetto una manifestazione contro Berlusconi lo stesso giorno in cui il PDL ha indetto la propria; il Movimento dei Forconi ha intenzione l’11 marzo di iniziare una nuova stagione di proteste e di bloccare l’intero Sud d’Italia; sicure manifestazioni studentesche con toni ed atteggiamenti sempre più estremi e violenti; tensioni e manifestazioni NO-TAV; scioperi e proteste degli operai delle aziende in crisi.

9) Esplosione socio-economica dei paesi confinanti: Spagna, Grecia, Slovenia, Bulgaria e Cipro sono travolte da una fortissima crisi economica e alcuni di questi paesi, soprattutto la Grecia, sono sull’orlo di un vero e proprio conflitto sociale che potrebbe contagiare anche la vicina Italia, già contagiata dalla crisi dei debiti sovrani.

10) Ingerenze straniere: Germania, Inghilterra e Stati Uniti non esitano ad interferire sulla situazione economica e politica italiana. Soprattutto è da tenere in considerazione la politica non filo-NATO di Beppe Grillo e l’euroscetticismo dello stesso e l’ostilità della finanza internazionale e della Germania nei confronti di Berlusconi.

11) Lega Nord: il movimento leghista governa le tre regione principali del Nord: Piemonte, Lombardia e Veneto. Ricordiamo che gridavano alla secessione ed ora governano su quasi l’intera "Padania".

12) Crimine organizzato: Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita non possono che ampliare le proprie fila grazie ad una crisi economica che non lascia alla maggioranza dei giovani meridionali nessuna prospettiva per il futuro. Come hanno ricordato i Servizi Segreti, la Camorra dispone di una vera e propria forza militare e in questo clima di incertezza non è da escludere un attacco allo Stato o l’utilizzo di queste organizzazioni malavitose da parte di soggetti politici per scopi personali.

13) Nulla da perdere: a causa della crescente crisi economica moltissime persone si trovano travolte dai debiti, senza un lavoro e in una condizione di estrema disperazione. Molte di esse potrebbero preferire la ribellione al suicidio.

Queste sono a nostro avviso le principali tensioni, potenzialmente esplosive, presenti in Italia. La seria differenza della nostra situazione rispetto a Grecia e Spagna, dove si sta consumando una crisi economica ad un livello recessivo più avanzato, è la presenza di uno stallo istituzionale, di un gravissimo scontro tra poteri dello Stato, dell’uso politico della magistratura e di un clima politico violento che è anche un’eredità della guerra civile del 1943-45.

L’unica cosa che non possiamo enunciare è quale sarà e se ci sarà una scintilla che ci porterà ad una guerra civile. Possiamo fare delle ipotesi come un’eventuale condanna definitiva per Berlusconi oppure un’attentato inaspettato oppure il colpo di mano di qualche soggetto politico o qualsiasi altra cosa che non si può prevedere allo stato attuale. E inoltre quali saranno gli eventuali fronti di una guerra civile? L’ipotesi che penso possa essere più probabile è lo scenario siriano, quindi uno schieramento governativo e legittimato contro uno schieramento ribelle. Però è soltanto un’ipotesi su un’altra ipotesi.

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Dopo Cipro tocca all'Italia: "Ora tassa sul patrimonio"

di: WSI Pubblicato il 18 marzo 2013| Ora 10:31
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Commerzbank: "Un'aliquota del 15% sugli asset finanziari sarebbe sufficiente a spingere il debito sotto la soglia critica del 100% del Pil". Ma si rischierebbe di scatenare un altro tipo di crisi, sociale.



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La corsa agli sportelli dei cittadini ciprioti. Anche martedi', quando le filiali riapriranno, si vedranno probabilmente scene del genere.
NEW YORK (WSI) - Sembra che l'Ue e l'FMI abbiano deciso che la stada da seguire per stabilizzare la crisi del debito e' quella di imporre una tassa "una tantum" sui risparmi e patrimoni della gente.

Per dire le cose come stanno e non con le parole della macchina della propaganda dell'autorita' europee a pieno regime, si tratta a tutti gli effetti di una confisca della proprieta' privata dei cittadini ciprioti. Senza nemmeno un dibattito ne' un accordo parlamentare e' stato violato il principio secondo il quale i risparmi dei cittadini sono sacrosanti. Insomma, uno stupro economico in piena regola. Un conto in banca non va confuso con un investimento. E' la proprieta' a cui tutti abbiamo diritto.

Come riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt, le distorsioni enormi a livello di benessere tra le nazioni core e periferiche rendono al momento alcuni paesi piu' "in grado" di "dare" rispetto ad altri. Tra questi figura l'Italia.

Il chief economist di Commerzbank, Jörg Krämer, sottolinea che la mediana dei patrimoni italiani e' pari a 164.000 euro mentre per esempio nell'economia piu' in salute dell'Austria e' di circa 76.000 euro.

Questo significa che in Italia, in teoria, con un'aliquota del 15% sul patrimonio la crisi del debito potrebbe rientrare. Basti pensare che i beni netti degli italiani sono equivalenti al 173% del Pil, paragonati al 124% della Germania. Avrebbe insomma senso, secondo l'economista, "imporre in Italia una tassa sul patrimonio una tantum".

"Un'aliquota del 15% sugli asset finanziari sarebbe sufficiente a spingere il debito governativo sotto la soglia critica del 100% del Pil".

Eccolo il 'new deal' in salsa europea. Testare la capacita' dei ciprioti e mettere in ordine i conti. Sempre nella speranza che lo scontento e rabbia della gente non sfoci in guerre civili. In particolare da noi - come gia' visto su queste pagine - i rischi ci sono, eccome.

[SM=g1430705]
18/03/2013 13:18
 
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assurdo......






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OUn gruppo ristretto di Euroburocrati (non eletti), dovendo occuparsi del salvataggio di Cipro, ha deciso di attuare un vero e proprio blitz, imponendo alle autorità locali di espropriare i conti correnti delle banche, attraverso un prelievo forzoso.



19/03/2013 20:56
 
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Re:
questo articolo è stato tratto da LIBERO il giornale di Berlusconi, bisogna scriverlo.
Ma come si possono leggere ancora simili cazzate coime se le persone intelligenti e non quelle schierate a destra,sinistra, centro non capissero un cazzo!!!
Ma chi le ha votate le leggi sulle politiche di austerità se non Bersani,Berlusconi,Casini,Fini e compagnia bella!!!!! che significa che Monti va Ko mentre il Cav. ci aveva visto lungo....questo cancro che ha ammorbato una politica già di per sè ammorbata e che ha retto le redini del potere per 20 anni insieme con Prodi e che ha varato un mare di leggi immonde!!
Odio Monti ma solo perchè ha fatto pesare il recupero di credibilità solo sulla pelle dei meno abbienti con leggi dure che però andavano emesse!! Ho perso 220 euro al mese sulla pensione che non è quella di un ricco..mi sta bene che sia bloccata perchè supero i 1500 euro al mese, ma non che contestualmente abbiano dato modo a comuni e regioni, che ne fanno poi uso anche vergognoso, di raddoppiare le aliquote IRPEF comunali e regionali!!!!
Dovremmo essere tutti uniti nel condannare tutti i politici che ci hanno ridotto in queste condizioni ed invece ancora stiamo a coltivare il nostro particolare orticello frecandocene degli altri.
Quegli articoli parlano anche di prelievo forzoso come avverrà a Cipro!! Credo che sarebbe la loro ultima mossa dopo aver negato la patrimoniale sui grandi capitali..allorà sì che assisteremmo ad una rivoluzione di massa!!

