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........ALERT.....utilissime.....

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2014 21:00
01/06/2013 13:22
 
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..son tornato..
L’ITALIA E’ FALLITA! ATTENTI AL LUPO!


Tralasciamo per un istante la notizia secondo la quale … Deficit, Commissione Ue: stop a procedura di infrazione per Italia per non urtare la sensibilità di quelli che… sai l’Italia è già fallita con contorno di analisi all’amatriciana.
Dimentichiamoci pure l’ennesima apparizione sul blog di Grillo di un’altro sconosciuto illuminato laureato in giurisprudenza ovviamente, con il suo mirabolante “Discreto collasso dell’economia italiana “ che dopo la saga dei fallimenti annunciati dalla Napoleoni per la primavera del 2012 e quello per il prossimo autunno dello stesso Grillo ci racconta che l’Italia è già fallita nell’estate del 2011… quando gli interessi del debito nazionale andarono fuori controllo e andiamo ad ascoltare un’altra delle perle che girano per il web dal titolo … Siamo vicini alle insolvenze di Stato … e l’Italia farà default.
Ma prima una premessa è necessaria per comprendere le crisi isteriche di un povero banchiere tedesco centrale …
MILANO - Perché il mercato sia tale, una controparte deve poter fallire. E questo deve valere anche per gli Stati ed il loro indebitamento. Il fallimento di uno Stato sul proprio debito sovrano nell’Eurozona deve anzi essere possibile proprio per assicurare una disciplina di mercato. E’ di questa opinione Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce (Repubblica)
Ovviamente nessuno chiederà mai conto al buon Weidmann del perché invece le banche non possono fallire nemmeno nel lungo termine, ma questo in fondo non è un argomento che ci riguarda, tanto lo fanno e faranno sempre e comunque quello che vorranno.
Per quanto riguarda la fine della procedura di infrazione del deficit è meglio tenere un profilo basso, primo perché sino a quando un Paese sovrano dovrà chiedere ogni volta il permesso e per piacere all’Europa di cosa fare dei suoi soldi non c’è alcuna speranza poi perché come abbiamo visto recentemente le banche italiane sono già state dichiarate nonostante tutto solide dal FMI ma nessuno se ne è accorto, tutti presi ad analizzare sofferenze o titoli di Stato in bilancio, quindi profilo basso sempre e comunque.
Un piacere personale però vi chiedo! Se quotidianamente in giro per il web compaiono articoli o deliri di qualche analista o economista della domenica, o di qualche altra buonanima che annuncia il fallimento dell’Italia passato, presente o futuro, per favore non intasatemi la mail di spazzatura, piuttosto chiedete consiglio a tutti coloro che quotidianamente coprono dal punto di vista mediatico la telenovelas “Godot Default”.
Ma andiamo avanti perché ogni qualvolta che qualcuno incomincia a parlare di fallimento del nostro Paese, l’argomento mi affascina soprattutto quando si ha a che fare con la spazzatura mediatica e vediamo cosa si scrive nell’articolo…
“Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, che giovedì ha laconicamente augurato , era in vena di sentenze l’altro giorno. Che la vostra stampa ha debitamente ignorato, troppo occupata com’è a non disturbare il governo Letta. Per Weidmann, ma, soprattutto, . Auguri. Ma cosa intendeva, Weidmann? Proviamo a capire. (…)
Nel frattempo vi lascio con questi grazioso grafico che gira tra i support di mister Godot Default, uno dei tanti grafici da baraccone che sono apparsi in questi mesi e anni