Sono incazzato nel leggere su giornali tutti a libro paga queste oscenità!!!...e poi dicono che i grillini non parlano con i giornalisti ed in TV!!

Zebu [SM=x79847]



Fmi: Abbiamo sbagliato sulle politiche di austerità, hanno portato recessione

Le scuse (tardive) del Fondo monetario internazionale: "Abbiamo sbagliato le stime sugli effetti negativi". Monti ko, mentre il Cav ci aveva visto lungo





udineipp53, 20/01/2013 09:52:

[SM=g1430724]




LA "SENTENZA"
Fmi: Abbiamo sbagliato sulle politiche di austerità, hanno portato recessione
Le scuse (tardive) del Fondo monetario internazionale: "Abbiamo sbagliato le stime sugli effetti negativi". Monti ko, mentre il Cav ci aveva visto lungo


[SM=g1430727]




20/03/2013 12:40
 
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Re: Re:
zebu, 19/03/2013 20:56:

questo articolo è stato tratto da LIBERO il giornale di Berlusconi, bisogna scriverlo.
Ma come si possono leggere ancora simili cazzate coime se le persone intelligenti e non quelle schierate a destra,sinistra, centro non capissero un cazzo!!!
Ma chi le ha votate le leggi sulle politiche di austerità se non Bersani,Berlusconi,Casini,Fini e compagnia bella!!!!! che significa che Monti va Ko mentre il Cav. ci aveva visto lungo....questo cancro che ha ammorbato una politica già di per sè ammorbata e che ha retto le redini del potere per 20 anni insieme con Prodi e che ha varato un mare di leggi immonde!!
Odio Monti ma solo perchè ha fatto pesare il recupero di credibilità solo sulla pelle dei meno abbienti con leggi dure che però andavano emesse!! Ho perso 220 euro al mese sulla pensione che non è quella di un ricco..mi sta bene che sia bloccata perchè supero i 1500 euro al mese, ma non che contestualmente abbiano dato modo a comuni e regioni, che ne fanno poi uso anche vergognoso, di raddoppiare le aliquote IRPEF comunali e regionali!!!!
Dovremmo essere tutti uniti nel condannare tutti i politici che ci hanno ridotto in queste condizioni ed invece ancora stiamo a coltivare il nostro particolare orticello frecandocene degli altri.
Quegli articoli parlano anche di prelievo forzoso come avverrà a Cipro!! Credo che sarebbe la loro ultima mossa dopo aver negato la patrimoniale sui grandi capitali..allorà sì che assisteremmo ad una rivoluzione di massa!!

Sono incazzato nel leggere su giornali tutti a libro paga queste oscenità!!!...e poi dicono che i grillini non parlano con i giornalisti ed in TV!!

Zebu [SM=x79847]



Fmi: Abbiamo sbagliato sulle politiche di austerità, hanno portato recessione

Le scuse (tardive) del Fondo monetario internazionale: "Abbiamo sbagliato le stime sugli effetti negativi". Monti ko, mentre il Cav ci aveva visto lungo











dovrebbero proprio eliminare quotidiani e finanziamenti ai giornali...io ormai non credo più a nulla...ognuno dice la sua...come gli fa comodo!
per i tagli alle pensioni ...no comment....






20/03/2013 20:39
 
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CIPRO …BOMBA AD OROLOGERIA GEOPOLITICA! si rivela come una vera e propria partita a scacchi geopolitica, dove i pedoni rischiano di fare una brutta fine ovvero essere lasciati al loro destino.
Era chiaro che i governanti ciprioti non avrebbero mai accettato il piano europeo, il rischio era quello di dover fuggire dall’isola seguendo i loro capitali quelli si fuggiti prima del tempo, visto che in molti, politici e banchieri sapevano già quello che stava per accadere.
Ieri tanto per non sbagliarci abbiamo scoperto la sintesi dell’arrocco tedesco Cipro, dietro al piano di salvataggio ci sono 5,8 miliardi di crediti che la Germania ora rivuole che per una singolare coincidenza corrispondono al piano di salvataggio richiesto dalla UE, ma che come noi ben sappiamo non è altro che la sintesi del perchè oggi ci troviamo in questa maledetta scacchiera immersi in una partita a scacchi con la morte dell’euro.
Non c’è buco in Europa dove le banche tedesche stiano perdendo i loro soldini, dopo aver selvaggiamente foraggiato credito e bolle varie, sotto la supervisione delle belle addormentate della Bundesbank che oggi vanno in giro a fare la morale agli altri, ha cercare con la lente la pagliuzza altrui mentre dal loro cervello spunta una trave intera piena di debiti.
Ma tu vai a raccontarlo alla gente comune che i buchi con le banche intorno tedesche sono la maggiore minaccia finanziaria dell’intera Europa, prova a dirlo a qualche giornalista burattino che scrive o frequenta i salotti dei talk show italiani, si quelli dove si parla del nulla.
Hanno una maledetta paura che un giorno qualcuno si presenti e racconti loro la realtà!
A proposito vi dice niente la parola SLOVENIA…Eurozona in crisi. Dopo quelle di Cipro anche le banche della …
Ovviamente lo scacco matto era dietro all’angolo, i politici ciprioti avevano già deciso di prendere tempo, come avevano già deciso di sacrificare le loro pedine ovvero i risparmi dei loro connazionali per preservare lo stato di lavatrice del denaro russo visto che Gazprom era pronta a intervenire in cambio di alcuni diritti estrattivi nei fondali del mediterraneo…

[SM=g1430727]
01/06/2013 13:22
 
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..son tornato..
L’ITALIA E’ FALLITA! ATTENTI AL LUPO!


Tralasciamo per un istante la notizia secondo la quale … Deficit, Commissione Ue: stop a procedura di infrazione per Italia per non urtare la sensibilità di quelli che… sai l’Italia è già fallita con contorno di analisi all’amatriciana.
Dimentichiamoci pure l’ennesima apparizione sul blog di Grillo di un’altro sconosciuto illuminato laureato in giurisprudenza ovviamente, con il suo mirabolante “Discreto collasso dell’economia italiana “ che dopo la saga dei fallimenti annunciati dalla Napoleoni per la primavera del 2012 e quello per il prossimo autunno dello stesso Grillo ci racconta che l’Italia è già fallita nell’estate del 2011… quando gli interessi del debito nazionale andarono fuori controllo e andiamo ad ascoltare un’altra delle perle che girano per il web dal titolo … Siamo vicini alle insolvenze di Stato … e l’Italia farà default.
Ma prima una premessa è necessaria per comprendere le crisi isteriche di un povero banchiere tedesco centrale …
MILANO - Perché il mercato sia tale, una controparte deve poter fallire. E questo deve valere anche per gli Stati ed il loro indebitamento. Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell’Eurozona deve anzi essere possibile proprio per assicurare una disciplina di mercato. E’ di questa opinione Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce (Repubblica)
Ovviamente nessuno chiederà mai conto al buon Weidmann del perché invece le banche non possono fallire nemmeno nel lungo termine, ma questo in fondo non è un argomento che ci riguarda, tanto lo fanno e faranno sempre e comunque quello che vorranno.
Per quanto riguarda la fine della procedura di infrazione del deficit è meglio tenere un profilo basso, primo perché sino a quando un Paese sovrano dovrà chiedere ogni volta il permesso e per piacere all’Europa di cosa fare dei suoi soldi non c’è alcuna speranza poi perché come abbiamo visto recentemente le banche italiane sono già state dichiarate nonostante tutto solide dal FMI ma nessuno se ne è accorto, tutti presi ad analizzare sofferenze o titoli di Stato in bilancio, quindi profilo basso sempre e comunque.
Un piacere personale però vi chiedo! Se quotidianamente in giro per il web compaiono articoli o deliri di qualche analista o economista della domenica, o di qualche altra buonanima che annuncia il fallimento dell’Italia passato, presente o futuro, per favore non intasatemi la mail di spazzatura, piuttosto chiedete consiglio a tutti coloro che quotidianamente coprono dal punto di vista mediatico la telenovelas “Godot Default”.
Ma andiamo avanti perché ogni qualvolta che qualcuno incomincia a parlare di fallimento del nostro Paese, l’argomento mi affascina soprattutto quando si ha a che fare con la spazzatura mediatica e vediamo cosa si scrive nell’articolo…
“Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, che giovedì ha laconicamente augurato , era in vena di sentenze l’altro giorno. Che la vostra stampa ha debitamente ignorato, troppo occupata com’è a non disturbare il governo Letta. Per Weidmann, ma, soprattutto, . Auguri. Ma cosa intendeva, Weidmann? Proviamo a capire. (…)
Nel frattempo vi lascio con questi grazioso grafico che gira tra i support di mister Godot Default, uno dei tanti grafici da baraccone che sono apparsi in questi mesi e anni

“(…) Attenzione, la tregua sui mercati è finita. Anche per l’Italia, temo, come dimostra questo grafico di Diapason su dati Bloomberg. Compara la crescita delle sofferenze bancarie italiane (linea nera) con lo spread tra Btp e Bund tedeschi (linea rossa), ultimamente molto basso e totalmente assente da scossoni. Bene, negli ultimi giorni invece sia il vostro spread che quello portoghese e spagnolo, i cosiddetti “periferici”, hanno conosciuto aumenti nell’ ordine di una decine di punti base e il trend sembra proseguire. Come mai, forse gli acquisti giapponesi sono rallentati? No, non sono mai iniziati. I fondi nipponici stanno comprando in lira turca, pesos messicano e real brasiliano, non nell’ eurozona.
I fondi pensione spagnoli, invece, non possono più acquistare, perché sono all-in al 100% nel debito del loro Paese. Sta accadendo ciò che è normale, ovvero con un ritardo di 6-8 settimane, dovuto all’esuberanza da ricerca del rendimento che ha drogato i mercati (grazie alla Fed e non alla Bank of Japan), gli investitori cominciano a prezzare l’aumento delle sofferenze bancarie, tramutando gli istituti di credito europei – vedi Bankia di cui abbiamo parlato prima – nel cosiddetto elefante nella stanza.
Come vedete dal grafico, finora i due andamenti sono stati più o meno regolari, ovvero hanno conosciuto una medesima traiettoria. Poi, da metà del 2012, le traiettorie sono divenute nettamente divergenti: le sofferenze crescevano, lo spread si comprimeva grazie ai soldi della Bce che permettevano alle banche europee di comprare titoli di Stato, alla liquidità nel sistema e alle riserve della Fed per le filiali Usa delle banche europee che facevano lo stesso, alla promessa di Draghi di difendere l’euro a ogni costo e in ultimo all’operazione di stimolo del Giappone, leva psicologica per portare tutti a comprare qualsiasi cosa, purché garantisse un rendimento.
Bene, senza questo doping – che come ci ha fatto capire Bernanke potrebbe finire o rallentare, mentre la Bce non ha nemmeno gli strumenti legali per acquistare bond sovrani attraverso il fondo ESM – l’attuale spread italiano non sarebbe attorno ai 270 punti base com’è ma, seguendo quella traiettoria tendenziale quasi sempre rispettata nel tempo, in area 615-620.
Vuol dire default. Vuol dire default, vuol dire per lo Stato pagare l’8% di interessi e non il 4,16% attuale (quindi molto più degli attuali 80 miliardi annui di servizio del debito), vuol dire che le vostre banche, che a fine febbraio avevano in pancia la cifra record di 351,6 miliardi di titoli di Stato italiani (cifra destinata a salire, visto lo spread fermo di questi ultimi tre mesi che significa acquisti senza fine), rischiano di dover scontare a bilancio perdite di valore di quei bond che possono portare al dimezzamento del prezzo pagato. Vuol dire la fine.”
Oh Santo Cielo vuol dire default, default, default, pagheremo non l’8 % ma forse il 16 % o magari il 32 % dipende da Fibonacci e dai suoi numeri non basta uno che si sveglia la mattina e ti racconta che eravamo falliti nel 2011 perchè qualche asta è esplosa al 7 % quando mediamente il debito costa un 4 % dalla notte dei tempi e la durata media è tra le più alte in assoluto
Si lo so, comprendo il momento difficile, lo so che in giro c’è un numero imprecisato di gente frustrata che prevede il fallimento del nostro Paese da due anni, che sta preparando cariole di banconote e pallottole, viveri e rifugi antiatomici, ma un minimo di dignità, per favore, prima o poi il lupo comparirà e si mangerà l’Italia insieme alla nonna.
Il pezzo si conclude ovviamente con la benedizione di padre Weidmann …
“(…)Alla luce di questo, rileggete le parole di Weidmann: . E si capisce perché sia BlackRock che Pimco stanno alleggerendo l’esposizione al vostro debito e non hanno partecipato all’asta per il Btp Italia di qualche settimana fa. Fossi in voi mi preoccuparei delle banche, non della procedura di infrazione sul deficit. L’Italia è già fallita, almeno salvate il salvabile.”
A ma sai sul fainancialtaimes è uscito un articolo che dice che i loans soffriranno e che c’è bisogno di chissà quale altro trilione di euro e che tizio ha detto che caio non dorme più pensando alle vacanze spagnole e via dicendo.
L’Italia non è fallita e non fallirà mai miseramente come il manipolo di sciacalli e avvoltoi che l’ha amministrata in questi anni o coloro che quotidianamente ci speculano sopra sperando di vedere collassare un intero Paese, non fallirà semplicemente perché è solvibile, sempre e comunque e soprattutto troppo grande e sistemica per fallire.
Vedo in giro apprensione ed agitazione sulla sorte dei nostri titoli di Stato, in fondo il nostro Machiavelli è stato chiaro, probabilmente si tratterà di un anno decisamente “double face” anche se la situazione non sarà cosi drammatica come qualche bloggeruccio da bassi-fondi vuol farvi credere, queste sono solo prove generali di quanto potrebbe accadere ad estate avanzata, noi l’ultima grande occasione l’abbiamo accolta totalmente.