“(…) Attenzione, la tregua sui mercati è finita. Anche per l’Italia, temo, come dimostra questo grafico di Diapason su dati Bloomberg. Compara la crescita delle sofferenze bancarie italiane (linea nera) con lo spread tra Btp e Bund tedeschi (linea rossa), ultimamente molto basso e totalmente assente da scossoni. Bene, negli ultimi giorni invece sia il vostro spread che quello portoghese e spagnolo, i cosiddetti “periferici”, hanno conosciuto aumenti nell’ ordine di una decine di punti base e il trend sembra proseguire. Come mai, forse gli acquisti giapponesi sono rallentati? No, non sono mai iniziati. I fondi nipponici stanno comprando in lira turca, pesos messicano e real brasiliano, non nell’ eurozona.
I fondi pensione spagnoli, invece, non possono più acquistare, perché sono all-in al 100% nel debito del loro Paese. Sta accadendo ciò che è normale, ovvero con un ritardo di 6-8 settimane, dovuto all’esuberanza da ricerca del rendimento che ha drogato i mercati (grazie alla Fed e non alla Bank of Japan), gli investitori cominciano a prezzare l’aumento delle sofferenze bancarie, tramutando gli istituti di credito europei – vedi Bankia di cui abbiamo parlato prima – nel cosiddetto elefante nella stanza.
Come vedete dal grafico, finora i due andamenti sono stati più o meno regolari, ovvero hanno conosciuto una medesima traiettoria. Poi, da metà del 2012, le traiettorie sono divenute nettamente divergenti: le sofferenze crescevano, lo spread si comprimeva grazie ai soldi della Bce che permettevano alle banche europee di comprare titoli di Stato, alla liquidità nel sistema e alle riserve della Fed per le filiali Usa delle banche europee che facevano lo stesso, alla promessa di Draghi di difendere l’euro a ogni costo e in ultimo all’operazione di stimolo del Giappone, leva psicologica per portare tutti a comprare qualsiasi cosa, purché garantisse un rendimento.
Bene, senza questo doping – che come ci ha fatto capire Bernanke potrebbe finire o rallentare, mentre la Bce non ha nemmeno gli strumenti legali per acquistare bond sovrani attraverso il fondo ESM – l’attuale spread italiano non sarebbe attorno ai 270 punti base com’è ma, seguendo quella traiettoria tendenziale quasi sempre rispettata nel tempo, in area 615-620.
Vuol dire default. Vuol dire default, vuol dire per lo Stato pagare l’8% di interessi e non il 4,16% attuale (quindi molto più degli attuali 80 miliardi annui di servizio del debito), vuol dire che le vostre banche, che a fine febbraio avevano in pancia la cifra record di 351,6 miliardi di titoli di Stato italiani (cifra destinata a salire, visto lo spread fermo di questi ultimi tre mesi che significa acquisti senza fine), rischiano di dover scontare a bilancio perdite di valore di quei bond che possono portare al dimezzamento del prezzo pagato. Vuol dire la fine.”
Oh Santo Cielo vuol dire default, default, default, pagheremo non l’8 % ma forse il 16 % o magari il 32 % dipende da Fibonacci e dai suoi numeri non basta uno che si sveglia la mattina e ti racconta che eravamo falliti nel 2011 perchè qualche asta è esplosa al 7 % quando mediamente il debito costa un 4 % dalla notte dei tempi e la durata media è tra le più alte in assoluto
Si lo so, comprendo il momento difficile, lo so che in giro c’è un numero imprecisato di gente frustrata che prevede il fallimento del nostro Paese da due anni, che sta preparando cariole di banconote e pallottole, viveri e rifugi antiatomici, ma un minimo di dignità, per favore, prima o poi il lupo comparirà e si mangerà l’Italia insieme alla nonna.
Il pezzo si conclude ovviamente con la benedizione di padre Weidmann …
“(…)Alla luce di questo, rileggete le parole di Weidmann: . E si capisce perché sia BlackRock che Pimco stanno alleggerendo l’esposizione al vostro debito e non hanno partecipato all’asta per il Btp Italia di qualche settimana fa. Fossi in voi mi preoccuparei delle banche, non della procedura di infrazione sul deficit. L’Italia è già fallita, almeno salvate il salvabile.”
A ma sai sul fainancialtaimes è uscito un articolo che dice che i loans soffriranno e che c’è bisogno di chissà quale altro trilione di euro e che tizio ha detto che caio non dorme più pensando alle vacanze spagnole e via dicendo.
L’Italia non è fallita e non fallirà mai miseramente come il manipolo di sciacalli e avvoltoi che l’ha amministrata in questi anni o coloro che quotidianamente ci speculano sopra sperando di vedere collassare un intero Paese, non fallirà semplicemente perché è solvibile, sempre e comunque e soprattutto troppo grande e sistemica per fallire.
Vedo in giro apprensione ed agitazione sulla sorte dei nostri titoli di Stato, in fondo il nostro Machiavelli è stato chiaro, probabilmente si tratterà di un anno decisamente “double face” anche se la situazione non sarà cosi drammatica come qualche bloggeruccio da bassi-fondi vuol farvi credere, queste sono solo prove generali di quanto potrebbe accadere ad estate avanzata, noi l’ultima grande occasione l’abbiamo accolta totalmente.


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