[SM=g1430727]
01/06/2013 16:03
 
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A puntualizzare la situazione preciso che i pagamenti degli enti pubblici alle aziende arriveranno tanto in ritardo che i mezzi sia tecnici che umani saranno obsoleti per competere sul mercato
22/06/2013 12:22
 
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Da lunedì parte il controllo totale sui c/c. Con il Sid (sistema di interscambio dati) l'Agenzia delle Entrate potrà conoscere i movimenti e i saldi dei depositi bancari dei contribuenti italiani.


ROMA (WSI) - Da lunedì movimenti e saldi dei conti correnti in banca non avranno più segreti per l'Agenzia delle Entrate. Entra infatti in vigore il "Sid" (sistema di interscambio dati), che permetterà all'ente di acquisire automaticamente dagli operatori bancari le informazioni sui conti correnti degli italiani. La novità rientra nelle iniziative volte a rafforzare la lotta all'evasione.

"Sistema a prova di privacy" - Come spiega il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il Sid risulta un sistema a prova di privacy, come richiesto dal Garante, che per approvare lo scambio di dati dei conti correnti dei cittadini, aveva imposto "un sistema di interscambio autonomo rispetto a quelli attuali. Un sistema che fosse completamente separato da tutti gli altri modelli di interscambio, che fosse cioè - spiega Befera - un'infrastruttura del tipo "application to application" senza intervento di personale umano. Questo sistema da lunedì è pronto e quindi noi siamo in grado di acquisire le informazioni che ci perverranno dagli operatori finanziari".

In cosa consiste il Sid - Ogni singolo operatore finanziario dovrà avviare la procedura di registrazione al Sid secondo le modalità descritte sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate. Il canale Sid prevede l'interconnessione application-to-application tra sistemi informativi e apposite misure di sicurezza di natura tecnica e organizzativa.

E' previsto che i dati e le informazioni relativi all'anno 2011 vengano inviati entro il 31 ottobre 2013. Quelli relativi all'anno 2012 andranno, invece, inviati entro il 31 marzo 2014. A regime, gli operatori finanziari dovranno effettuare la comunicazione annualmente e trasmetterla entro il 20 aprile dell'anno successivo a quello al quale sono riferite le informazioni.

Controllo su "contribuenti a rischio" - Attraverso un provvedimento, l'Agenzia delle Entrate individuerà i criteri per l'elaborazione di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione. I dati da trasmettere con la comunicazione integrativa annuale sono quelli identificativi del rapporto finanziario, quelli relativi ai saldi iniziali e finali del rapporto riferiti all'anno interessato dalla comunicazione e i dati degli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare e avere per ogni tipologia di rapporto, conteggiati su base annua.


[SM=g1430699]



[SM=g1430727]
22/06/2013 12:40
 
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In arrivo il nuovo riccometro, che sostituirà il vecchio Isee e sarà utilizzato come strumento utile contro la frode fiscale: comprenderà, infatti, anche fonti di reddito che fino a questo momento non erano tenute in considerazione, come la titolarità di conti corrente, conti deposito e investimenti immobiliari, compresi quelli all’estero, ma anche gli assegni famigliari sui figli a carico, le borse di studio e le pensioni di invalidità.

Numerose le polemiche: il riccometro, infatti, anche se agevolerà gli italiani sotto alcuni aspetti (per es. permetterà il calcolo dell’Imu in relazione al reddito), non riuscirà a combattere tutte le possibilità di evasione. Infatti, chi volesse continuare a non dichiarare di essere possessore di un conto in banca, come fa oggi l’80% degli Italiani (con picchi del 96% al Sud), potrebbe comunque prelevare l’intero patrimonio, dichiarare di non avere risparmi, per poi riversare nuovamente tutto sul conto.

Discussa anche l’inclusione dei nuovi indici (assegni, borse e pensioni), che dovrebbe scovare i “finti poveri” e destinare le detrazioni solo a chi ne ha veramente bisogno.
Il riccometro, già annunciato da Monti e recentemente approvato dalle Regioni, entrerà in vigore dopo l’approvazione delle Commissioni Parlamentari. In seguito, ha assicurato il Ministro del lavoro Enrico Giovannini, arriverà il varo definitivo del Governo.
[SM=g1430727]
22/06/2013 19:09
 
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quale compendio
Ritenevo che il redditometro fosse uno strumento idoneo a saggiare le finanze dell’individuo rapportandolo al tenore di vita sostenuto.
Che attività svolgi, come hai acquistato questa macchina, la droga, il tuo tenore di vita, giochi spesso al videogiochi, cioè, alcuni fattori nei rapporti mondani in generale che, nel bene e nel male, contraddistinguono abitudini e comportamenti di ciascuno di noi.
Tutte domande, tra le tante, che metterebbero in difficoltà anche una persona quasi onesta come me.
Preciso il quasi onesta come me: sia bene inteso, per come la vedo io, ognuno di noi è onesto, corretto e leale a modo suo a seconda delle circostanze e, questa mia considerazione è difficile che me la tolgano dalla testa anche perché Colui che racchiudeva in se queste doti in assoluto l’hanno crocifisso i nostri simili.
Lui e lì e noi siamo qua a implorarlo spesso e volentieri perché, chiamiamolo come vogliamo e in qualsiasi modo, alla fine dei conti: “CI MANCA” .
Per concludere, un rappresentante delle attività imprenditoriali sosteneva che il redditometro,- sia bene inteso che non è quello a cui mi riferivo sopra - applicandolo, avrebbe contratto i consumi con sensibili contraccolpi negativi all’economia.
Vedi tu in mano a chi siamo e, per giunta siamo anche costretti a sentire simili estrinsecazioni demagogiche – per non definirle in modo prosaico -, quando a me, nell’ incentivare l’economia mi devono fregare la macchina per smerciare DROGA e viaggiare in SUV ?.
23/06/2013 16:36
 
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Ieri i mercati mondiali hanno festeggiato la festa di non compleanno, la festa della non ripresa inventata da Bernanke, hanno buttato tutto quello che trovavano nel buco nero che vedete qui sopra, mentre la nostra Alice esclamava…
” Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! “
Decisamente affascinante Alice, un mondo di meraviglie che ci ha accompagnato durante tutta la crisi, anticipandoci quanto sarebbe accaduto in un dialogo che condivisi, il 27 gennaio del 2007: I
l Bruco rivolgendosi ad Alice le chiese: Chi sei, bambina?
In questo momento non lo so, signore. Se potessi lo farei, ma purtroppo sono confusa, ho cambiato dimensioni dieci, cento, mille volte e questa è una cosa che sconcerta! Devo dirti una cosa importante, bambina!
Ricordati di non perdere mai la calma, qualunque cosa accada!
Non che sia una novità come abbiamo più volte osservato, ma probabilmente l’altra sera il cappellaio matto Bernanke si è offeso per come Obama l’ha liquidato…
Ha cioè spiegato che lo stesso Bernanke “ha servito il Paese in quella posizione per un periodo più lungo di quanto lui stesso desiderasse”. Galateo, stima e rispetto, ma l’indicazione è chiara (Repubblica)
Mi spieghi perché sei sempre o troppo alta o troppo bassa direbbe oggi il cappellaio matto alla borsa, prima eri molto più…moltosa, hai perso la tua moltezza!
Quello che è estremamente affascinante è che zio Ben ha esclamato…” sono molto perplesso dal movimento dei tassi a medio e lungo termine…” addirittura ha aggiunto che tassi al rialzo significano ottimismo ahahahhh, che forte che è zio Ben, la pensione ti farà bene, qualche milione qua e la per fare previsioni in televisione o sulla carta finanziaria.
Non è affascinante, questi hanno un bisogno disperato di controllare i tassi a medio e lungo termine, per far ripartire dal basso il mercato immobiliare, smettendo di contrabbandare MBS e sprizzano ottimismo dai cervelli rinchiusi in biblioteche.
Ma quale ottimismo, Ben proprio tu che hai un disperato bisogno di tenere basso il livello dei tassi a lungo termine per sostenere il mercato immobiliare e la ripresa, ci dici queste cose.
A proposito, visto che ormai i treasuries a medio lungo termine sono tutti nella pancia contabile della Federal Reserve, come si contabilizzano le voragini che si apriranno nel bilancio, mark to market, mar to fantasy, o mark to aspettiamo che arrivino a scadenza….ahahahhh!
Questa è la goccia che ha fatto straboccare il vaso e questa la valanga che ha amplificato tutto o meglio la sua liquidazione.!
Lasciamo perdere la borsa americana, quella è ormai obesa, decisamente high frequency trading, un trucco tira l’altro, a forza di feste di non compleanno, ma la fuga di capitali isterica di ieri rischia di travolgere quel poco di buono che i paesi emergenti hanno fatto sino ad oggi e quello che Draghi non ha fatto, in fondo è un anno decisamente “double face” anche se qualcuno ha anticipato la festa, questa volta quella vera, ma non è detto che sia cosi, anzi chissà!
Sembrava di essere nel bel mezzo della Grande Depressione del ’29 quando all’improvviso un altro cappellaio matto, il segretario al Tesoro Andrew Mellon rivolgendosi al presidente Herbert Hoover urlava: “liquidate il lavoro, liquidate le azioni, liquidate gli agricoltori, liquidate le case…bisogna sbarazzarsi del marcio nell’economia”.
Ieri invece, liquidate l’oro soprattutto…( e chi l’avrebbe mai detto ) azioni, bond, euro, materie prime, addirittura il petrolio proprio ora che la ripresa americana è robusta (sic!), che i sussidi di disoccupazione tornano a salire e il superindice è fiacco ma soprattutto ciaina, ciaina, e ancora ciaina…l’ombra del credit crunch in Cina.
Ora tornano pure i desaparecidos dell’inflazione o adirittura dell’iperinflazione, nel bel mezzo di una debt deflation, deflazione da debiti, mini depressione come meglio la volete chiamare… mentre in America le aspettative sull’inflazione dei prossimi anni continuano a scendere altri 0.1 punti al 1.75 % minimo dal luglio scorso, azioni che volano, utili che esplodono in mille fuochi artificiali, lavoro per tutti e via dicendo come nel miglior paese delle meraviglie.
Mi dicono che Machiavelli ha contattato il capellaio matto e poi dopo aver parlato con lui è stato rinchiuso in una casa di cura … Se io avessi una banca centrale come piace là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! “

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19/07/2013 18:30
 
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Gli shock strutturali per abbattere il debito potrebbero essere due: default parziale titoli pubblici o una misura che colpisca patrimonio.
- Nei giorni scorsi si è letto a proposito di uno studio, svolto da parte dell'esecutivo, finalizzato all'abbattimento del debito pubblico di circa 400 miliardi di euro. Un intervento shock tale da ridurre l'indebitamento a circa 1600 miliardi di euro, ossia poco più del 100% (110% ?) del PIL.

Dei 400 miliardi di debito da tagliare, 100 deriverebbero dalla vendita di beni pubblici per 15-20 miliardi l'anno (in sostanza il programma Grilli); 40-50 miliardi dalla costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali; 25-35 miliardi dalla tassazione ordinaria delle attività finanziarie detenute in Svizzera (5-7 miliardi l'anno); i restanti 215-235 miliardi dall'operazione shock, appunto.

Verrebbe individuata una porzione di beni patrimoniali e diritti dello Stato, a livello centrale e periferico, disponibili e non strategici, e venduta a una società di diritto privato di nuova costituzione partecipata principalmente da banche, assicurazioni, fondazioni bancarie ed altri soggetti . La società emetterebbe obbligazioni a 15-20 anni garantite dai beni. Essendo emessi da un soggetto privato, tali titoli non entrerebbero nel computo del debito pubblico. Lo Stato incasserebbe il corrispettivo portandolo direttamente a riduzione del debito pubblico, con conseguente risparmio di interessi. Negli anni di vita del prestito obbligazionario la società procederebbe alla valorizzazione della redditività dei beni.

Alla scadenza dei singoli lotti del prestito obbligazionario, ovvero anche prima a scadenze predeterminate, il soggetto che avrebbe proceduto all'acquisto di opzioni (warrant) avrebbe diritto all'acquisto dei beni e diritti costituenti il lotto di riferimento ed il prezzo per tale acquisto sarebbe utilizzato per il rimborso delle obbligazioni. Alla fine dei 5 anni, secondo i piani del governo, il servizio sul debito si dimezzerebbe, scendendo a 35-40 miliardi l'anno.

Questo, in buona sostanza, è il piano allo studio del governo per l'abbattimento del debito pubblico, che, a dire il vero, sembra poco di più che un'operazione finanziaria per spolpare il patrimonio pubblico creato in oltre un secolo di storia, e offrirlo così a banche semifallite.

Peccato che i numeri fantasiosi del "progetto" si scontrino con la realtà.

Pochi giorni fa, Bankitalia ha diffuso i dati sul debito pubblico nel mese di maggio. Bankitalia certifica che, nel mese di maggio, appunto, il debito pubblico è salito all'astronomica cifra di 2075 miliardi di euro, con un incremento di oltre 33 miliardi rispetto al mese precedente. Se allungassimo l'orizzonte temporale, potremmo affermare che dall'inizio dell'anno il debito è cresciuto di oltre 86 miliardi. Mentre, dall'inizio del 2012, in appena 17 mesi, è cresciuto di quasi 170 miliardi. Ossia circa il 43% dei 400 miliardi ipotetici che il governo vorrebbe destinare all'abbattimento del debito, generati, per lo più, da dismissioni di beni pubblici, ossia dalla (s)vendita del patrimonio della collettività costruito in quasi 100 anni di storia industriale del paese.

Non occorre essere dei fenomeni in economia per poter affermare che, se questa operazione dovesse essere posta in essere, nel giro di qualche tempo (magari qualche anno) ci troveremmo comunque con un debito del tutto in sintonia con quello attuale, avendo peraltro dissipato una buona fetta di patrimonio pubblico, regalandolo alle banche che, magari, saranno abilissime nel costruirci qualche obbligazione strutturata da rifilare ad ignari risparmiatori che si troveranno -con i loro soldi- a dover finanziare il regalo fatto a banche fallite.

Questo è tanto più vero se si considera che l'idea sarebbe quella di favorire un abbattimento del debito pubblico attraverso dismissioni pubbliche, senza tuttavia aver rimosso i prodromi e le deficienze che lo determinano. E qui, ci potremmo davvero sbizzarrire nell'elencare gli infiniti livelli di parassitismo sociale e corporativismo che debbono la propria esistenza proprio al debito. Perché, dovrebbe esser chiaro che se tu non ti puoi permettere determinate spese, l'unica alternativa al taglio delle spese è quella di mantenere privilegi (che non ti puoi permettere) attraverso il debito.

E questo è ciò che è avvenuto in Italia. Il concetto, è ancor più chiaro se si considera che il debito pubblico, in realtà, non viene mai ripagato, ma semplicemente rinnovato. Ossia, alle rispettive scadenze, lo stato, anziché rimborsare il debito in scadenza - con dei soldi che comunque non ha-, altro non fa che farsi prestare nuove risorse per rimborsare i titoli in scadenza. E così via fino a quando qualcuno non decide di riavere indietro il proprio denaro, mettendo in ginocchio il Paese, o, peggio, imponendo governi disposti a varare misure idonee ad ossequiare gli interessi degli investitori.

Questo, in buona sostanza, è ciò che è avvenuto in Italia negli ultimi due anni, dove, Monti prima e poi Letta, sono stati messi al timone con l'intento dichiarato (da chi ne ha interesse) di salvare il paese.

Evidentemente questo costituisce una volgare menzogna. E che si tratti di menzogna ce lo confermano tutti i dati economici che ci rappresentano, più che un salvataggio, un vero e proprio bollettino di guerra, dove gli unici sconfitti sono gli italiani.

Ritornando al nostro discorso sul debito e su quanto sia insensato (almeno in questo contesto) procedere con un'operazione di riduzione dello stock attraverso dismissioni pubbliche, va detto che un'operazione di questo genere, a mio modesto parere, rischierebbe di non riuscire a bloccare l'ascesa del debito pubblico. Ciò, per il semplice motivo che in questa crisi, ormai, è andata persa una buona fetta del tessuto produttivo. E il percorso di distruzione sembra ben lontano dall'arrestarsi.

Questo, prima di potersi ricostituire e tornare ad essere generatore di ricchezza, non richiede in via prioritaria l'abbattimento del debito pubblico, ma le riforme strutturali di cui l'Italia ha bisogno per fa si che il debito pubblico non venga alimentato in maniera inerziale come sta avvenendo ora, divenendo nuovamente insostenibile. Tra queste, prime fra tutte, quella del fisco, della pubblica amministrazione e della giustizia. Senza dimenticare poi, la necessità di ammodernare lo stato in ogni suo settore e procedere con una fase di deburocratizzazione di procedimenti amministrativi tale da creare le condizioni per una fase di sviluppo che, altrimenti, rimarrebbe custodita solo nel libro dei sogni per molti anni ancora. Insomma, tutte le riforme che non sono state fatte negli ultimi 20 anni.

Con la classe politica che ci ritroviamo, chetali riforme possano essere fatte nel giro di pochissimo tempo (stiamo parlando di mesi, non di anni) rischia di essere solo una pallida speranza che puo' albergare solo nelle menti ingenue. E' evidente che, permanendo simili condizioni (e non si ha ragione per ritenere che qualcosa possa cambiare), nella migliore delle ipotesi, nei prossimi anni, l'Italia sarà destinata a cresce in maniera del tutto marginale e comunque non in sintonia con le proprie necessità. Questo farà si che, per lunghi anni, vedremo alternarsi fasi di stagnazione(o bassissima crescita) con periodi recessivi. Un percorso distruttivo che tenderà a distruggere la ricchezza degli italiani, precludendo il benessere alle generazioni presenti e future, condannando ampi strati della popolazione a livelli di indigenza e povertà diffusa.

Allo scopo di comprendere quanto sia pericolo il tragitto che sta percorrendo l'Italia, peraltro anche speditamente, vi propongo di seguito un ottimo articolo pubblicato dalla Mazziero Research che ci illumina, oltre che sulla tendenza del debito, anche sulle possibili conseguenze.

Debito pubblico: verso l’aumento maggiore di tutti i tempi

Il dato sul debito pubblico di maggio pubblicato dalla Banca d’Italia è un dato che non ci può lasciare indifferenti per una serie di motivi:

Rappresenta il record storico del debito pubblico a 2.074,7 miliardi di euro. Corrisponde a un incremento di 33,4 miliardi nel solo mese di maggio. Proietta l’aumento del debito nei soli primi 5 mesi del 2013 a 86 miliardi; nell’intero 2012 era aumentato di 81 miliardi.

Ma la cosa inedita e che dovrebbe far tremare le gambe a ogni individuo dotato di capacità di intendere e di volere è che il ritmo con cui cresce il debito aumenta sempre di più.

È plausibile che quest’anno vengano bruciati 100 miliardi di debito. Un altro record superato nel 1993 e 1994, quando si arrivò in entrambi gli anni a 110 miliardi; nel 2009 ci si fermò invece a 97 miliardi.

È davvero possibile un tale scenario? Siamo forse già arrivati al punto di non ritorno?

I numeri fin qui esaminati sono piuttosto evidenti e non vi sono apprezzabili segni di inversione di rotta; se si osservano le variazioni del debito mensili si potrà constatare che i mesi in cui il debito aumenta (segmenti rossi) sono maggiori del numero dei mesi in cui questo diminuisce (vedi grafico).

Inoltre quando il debito diminuisce la lunghezza del segmento, eccetto in un caso, è molto inferiore all’ampiezza del segmento rosso; ciò significa che un mese di virtuosismo viene subito vanificato nel mese successivo.

Cosa significa tutto questo?

Che l’accumulo di debito è cronico e non vi è possibilità di cambi di rotta se non con shock di natura strutturale.

Gli shock strutturali potrebbero essere di due tipi:

Un default parziale sui titoli di Stato.

Una misura che colpisca il patrimonio, principalmente abitativo e/o un prestito/prelievo forzoso sui capitali, nella forma più fantasiosa che il legislatore sarà in grado di escogitare.

Non si tratterebbero di pochi denari, ma di una somma capace di riportare il debito/Pil tra il 100 e il 110%; una lunga strada dato che siamo diretti oltre il 132%.

La tentazione di raccogliere una cinquantina di miliardi, cosa assai difficile di questi tempi, probabilmente questa volta non sortirebbe effetto; in quanto avrebbe il solo scopo di rimandare di un anno una manovra ancor più dolorosa e che potrebbe aggirarsi intorno ai 200-300 miliardi.

Una Via Crucis capace di togliere il sonno a ogni carica elettiva. Quindi nel frattempo l’unica cosa che resta da fare, elezioni tedesche permettendo, è calciare la lattina sul marciapiede, sperando di riuscire a farla andare più in là, almeno finché si può evitare di restare con il cerino in mano.

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20/07/2013 08:41
 
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.....ci sono le vacanze..è nessuno informa .....

Grecia, seconda ristrutturazione del debito, poi sotto con Portogallo e Cipro.
Se ci si affanna a smentire vuol dire che il problema è serio, da un paio di giorni sia tedeschi che italiani continuano a dire che non vi saranno altre ristrutturazioni dei debiti, a voi le considerazioni.




Se c’è qualcuno, che ha una buona parte di colpa di ciò che sta succedendo in Europa, sono proprio i tedeschi, eppure continuano a massacrare i greci come fossero bamboline di pezza, fregandosene di cosa succede sulla pelle dei cittadini.
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Un comportamento alquanto discutibile e deprecabile, a dire il vero non sono solo i tedeschi, dato che la troika è composta anche da altri bei personaggi.
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Ogni volta che vanno in Grecia, vuoi per verificare l’andamento del piano di riforme concordato, vuoi per puro sadismo, ripartono con la solita tiritera, la Grecia deve rispettare i termini degli accordi precedentemente presi.
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Ma presi da chi ? E su quali dati ? Su quelli prettamente insignificanti delle statistiche o su dati reali ? Su quelli con cui la gente mangia, cammina, lavora, respira ?
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Sono passati anni,non giorni, tutti sappiamo perfettamente che la Grecia non potrà mai riprendersi, per lo meno fino a che sarà subissata, schiacciata da richieste tanto assurde quanto ridicole, ma non c’è nulla da fare ciclicamente il teatrino si ripropone.
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Negli ultimi giorni, come già accennato in passato si è scoperto l’ ennesimo “buco” nelle finanze greche, si vocifera di una cifra attorno ai 10 miliardi di euro, nel frattempo il governo aveva già deciso di ridurre i salari minimi a 300 euro, e ora cosa vorranno i tedeschi che chi si alza e va a lavorare non prenda ma dia lo stipendio ?
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Il problema, più stringente lo sappiamo tutti è quello di giustificarsi davanti al proprio elettorato, visto che il voto è previsto per il prossimo autunno, per cui chi sbaglia ora è fuori dai giochi,
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Questo, sta portando ad una nuova recrudescenza del modello “Uber Alles” ovvero del modello “Siamo ignoranti, non capiamo un bip, ma si fà come diciamo noi”, modello tristemente noto in quella parte d’Europa che è andata alla malora con il loro beneplacito.
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Ora i signori sono preoccupati, in quanto i politici greci, vista l’impossibilità di portare a termine le azioni concordate, non riescono a privatizzare neppure aziende sane e con solidi business, stanno pensando di ristrutturare per la seconda volta il debito di stato, in modo da diminuirlo.
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Un’operazione, non possiamo nasconderlo vergognosa, anche al solo pensarla, soprattutto nei confronti di chi ha già perso parte dei suoi risparmi per aver dato fiducia ad uno stato corrotto oltre ogni limite.
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E qui sta il problema, perchè dalle zucche non si è mai riusciti a ricavare sangue, per cui è inutile pretendere dalla Grecia qualcosa che non può dare, non c’è soluzione a quella crisi, per lo meno non c’è più ora, ai tempi c’era, ma non si è voluto chiudere il discorso all’origine.
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“La Grecia, risulta chiaro a tutti anche ai signori della Ue e del FMI non riuscirà a risollevarsi senza un altro taglio del debito, a patto che non si arrivi ad elargire nuovi aiuti oltre a quelli pianificati e a diluire le richieste degli organismi internazionali nel tempo.
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In poche parole che si condanni il popolo ellenico a decine di anni di agonia.
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Ma cinicamente, quello che interessa l’investitore è quel che rimane dei propri soldi, per cui vi sono attualmente due pensieri che cominciano a turbare le notti degli investitori.
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Cosa succederà al capitale rimasto in caso di seconda ristrutturazione del debito greco ?
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Se dovesse accadere, quante possibilità ci sarebbero che anche altri paesi richiedano lo stesso trattamento della Grecia ?


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Prima di tutto, siamo dell’idea che chi è andato ad acquistare nuovo debito greco dopo al ristrutturazione, non poteva non immaginarsi il rischio a cui andava incontro, per cui se l’ha fatto per specularci, nulla da dire, se invece l’ha fatto pensando di poter star tranquillo, non l’ha pensata bene.
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Gli indici di volatilità sono pubblicati e ben esposti quotidianamente, per cui inutile nascondersi dietro fili d’erba.
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Come dichiarato dalla signora Merkel in data odierna, :
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“Una seconda svalutazione del debito della Grecia potrebbe azzerare gran parte del lavoro fatto per stabilizzare l’area dell’euro”.
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Un altro ‘haircut’ sul debito pubblico greco “potrebbe generare una incertezza enorme tra gli investitori della zona euro, tanto che tutto ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni sarebbe rimesso in ballo”.
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“Non è nell’interesse della Grecia cercare una seconda svalutazione, dopo l’accordo dell’anno scorso per una riduzione del debito raggiunto con gli obbligazionisti privati”.
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La dichiarazione della signora Merkel si concludeva sottolineando come un nuovo haircut sui bond greci potrebbe portare altri Paesi, come Portogallo, Irlanda e Cipro, a richiedere a loro volta una simile rinegoziazione.
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Crediamo che le parole del cancelliere tedesco, rilasciate dopo una visita del suo ministro delle finanze in Grecia, non lascino dubbi, la Grecia ha tutta l’intenzione di rottamare il debito per toglierselo elegantemente o meno dalle scatole.
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Se così non fosse, non sarebbe stato necessario smentire tale evenienza e ancora meno metterci un macigno sopra andando a prospettare una catena di haircut richiesta di volta in volta dagli altri paesi pericolanti.
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Oltretutto aggiungiamo noi, tralasciando apposta di inserire nell’elenco le due economie malate che fanno realmente paura ovvero Spagna e Italia, anche qui solo poco dopo una dichiarazione del premier Letta che ribadiva come, il nostro paese non fosse intenzionato a chiedere la ristrutturazione del debito ne tanto meno effettuare una patrimoniale ( come se non ne avessero fatte a decine negli ultimi anni !! ).
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Come non accenniamo al fatto che preventivamente i leader europei hanno introdotto definitivamente sul nuovo debito di stato le famose CAC.
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Troppe smentite puzzano di bruciato, poi l’esito lo si vedrà più avanti, certo non c’è da stare troppo allegri o tranquilli.
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Questo lo si sarebbe dovuto leggere anche in un’altra notizia, che “stranamente” è stata fatta passare velocemente e senza dare la giusta enfasi, la BCE ha allargato le maglie, accettando titoli di stato con rating non “eccelso” come collaterale per nuovi prestiti.
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Tradotto in cifre, la BCE presterà danaro anche a banche (guarda caso) che a garanzia del credito concesso presenteranno titoli a “rischio”, un altro ennesimo aiuto che la generosa BCE, con i soldi dei contribuenti, elargisce al sistema bancario europeo, incapace di togliersi dagli armadi qualcosa come 500 miliardi di titoli tossici.
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Qualcuno ha ancora dei dubbi su come finirà la storia ? Noi non troppi, gli unici sono se pagheremo direttamente tramite patrimoniale o se indirettamente come abbiamo fatto negli ultimi tre anni, versando qualcosa come 45 miliardi di euro in aiuti alla UE.
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A proposito, una soluzione per disinnescare il tutto ci sarebbe, lasciare liberi i greci di uscire dall’euro, ma i tedeschi di questo non vogliono sentir parlare, altrimenti comincerebbero a sentire mancar l’aria nei polmoni e la terra sotto i piedi, senza Europa sarebbero OUT.
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23/07/2013 16:08
 
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..prima di credere a tutto quello che i politici VI vogliono far credere....
Caso Ablyazov: dietro al blitz guerra tra banche truffate

ROMA (WSI) - Ci sono numerosi interessi, soprattutto economici, che si muovono dietro l'affaire kazako. E potrebbe essere proprio questo il filo da seguire per individuare chi ha ordinato la «consegna» della signora Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua alle autorità di Astana. E così scoprire i retroscena dell'operazione cominciata ufficialmente il 28 maggio scorso con la visita dell'ambasciatore Andrian Yelemessov alla questura di Roma e terminata il 31 maggio alle 19 con la partenza delle due donne a bordo del jet privato della compagnia austriaca Avcon.

Ma forse avviata diversi giorni prima. Si rafforza l'ipotesi che quell'espulsione servisse a far uscire allo scoperto il marito Mukhtar Ablyazov, che fosse il ricatto all'Italia dopo la fuga dell'uomo. Perché si scopre che il dissidente era in realtà scappato dalla Gran Bretagna nonostante questo gli facesse automaticamente perdere lo status di rifugiato. Braccato da chi lo accusa di aver messo in piedi una truffa da circa 10 miliardi di dollari quando era presidente della Bta, la banca più importante del Kazakistan che per questo aveva avviato contro di lui un'azione legale in Gran Bretagna, lo stesso Paese che poi decise di concedergli asilo politico. E nella lista dei creditori, si scopre adesso, ci sono anche otto istituti di credito italiani, «inseriti nell'elenco delle vittime di frodi di Ablyazov».

L'ATTIVAZIONE ITALIANA DEL 16 MAGGIO - Mario Trotta, l'ex carabiniere e adesso investigatore privato titolare dell'agenzia Sira che pedinava Ablyazov, sostiene di aver ricevuto l'incarico il 16 maggio da un'agenzia di Tel Aviv. Chi aveva ricevuto l'informazione che il dissidente era giunto a Roma e poteva essere catturato? E da chi arrivava? Il team incaricato dei pedinamenti presenta numerose relazioni alle autorità kazake, aggiornate con tutti gli spostamenti dell'uomo. L'ultima si riferisce alla serata del 26 maggio quando lo seguono mentre va a cena in un ristorante nella zona dell'Infernetto e poi fino al rientro a casa. Dopo non accade più nulla. Loro sono convinti che sia rimasto nella villetta di Casal Palocco e dunque continuano gli appostamenti. Invece Ablyazov, che si è accorto di essere sotto controllo o forse ha ricevuto una «soffiata», riesce a fuggire.

Il 28 maggio l'ambasciatore Andrian Yelemessov contatta per tre volte il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Ufficialmente non sa che la preda è ormai scappata. «Non potevo rispondere e incaricai il capo di gabinetto Giuseppe Procaccini di occuparsene», assicura. In attesa di recarsi al Viminale, contatta la segreteria del questore e poi viene ricevuto dal capo della Squadra mobile Renato Cortese. Porta i documenti per dimostrare dove si nasconde Ablyazov, ne chiede l'arresto. Ebbene, 55 giorni dopo quell'incontro, non è stato ancora svelato chi «consigliò» al diplomatico di recarsi direttamente negli uffici di San Vitale. Generalmente gli ambasciatori hanno come interlocutore la Farnesina. Possibile che Yelemessov non attivò subito quel canale? Possibile che non parlò con nessuno degli Esteri, prima di bussare alle porte del ministero dell'Interno?

NELLA LISTA UNICREDIT E MEDIOBANCA - Eppure Ablyazov era al centro di un vero intrigo internazionale, come dimostrano i documenti raccolti in Gran Bretagna. La scoperta di un «buco» di almeno 10 miliardi di dollari viene scoperto dalla Bta nel febbraio 2009. Si decide così «una ristrutturazione grazie al Fondo sovrano Samruk Kazyna», ma soprattutto si scopre che mentre ricopre l'incarico di presidente, Ablyazov avrebbe concesso «ingenti prestiti a enti impossibili da individuare, spesso senza garanzie». Il sospetto è che tra questi ci fossero «organizzazioni di cui lo stesso Ablyazov era proprietario e beneficiario». Sono proprio gli atti raccolti nel Regno Unito a rivelare che «tra i creditori che a livello internazionale erano stati vittime delle frodi di Ablyazov figuravano i seguenti istituti di credito italiani: Unicredito italiano, Banca popolare di Vicenza, Banca Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, Banca agricola mantovana, Banca nazionale del lavoro, Banca Antonveneta, Banca Ubae». Tutti insieme hanno ottenuto il sequestro dei suoi beni.

LE VILLE CON PISCINA E SALE DA BALLO - Sono proprio i documenti allegati al fascicolo della Corte britannica e rivelare come le proprietà di Ablyazov avessero un valore oscillante tra i 41 e i 46 milioni di sterline e nell'aprile scorso i giudici hanno autorizzato i liquidatori alla vendita delle proprietà immobiliari. Il bene di maggior pregio è «Carlton House, villa a nord di Londra, acquistata nel 2006 attraverso una società offshore per 15,5 milioni di dollari.

È composta fra l'altro da una sala da ballo di circa 50 piedi, una biblioteca, 9 camere da letto, una piscina e un bagno turco da 12 persone».
In vendita anche «Oaklands Park, nel Surrey, acquistata nel 2006 attraverso una società offshore per 8,15 milioni di sterline. È composta da 100 acri di terreno e otto case». E poi c'è «Alberts Court, appartamento che si trova a St.John's Wood a Londra, acquistato nel 2008 attraverso una società offshore per 965 mila sterline». Questa è la fortuna di Ablyazov. Difficile credere che dietro la vicenda che riguarda la sua famiglia non ci sia soprattutto la battaglia per mettere le mani sul suo patrimonio.
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